La Cenerentola
Il teatro Coccia di Novara inizia il 2022 sotto il segno di Gioachino Rossini.
“La vita ha le parole che può, la fiaba le parole che deve.” scriveva Aldo Busi e il teatro Coccia di Novara sceglie di iniziare il 2022 proprio con una favola, messa nella parola “che deve”, ossia la musica, da Gioachino Rossini: La Cenerentola. Il teatro novarese ha saputo in questi lunghi mesi mantenere viva la fiamma della tradizione lirica alternando produzioni solo per lo streaming ad altre proposte in sala ma con limitazioni ancora dettate dalle norme covid. Con grande emozione il direttore del teatro Corinne Baroni accoglie il pubblico, che finalmente torna a vedere un opera “completa” di coro e organico orchestrale, come non avveniva ormai dalle produzioni di epoca pre-covid.
La regia dello spettacolo è affidata a Teresa Gargano che aveva già lavorato alla Cendrillon di Pauline Viardot, andata in scena fino allo scorso dicembre. Si abbandonano i toni optical di quella produzione e si opta per il colore: uno splendido sipario dipinto accoglie il pubblico e alla sua apertura compare una bella scena dal sapore fumettistico, fra il primo ed il secondo atto si alternano la casa di Angelina e il palazzo del principe, scene tradizionali, dipinte, sempre gradevoli ed ispirate (a cura di Sormani-Cardaropoli SRL). Teresa Gargano cura con grande passione e attenzione lo spettacolo, ogni movenza scenica è pensata e curata, tutto è legato da un disegno ironico, un sottile gioco fra il sorriso ed il sogno, una buona prova per la giovane regista, uno spettacolo di impostazione tradizionale ma confezionato con amore e passione per il mondo del’opera. Veramente splendidi i costumi a cura della Sartoria Teatrale Arrigo Costumi , soprattutto i grandi abiti da ballo delle dame riccamente decorati ed ispirati agli abiti visti nei film della “Principessa Sissi”, sempre corrette le luci di Ivan Pastrovicchio che completano degnamente il colpo d’occhio.
Se il versante estetico è piacevole e armonico non da meno è il cast.
Nel ruolo del titolo Mara Gaudenzi, una giovane cantante che ha positivamente colpito il pubblico novarese, dotata di una voce potente, sicura negli acuti, ricca di armonici e sempre intonata. Riuscitissima la celeberrima aria finale “Nacqui all’affanno” dove il mezzo-soprano dimostra di sapere padroneggiare la coloratura. Anche scenicamente una Cenerentola credibile ed accattivante.
Simone Alberghini è Don Magnifico, la sua è la prova di un cantante di classe, che riesce a scavare con intelligenza nella parola, a non sprecarla mai, ad essere incisivo e potente, il suo canto evoca e crea. Notevole anche la capacità scenica: un patrigno severo e crudele che non conosce pietà, ma anche sempre grottescamente buffo.
Chuan Wang è Don Ramiro, un tenore dalla voce squillante, dalla buona tecnica, la sua esibizione ha convinto pienamente, forse perfettibile solo con una maggiore adesione emotiva al personaggio.
Dandini è Emmanuel Franco al debutto nel ruolo, dotato di una bella voce dal colore scuro, sonora e piena, regala al pubblico una riuscitissima “Come un ape ai giorni di aprile”.
Alidoro è Francesco Leone, un giovanissimo basso dalla bella voce scura che sicuramente ha ampi margini di crescita. Al netto di qualche imprecisione, forse dettata dall’emozione, ben riuscita è l’aria che il Direttore decide di affidargli: “Vasto teatro è il mondo”.
Completano il cast le sorellastre “cattive” di Cenerentola: sono le simpaticissime e brave Caterina Dellaere (Tisbe) e Maria Eleonora Caminada (Clorinda), con grande ironia e bravura portano in scena due zitelle capricciose ed invidiose, entrambe dotate di un mezzo vocale sempre sonoro e musicalissimo.
Antonino Fogliani, specialista in questo repertorio, dirige l’Orchestra Filarmonica Italiana con un gesto veloce e leggero che fa correre la musica di Rossini con grande grazia e leggerezza, trova un buon equilibrio con il palco e riesce a fondere in modo ottimale le varie compagini orchestrali. Splendida nelle sue sonorità burrascose la scena del temporale.
Sempre corretti e puntuali gli accompagnamenti al fortepiano di Nicola Pascoli.
Armonici e ben riusciti gli interventi del Coro Colsper, diretto da Francesca Tosi, che nonostante l’uso della mascherina riesce ad essere sonoro e riempire la sala del teatro Coccia.
Una buona produzione, premiata da una sala piena, finalmente, e plaudente. La grande opera al Coccia tornerà a maggio con Tosca.
LA CENERENTOLA
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Jacopo Ferretti
Musica di Gioachino Rossini
Angelina Mara Gaudenzi
Don Ramiro Chuan Wang
Don Magnifico Simone Alberghini
Dandini Emmanuel Franco
Alidoro Francesco Leone
Tisbe Caterina Dellaere
Clorinda Maria Eleonora Caminada
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro Colsper
Direttore Antonino Fogliani
Maestro del coro Francesca Tosi
Assistente Musicale e Maestro al fortepiano Nicola Pascoli
Regia Teresa Gargano
Scenografie Sormani-Cardaropoli Srl
Sartoria teatrale Arrigo Costumi
FOTO MARIO FINOTTI