La fiamma possente – Teatro del Maggio, Firenze
Maria Callas e Firenze: gli esordi di un’artista che proprio nel capoluogo toscano e in un periodo relativamente breve, interpretò quei personaggi che la resero celeberrima, come Norma nel ’48, Violetta nel ’51 e Medea nel ’53. In occasione del centenario della nascita, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha dedicato alla Diva un convegno di tre giorni, che si è proposto soprattutto di indagarne l’esperienza artistica degli anni fiorentini, fondamentali per la fulgida carriera dell’artista.
Venerdì pomeriggio i lavori sono stati aperti dalla relazione di Michael Aspinall sulla tecnica della Callas e sulla sua evoluzione, una tecnica che recupera elementi della tradizione settecentesca e che si pone totalmente al servizio dell’espressività. Giovanni Vitali, organizzatore del convegno insieme a Giancarlo Landini, ha poi ricostruito con acribia filologica la figura di Elvira de Hidalgo, la maestra a cui Maria Callas resterà legata per tutta la vita. Giuseppe Rossi ha tracciato una panoramica sulla discografia, proponendo le due incisioni fiorentine ossia l’aria di Donna Anna e quella di Lucia di Lamermoor. La prima giornata si è poi conclusa con la proiezione in prima assoluta del film-documentario MyCallas di Roberto Dassoni con la collaborazione di Augusta Gecchi e la musica originale di Gian Francesco Amoroso: un momento di intensa commozione con le testimonianze di coloro che l’ha conosciuta, dall’allieva Raina Kabaivanska e all’amica Giovanna Lomazzi, da Luciano Alberti a Carla Maria Casanova.
In apertura della seconda giornata è Daniele Spini delineare la figura di Tullio Serafin quale mentore e quella di Francesco Siciliani quale pigmalione, mentre Andrea Estero ci racconta la Violetta della Callas, con particolare riferimento alla sua gestualità teatrale ed al suo rapporto con Visconti. E’ toccato poi a Maurizio Modugno di illustrare la meno esplorata ed interessante dimensione dei concerti e a Gianfranco Landini di parlarci di Norma e Turandot e di quell’arte del colore che era propria di una voce che sapeva incarnare perfettamente la drammaturgia. Nel pomeriggio Roberta Pedrotti descrive le caratteristiche del soprano drammatico di agilità, mostrando come lo stile di bravura, di cui scrive il Garcia nel suo trattato, sia da porre in relazione allo stile della Callas. Al virtuosismo e al suo rapporto con l’azione drammatica si intona anche Stephen Hastings, con riferimenti al legato continuo e alle agilità di forza, mentre ad Alberto Mattioli il compito di descriverci le interpretazione della tragédie lyrique , con la monumentalità espressiva di Armida, Ifigenia e Medea. Infine Piero Mioli ha parlato del particolare timbro della Callas e del suo paradossale sodalizio con Bellini, vero e proprio caso di onnipotenza espressiva. L’ultima mattinata del convegno è dedicata all’immagine pubblica della Callas, al suo mito e al rapporto con i media, ieri come oggi. Marco Beghelli ricostruisce con rigore e dovizia di dettagli la stampa dell’epoca, recuperando titoli, articoli e perfino la prima intervista. Cristina Bersanelli pone in evidenza quanto sia potente l’icona della Diva e come ancora ai nostri giorni possa costituire un valido strumento per avvicinare alla lirica i più giovani e perfino i bambini. La conclusione è affidata al ricordo personale di Luciano Alberti, per molti anni sovrintendente del Teatro Comunale, il quale ci commuove parlandoci della signora e della sua arte, con un eloquio scolpito e raffinato, che sa di un antico vivo e prezioso.
Onore al merito e quindi tanti complimenti al Teatro del Maggio per aver organizzato questo convegno, per giunta in un momento di estrema difficoltà gestionale.
Due brevi pensieri, tra le tante sollecitazioni da tenere nella mente e nel cuore. Era solita dire, come ci ha ricordato Aspinall nella sua relazione, “Quando canto in teatro mi spuntano le ali”. E riprendendo l’intervento di Mattioli, se la tragedia per Nietzsche nasce dallo spirito della musica, in Maria Callas è la parola a produrre la musica.
“LA FIAMMA POSSENTE”. GLI ESORDI DI UNA DIVAMARIA CALLAS NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
Convegno Internazionale a cura di Giancarlo Landini e Giovanni Vitali
Teatro del Maggio19, 20, 21 maggio 2023