Festival Toscanini – Una voce d’angelo per Toscanini
A Busseto un concerto straordinario, con la stupenda Barbara Frittoli.
Il Festival Toscanini dopo una edizione zero difficile, causa covid, si propone quest’anno con un programma ricco ed affascinante, fatto di opera, musica e addirittura una serata di cabaret. Merito anche del Direttore Musicale del Festival, Omer Meir Wellber che lasciandosi ispirare dalla figura poliedrica di Toscanini, che definisce “uomo di teatro libero” ha saputo creare una sinestesia di arti. Questa visione è ben rispecchiata anche dal riuscitissimo manifesto del Festival, creato dallo stesso Wellber rielaborando una foto di Mustafa Sabbagh. All’interno di questa kermesse così sfaccettata, una serata non poteva che essere dedicata al centenario della nascita di Renata Tebaldi, un evento che, in molti, giustamente, stanno celebrando. Nasce così il concerto dal titolo “Una voce d’angelo per Toscanini”, è risaputo infatti che il grande direttore d’orchestra parmigiano chiamasse così, affettuosamente, Renata Tebaldi. Una serata plasmata sulla musica amata dal soprano pesarese, un ricordo sentito e non stucchevole, reso anche da una delle grandi interpreti dei nostri giorni: Barbara Frittoli.
Ma andiamo con ordine, la serata si è aperta, doverosamente vista la location, con la musica di Giuseppe Verdi. Il brano d’apertura del concerto è il Preludio di Aida che, con le sue sonorità intrise di intima drammaticità, rappresenta uno dei vertici assoluti tra le composizioni del genio di Busseto. L’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini si mostra a proprio agio con la musica verdiana e riesce a coglierne le infinite sfumature con totale duttilità e flessibilità esecutiva. Nel corso della serata, dai languori di Aida, si passa rapidamente all’ardore risorgimentale della Sinfonia da Nabucco, cesellata nelle sue sonorità brillanti ed infuocate. La compagine orchestrale è guidata ottimamente dal Maestro Omer Meir Wellber, che, come ricordato, è anche Direttore Musicale della manifestazione festivaliera. Il giovane musicista israeliano, dinamico e scattante sul podio, riesce a dosare le intensità delle diverse sezioni musicali con gesto ampio e a raggiungere così un’ottima intesa con gli strumentisti. Nella magnifica piazza Verdi di Busseto, tuttavia, risuonano anche le preziose melodie di altri compositori: Alfredo Catalani e Richard Wagner (scelte sempre coerenti con il repertorio di Renata Tebaldi). Il pubblico ha dunque l’occasione di ascoltare La contemplazione di Alfredo Catalani, una composizione sinfonica del 1878, una pagina complessa ed articolata di grande suggestione sonora. Wellber ottiene dalla compagine orchestrale una bella amalgama sonora che riflette l’atmosfera nostalgica ed appassionata del brano nel quale l’accompagnamento dolce e cullante degli archi si contrappone al ritmo puntato dei fiati. L’esecuzione dell’ouverture da Tannhäuser di Richard Wagner consente un interessante e ideale confronto con le melodie di Aida, opera del Cigno di Busseto nata anch’essa nel 1872. Con questo brano ci troviamo di fronte ad un’orchestrazione strutturata e possente, un magma sonoro di rara bellezza nel quale il gesto di Wellber rende alla perfezione il contrasto tra amor sacro e amor profano, uno dei temi cardine dell’intera partitura wagneriana. In questa pagina risaltano, senza dubbio, la pulizia sonora, la precisione negli attacchi e la compattezza ed omogeneità dell’Orchestra Toscanini.
Ospite attesissima della serata, come anticipato, è stata Barbara Frittoli, uno dei soprani più acclamati e conosciuti a livello internazionale e qui chiamata ad eseguire alcune pagine di opere cui si è legato particolarmente il nome della Tebaldi. Il primo brano è l’aria di Aida “Ritorna vincitor”. Elegantissima nel suo abito da sera, dopo i primi accordi orchestrali, mostra una totale immedesimazione nel personaggio assumendo una postura da vera tragedienne. La voce è di puro velluto, morbida ed avvolgente, dal colore chiaro, squisitamente lirico. Grande è l’abilità con cui il soprano riesce ad accarezzare le frasi musicali e a risultare sempre espressiva trovando la giusta drammaticità nell’emissione. La linea di canto è sempre ben appoggiata e tecnicamente controllata; particolarmente suggestiva è poi la capacità di questa grande artista di mostrarsi sempre elegante nel porgere ogni frase musicale.
Nel proseguo del concerto la Frittoli è chiamata all’esecuzione di un’altra pagina verdiana, la Canzone del salice ed Ave Maria da Otello. Nella prima, rileva la maestria con la quale il soprano milanese riesce a cesellare il racconto che Desdemona rivolge, con struggente malinconia, alla sua fida Emilia. Notevole, tra l’altro, la capacità di dosare l’emissione nel rendere sempre differenti, per intensità espressiva, le ripetizioni del “salce”. La successiva preghiera, Ave Maria, viene eseguita con grande partecipazione emotiva, un fraseggio delicatissimo e una linea musicale sempre morbida e sfumata che riesce così a disegnare la giusta atmosfera di intimo raccoglimento di questo brano,
Al termine del programma vengono regalati due bis al pubblico presente. Il primo è una pagina tratta da La Bohème di Giacomo Puccini. Barbara Frittoli è qui chiamata ad impersonare Mimì, altro personaggio d’elezione di Renata Tebaldi. In questo brano il soprano trova accenti commoventi, ma anche una forza espressiva che fanno del personaggio una donna combattiva e di certo non arrendevole di fronte alle avversità del destino. Ancora una volta la cura del fraseggio, unitamente alla bellezza e alla morbidezza del canto (quell’acuto conclusivo poi, lanciato con tanta forza da sembrare un grido di dolore!) riescono a commuovere il pubblico.
Tocca al Maestro Wellber la chiusura della serata sulle note frenetiche e travolgenti del preludio della Carmen, eseguite con euforica esaltazione dalla bravissima Orchestra Toscanini.
Il pubblico presente, prodigo di applausi durante l’esecuzione dei singoli brani, saluta gli artisti al termine con calorosa accoglienza.
Una serata di grande musica, un grande tributo ad un’immensa, unica artista!