Requiem (K626)
Il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart è il protagonista di una serata evento che segna l’avvio di un’importante collaborazione tra la Diocesi di Piacenza-Bobbio e la Fondazione Teatri di Piacenza.
Una serata importante, che celebra i novecento anni della Cattedrale cittadina, aperta dalle parole di Patrizia Barbieri, Sindaco di Piacenza e di Mons. Adriano Cevolotto, Vescovo di Piacenza-Bobbio. Irrompe poi la musica, quella che parla di un popolo: vengono infatti eseguiti l’inno nazionale italiano e poi quello ucraino. Bella l’idea di accompagnare l’esecuzione con una suggestiva illuminazione (a cura di Michele Cremona) che trasforma le colonne della Cattedrale in grandi e colorate bandiere. Un momento bello, che parla di solidarietà fra due popoli, e che lascia poi il posto ad un altro dialogo: quello fra la musica e l’arte pittorica. Proprio sotto la meravigliosa cupola affrescata da Morazzone e Guercino fra il 1625 ed il 1627 prendono posto i musicisti che iniziano con l’esecuzione, in prima assoluta, della Sonata in Fa di Vincenzo Antonio Petrali nell’orchestrazione del giovane compositore e organista piacentino Federico Perotti. Una pagina ricca di rimandi alla tradizione compositiva (in particolare di stampo romantico), dove a prevalere sono melodie di ampio respiro, dense di lirismo e, ad un contempo, adeguatamente maestose. Il Maestro Paolo Olmi, in perfetta simbiosi con la compagine della Young Musicians European Orchestra, riesce a ben differenziare i diversi colori presenti nel racconto sinfonico.
Pochi istanti dopo fa il suo ingresso la compagine corale del Teatro Municipale di Piacenza a cui si unisce, per l’occasione, il Coro Novocanto di Innsbruck e si entra così nel vivo della serata con la grande pagina incompiuta mozartiana.
La Messa da Requiem K626 in re minore di Mozart vede la luce nel 1791, anno della sua morte; la stesura originale arriva fino al “Lacrimosa” per venire poi completata successivamente dall’amico ed allievo Franz Xaver Sussmayr. In quest’opera, il genio salisburghese vuole comunicare agli uditori una forte carica drammatica che si staglia su di un affresco sonoro di grandissima ispirazione. Il Maestro Paolo Olmi si rende protagonista di una lettura livida e drammatica che ben evidenzia l’atmosfera struggente della composizione; con gesto sicuro e preciso sa cogliere anche la delicatezza dei momenti di più intimo raccoglimento e riflessione. Un’interpretazione, la sua, dove a prevalere è un messaggio di dolorosa speranza per l’animo umano. Si coglie inoltre, nella lettura di Olmi, una perfetta simbiosi con la Young Musicians European Orchestra in grado di valorizzare al meglio le atmosfere sottese dai diversi numeri nei quali si articola il componimento mozartiano.
Fondamentale l’apporto della compagine corale, impegnata in ognuno dei brani nei quali si articola questa meravigliosa pagina sacra. Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza, guidato dal maestro Corrado Casati, e il Coro Novocanto di Innsbruck, guidato dal maestro Wolfgang Kostner, uniscono le rispettive peculiarità per dare vita ad un’unica compagine nella quale i colori le intensità sonore dei singoli si fondono in un perfetto amalgama complessivo. La prova musicale che ne sortisce brilla per precisione e varietà di accenti, passando con grande duttilità dalle pagine più solenni a quelle più toccanti e dolorose.
Una nota di colore: nel Coro Novocanto di esibisce il Sindaco di Innsbruck, Georg Willi, la cui partecipazione all’esecuzione rappresenta un messaggio di vicinanza e valorizzazione del territorio da lui guidato.
Ottimo il quartetto delle voci soliste. A cominciare dal soprano ucraino Yuliya Tkachenko, in possesso di una linea musicale e ben tornita che si espande sicura e compatta sino al registro acuto. Buona impressione desta il mezzosoprano Cinzia Chiarini che brilla per una vocalità dal colore chiaro e squillante. Di assoluto rilievo la presenza del tenore Manuel Amati che spicca per la morbidezza di un mezzo ricco di armonici e di grande suggestione per colore e controllo tecnico. Note positive, infine, anche per il basso Antonio di Matteo che, in virtù del colore vellutato della voce e di un fraseggio granitico e scolpito, risulta adeguatamente ieratico e solenne.
Grande successo al termine da parte del folto pubblico che esauriva tutti i posti disponibili.
All’uscita dalla cattedrale risuonano ancora in noi le emozioni e gli interrogativi scaturiti da questa meravigliosa serata e torniamo verso casa con un messaggio di pace e di speranza, mai come oggi di fondamentale importanza.
Vincenzo Antonio Petrali
Sonata in Fa
Orchestrazione di Federico Perotti
Prima esecuzione assoluta
Wolfgang Amadeus Mozart
Requiem
in re minore per soli, coro e orchestra K626
soprano Yuliya Tkachenko
mezzosoprano Cinzia Chiarini
tenore Manuel Amati
basso Antonio Di Matteo
Young Musicians Europena Orchestra
Direttore Paolo Olmi
Coro Novocanto di Innsbruck
Maestro del coro Wolfgang Kostner
Coro del Teatro Muncipale di Piacenza
Maestro del coro Corrado Casati
Light designer Michele Cremona
FOTO: CRAVEDI