Spettacoli

Andrea Chénier – Teatro Carlo Felice, Genova

A Genova la stagione operistica prosegue con uno strepitoso Andrea Chénier.  

Il capolavoro di Umberto Giordano, del 1896, su libretto di Luigi Illica, sta vivendo uno straordinario periodo: in molti teatri italiani ed europei viene proposto e con grande successo di pubblico, proprio come avvenuto al Teatro Carlo Felice di Genova. Un allestimento, quello proposto, coprodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier Monte-Carlo, dove abbiamo già avuto modo di apprezzarlo rispettivamente nell’ottobre 2022 e febbraio 2023. A questo link potete leggere quanto da noi scritto in occasione della prima bolognese e le nostre impressioni non sono particolarmente mutate da allora. Uno spettacolo visivamente ricco e appagante quello del regista Pier Francesco Maestrini che evoca, con belle videoproiezioni curate da Nicolás Boni, l’epoca della rivoluzione francese. Un allestimento che sta riscuotendo, giustamente, un buon successo e che rivedremo prossimamente a Parma. Ma il vero elemento di interesse, questa volta, era tutto nello strepitoso cast che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare.

Andrea_Chenier_Genova_2025_1
Andrea Chénier, Opera Carlo Felice, Genova

In primis il debutto, nel ruolo del titolo, di Fabio Sartori, voce tra le più affermate del panorama lirico internazionale. Il tenore giunge a questo appuntamento in forma smagliante e, con la sua splendida prova, conferma una preparazione approfondita e meditata di una parte tanto temibile come quella di Chénier. La vocalità ampia e pastosa di Sartori ben si adatta alla scrittura di Giordano e, attraverso l’ottimo presidio tecnico su tutta la linea, risulta efficace nei passi più eroici, in evidenza per lo squillo luminoso del registro superiore, come in quelli più estatici, dove il tenore fa bella mostra dell’uso del legato. L’espressività e l’intenzione del fraseggio accrescono ulteriormente il valore della sua prestazione. Dopo questo bel debutto, il nostro augurio è che il tenore possa mantenere questo personaggio nel suo repertorio e avere l’opportunità di riproporlo presto anche in altre produzioni.  

Oltre ogni lode il Carlo Gérard di Amartuvshin Enkbath. Il baritono, colto oggi nel suo zenith assoluto, impressiona, ancora una volta, per la preziosità e l’opulenza di uno strumento torrenziale dal timbro caldo e setoso. L’esecuzione è di straordinaria perfezione, tanto per la morbidezza della linea, quanto per la precisione dell’emissione. L’interprete, poi, con quella dizione pulita ed espressiva, acquisisce una innata verità teatrale e rende ottimamente la dicotomia del personaggio, in bilico tra il riscatto dalla condizione di servo e la crudele protervia di un potere violento ed ingiusto. Una prova eccelsa, salutata da una interminabile ovazione al termine della emozionante esecuzione dell’aria “Nemico della patria” in terzo atto. 

Completa il terzetto dei protagonisti Maria Josè Siri, reduce da una forma influenzale che l’ha costretta ad annullare le due recite precedenti. Il soprano desta ottime impressioni per la consueta lucentezza e la più volte apprezzata musicalità della linea. La morbidezza e la consapevolezza del fraseggio contribuiscono alla creazione di un personaggio di grande sensibilità e, al tempo stesso, fortemente volitivo nel difendere il proprio amore per Chénier. Giustamente applaudita la sua bella esecuzione della celeberrima aria “La mamma morta” in terzo atto.

Lodevole la lunga schiera delle parti di fianco nella quale si distingue, senza dubbio, l’appassionata e trascinante Madelon di Manuela Custer, capace di regalarci un momento di autentico teatro.

Di ottima incisività è anche l’Incredibile di Didier Pieri, che si impone per la raffinatezza e la precisione della linea.

Carismatica la Bersi di Cristina Melis, dallo strumento ambrato e voluminoso.

In evidenza la prova di Nicolò Ceriani che, con il suo timbro cremoso e solare, interpreta un Roucher di singolare efficacia scenica, oltre che vocale.

Andrea_Chenier_Genova_2025_3
Maria Josè Siri

Fascinosa la contessa di Coigny di Siranush Khachatryan, godibilissimo il Fléville di Matteo Peirone, scenicamente impareggiabile.

Note positive anche per Marco Camastra un puntuale Fouquier Tinville, Luciano Roberti, un credibile Mathieu e, ancora, Gianluca Sorrentino, un abate composto e stilisticamente irreprensibile.

Completano la locandina Franco Rios Castro, Angelo Parisi e Andrea Porta nei ruoli, rispettivamente, del maestro di casa, Dumas e Schmidt.

Sul podio troviamo la bacchetta di Donato Renzetti, esperto conoscitore del repertorio italiano. Un musicista di grande serietà e professionalità che ha saputo scavare nella partitura per ricercare la tinta, l’accento, l’intenzione che meglio si adatta ad ogni situazione drammatica. Una lettura che coglie lo spirito tardo romantico del componimento e che, più che prediligere gli aspetti infuocati e rivoluzionari, preferisce sottolineare i tormenti amorosi che agitano i singoli protagonisti. Una interpretazione di indubbio valore che sa interagire molto bene con il palco e sostenere al meglio le voci dei singoli artisti presenti. Buono, inoltre, l’amalgama con la compagine strumentale del teatro genovese, in evidenza per precisione ed equilibrio sonori.

Di usuale bravura, infine, per compattezza ed intensità, il coro genovese, ottimamente istruito da Claudio Marino Moretti.

Il pubblico, intervenuto numerosissimo, dopo aver ripetutamente manifestato il proprio apprezzamento durante l’esecuzione in chiusura dei numeri più noti, riserva a tutti gli interpreti una calorosissima accoglienza al termine.

ANDREA CHÉNIER
Dramma storico in quattro quadri
Libretto di Luigi Illica
Musica di Umberto Giordano

Andrea Chénier Fabio Sartori
Carlo Gérard Amartushvin Enkbath
Maddalena di Coigny Maria Josè Siri
La mulatta Bersi Cristina Melis
La contessa di Coigny Siranush Khachatryan
Madelon Manuela Custer
Roucher Nicolò Ceriani
Fléville Matteo Peirone
Fouquier Tinville Marco Camastra
Mathieu Luciano Roberti
Un incredibile Didier Pieri
L’abate Gianluca Sorrentino
Il maestro di casa Franco Rios Castro
Dumas Angelo Parisi
Schmidt Andrea Porta

Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova
Direttore Donato Renzetti
Maestro del coro Claudio Marino Moretti
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene e video Nicolás Boni
Costumi Stefania Scaraggi
Coreografia Silvia Giordano
Luci Daniele Naldi
Balletto Fondazione Formazione
Danza e Spettacolo “For Dance” ETS

Foto: Marcello Orselli