Aida
Aida, in forma scenica, ha debuttato con successo per il 98° Festival dell’Arena di Verona.
Per questa nuova produzione il Team artistico e creativo di Fondazione Arena di Verona si è avvalso delle belle immagini fornite dal Museo Egizio di Torino; in particolare è stato dato risalto alla maschera di Merit, “uno sguardo intatto, insieme fragile e seducente, il cui fascino dura da oltre tremila anni”. Magari non sarà l’allestimento del secolo ma si guarda con piacere, le immagini sanno essere ricche di fascino, sia che raffigurino le rive del Nilo, il sotterraneo di un Tempio o una piazza affollata per la grande scena del Trionfo del II atto; il gabinetto di Amneris è un elegante boudoir dove si muovono sinuose fanciulle e aitanti giovanotti. I movimenti, poi, in un’opera che è il titolo più rappresentato nell’anfiteatro veronese, sono affidati a comparse, mimi e figuranti che hanno alle spalle esperienza da vendere; anche le danze, nella loro semplicità, sono eleganti e ben interpretate dal Corpo di ballo dell’Arena di Verona e dalla Prima Ballerina Eleana Andreoudi.
La direzione di Diego Matheuz non si pone idee innovative, una lettura attenta e lineare che privilegia il suono compatto, evitando il più possibile quegli squilibri che le attuali posizioni dovute al distanziamento rendono evidenti; non c’è sicuramente quell’analisi approfondita della partitura ma il giovane direttore sa tenere le fila della narrazione e gli strappi fra orchestra, coro e palcoscenico sono stati meno vistosi che nella recita di Cavalleria rusticana e Pagliacci
Di certo aiuta l’esperienza decennale dell’Orchestra dell’Arena di Verona che questa partitura potrebbe eseguire anche a occhi chiusi; qualche stralcio della lezione di Muti, oltretutto, qua e la si avverte, nel suono come negli attacchi.
Lo stesso dicasi per il Coro dell’Arena di Verona, ottimamente preparato da Vito Lombardi.
Il cast di questa recita è quanto di meglio il panorama attuale può offrire e non avendo precise indicazioni direttoriali fa emergere la propria preparazione e professionalità.
Angela Meade ha notevole materiale, la voce svetta abbastanza sicura in tutta la gamma, il fraseggio è perfettibile ma ci rende una Aida trepidante, voluttuosa e appassionata nella scena del III atto mentre nello scontro con la rivale sa essere incisiva e vibrante. Si astiene, prudentemente, dal pianissimo dei Cieli azzurri ma nel complesso crea un personaggio vocalmente fra i migliori ascoltati in Arena.
Jorge de León avrebbe anch’egli un buon materiale ma il canto è bloccato sul forte, a discapito del fraseggio e quando tenta di smorzare si sentono falsetti, più che vere mezzevoci; ne nasce un personaggio a senso unico, che genera, alla fine, una certa qual monotonia di fondo.
Anita Rachvelishvili, in forma decisamente migliore rispetto alla seconda recita in forma di concerto del 22 giugno, esibisce l’opulenza di una voce sontuosa anche se non ancora del tutto rimessa dalla sua indisposizione ma la sua grande scena del IV atto rimane fra gli ascolti migliori degli ultimi tempi.
Luca Salsi disegna un Amonasro fiero e autorevole, senza mai eccedere e il suo canto si fa apprezzare, salvo qualche durezza nel settore acuto; la maledizione del III atto lo trova ricco di accenti vibranti e convincenti.
Michele Pertusi, che qui veste i panni di Ramfis, dona al grande sacerdote accenti scanditi e imponenti, grazie a un fraseggio sempre autorevole; austero, spietato e implacabile, il suo Ramfis è degno erede del Grande Inquisitore di verdiana memoria.
Eccellente Simon Lim nei panni del Re d’Egitto, come pure Riccardo Rados come messaggero; corretta la Sacerdotessa di Yao Bohui.
Alla fine dello spettacolo unanimi consensi da un pubblico sold out.
Arena di Verona – 98° Opera Festival 2021
AIDA
Opera in quattro atti
Libretto di Antonio Ghislanzoni
Musica di Giuseppe Verdi
Il Re Simon Lim
Amneris Anita Rachvelishvili
Aida Angela Meade
Radamès Jorge de León
Ramfis Michele Pertusi
Amonasro Luca Salsi
Un messaggero Riccardo Rados
Sacerdotessa Yao Bohui
Prima Ballerina Eleana Andreoudi
ORCHESTRA, CORO, BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Direttore Diego Matheuz
Maestro del Coro Vito Lombardi
nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona
Video design e scenografie digitali D-WOK
26 giugno 2021
©Foto Ennevi