Wagner in Arena
Grandissimo successo di pubblico per il terzo appuntamento del Festival d’Estate 2020, una serata interamente dedicata a Richard Wagner.
La musica di Wagner entra in Arena nel lontano 1922 con uno storico Lohengrin, che annoverava voci del calibro di Ezio Pinza, Aureliano Pertile, Mercedes Llopart, Giovanni Baratto e Maria Gay Zenatello, dirigeva Tullio Serafin; nel 1924 le note del Parsifal, diretto da Sergio Failoni, interpreti Isidoro Fagoaga, Ezio Pinza, Maria Llacer e Guglielmo Parmeggiani; Die Meistersinger von Nürnberg debuttano nel 1931, diretti da Giuseppe Del Campo, con Giuseppe Nessi, Maria Caniglia, Ettore Parmeggiani, Marcel Journet e Giacomo Vaghi; di nuovo Lohengrin nel 1933, direttore Antonino Votto, Ezio Pinza, Aureliano Pertile, Maria Carena, Ettore Nava, Antonietta Toini; Tannhäuser nel 1938, diretto da Sergio Failoni, con Eyvind Laholm, Gabriella Gatti, Duilio Baroni, Ella De Nemethy, Armando Borgioli; nel 1949 unica apparizione di Boris Christoff nell’anfiteatro, che con Gianni Poggi, Renata Tebaldi Annie Konetzny e Raimondo Torres, direttore Herbert Albert, danno vita a un Lohengrin di grande successo; Die Walküre fa il suo ingresso nel 1950, con Gino Penno, Elena Nicolai, Tancredi Pasero, Enzo Feliciati, Franca Sacci e Maria Amadini, dirige Francesco Molinari Pradelli; nel 1963 l’ultima apparizione di un titolo wagneriano, il Lohengrin diretto da Lovro von Matacic, con Raffaele Ariè, Sandor konya, Virginia Zeani Anselmo Colzani e Dora Minarchi. Dopo di allora, salvo sporadiche apparizioni nel 1983 e nel 2013, in forma di concerto, la musica del genio di Lipsia non risuonerà più nell’anfiteatro veronese.
Ottima la scelta della direzione artistica di Fondazione Arena di proporre una serata dedicata interamente a Wagner e di affidare la direzione alla bacchetta di Gustav Kuhn e alla voce di Ricarda Merbeth.
Il direttore, esperto del repertorio wagneriano ha saputo tenere in saldo il mastodontico complesso orchestrale, rinforzato in molti settori, con il suo tipico gesto, privilegiando sonorità maestose ove consentito (apprezzabilissima l’Ouverture dei Meistersinger), senza per questo sacrificare le rarefatte e delicate armonie della morte di Isotta e dell’Ouverture del Tannhäuser.
La voce di Ricarda Merbeth, dal timbro pieno e corposo sia in alto che in basso (qualche estremo acuto un po’ forzato, come la puntatura alla fine della ballata di Senta), si è espressa al meglio nel citato Libestod (Mild und Leise), e ha saputo incantare il pubblico che le ha tributato lunghi e convinti applausi.
Alla fine del concerto due fuori programma (la ripresa del Libestod e il Preludio del terzo atto de Die Walküre) che hanno entusiasmato un pubblico numeroso, che la dice lunga su quanto Wagner sia apprezzato anche nel nostro anfiteatro e che sarebbe auspicabile venga inserito nelle programmazioni future.
Arena di Verona – Festival d’Estate 2020
WAGNER in Arena
Direttore Gustav Kuhn
Soprano Ricarda Merbeth
Programma
Ouverture (Der fliegende Holländer)
Ricarda Merbeth Sentas Ballade Johohoe!… Traft Ihr Das Schiff Im Meere an
(Der fliegende Holländer, atto II)
Ouverture (Die Meistersinger von Nürnberg)
Walkürenritt (Die Walküre, atto III)
Ricarda Merbeth Isoldes Liebestod Mild und leise
(Tristan und Isolde, Atto III)
Ouverture (Tannhäuser)
Orchestra dell’Arena di Verona
Verona, 7 agosto 2020
Foto di ENNEVIFOTO