Concerti

Pérez, Rachmaninov, De Falla, Ravel – Firenze, Teatro del Maggio

Alejo Pérez debutta al Teatro del Maggio con un concerto di grande fascino e interesse, interamente dedicato alla musica internazionale dei primi decenni del Novecento e che si caratterizza soprattutto per l’eleganza, l’ampiezza melodica e la cura dei timbri orchestrali.
Ad aprire il programma la Sinfonia n. 2 in mi minore op. 27 di Sergej Rachmaninov, delineata con uno spiccato respiro narrativo e una notevole precisione del suono, anche se il primo movimento, dopo un’introduzione trasparente e incisiva, ci si presenta debolmente sbalzato a causa di volumi poco differenziati. Ha invece una più varia dinamica lo Scherzo, che si snoda inoltre con tempi brillanti, mentre l’Adagio fluisce disteso, compatto e avvolgente, con pause sospese e riprese appassionate, luminose schiarite e una chiusura che sfuma lentamente nel silenzio. In questo autentico cuore pulsante della composizione, la melodia si staglia con nitore e ampiezza, creando atmosfere di trascinante malinconia e di sofferta dolcezza. Il finale è poi reso in uno stile sontuoso e con screziate sonorità , anche se poco calibrato nel vigore degli ottoni.

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Se russa è la musica della parte iniziale, squisitamente spagnola è quella che inaugura la seconda sezione, la Suite n.1 e n.2 dal balletto El sombrero de tres picos di Manuel De Falla composto – e qui vale la pena di rilevarlo – per Sergej Djagilev e i suoi Balletti Russi. Un’esecuzione che ricrea con brillantezza la straordinaria varietà di questa partitura, con l’esaltazione dei ritmi e l’evidenza degli strumenti, suggestiva e coinvolgente, ma non sempre di eguale trasparenza.

Dalla Spagna alla Francia, un filo rosso ci porta a Maurice Ravel, con il quale De Falla era entrato in contatto a Parigi e di cui come ultimo brano del concerto viene presentato il celeberrimo Boléro. Un attacco in pianissimo, con le prime due frasi leggere e distinte, dà l’avvio alla superba costruzione timbrica, dove il maestro Pérez mette in evidenza la precisione e la rotondità dei suoni dell’Orchestra del Maggio, nel rigore delle percussioni, la pienezza dei fiati, l’energia degli ottoni e la morbidezza degli archi con i loro pizzicati scolpiti. Con volumi che avrebbero comunque potuto essere meglio dosati, la lettura è asciutta ed accurata e si profila, in linea con le intenzioni di Ravel, come un grandioso esercizio di orchestrazione, senza concedersi ad un’interpretazione troppo languida o ipnotica.

Un pubblico decisamente numeroso tributa applausi entusiasti a Pérez e a tutti i professori dell’Orchestra.

SERGEJ RACHMANINOV
Sinfonia n. 2 in mi minore op. 2
Largo. Allegro moderato / Scherzo: Allegro molto /Adagio / Finale Allegro Vivace

MANUEL DE FALLA 
El sombrero de tres picos, Suites n. 1 e n. 2 dal balletto omonimo

Suite n. 1: Introducción: Allegro ma non troppo / La tarde: Allegretto/ Danza de la molinera (Fandango): Allegro ma non troppo / El corregidor / Las uvas
Suite n. 2, Tre Danze dal Sombrero de tres picos
Danza de los vecinos
 (Seguidillas): Allegro ma non troppo /Danza del molinero (Farruca): Poco vivo /Danza final (Jota): Poco Mosso

MAURICE RAVEL
Boléro

Direttore
 Alejo Pérez

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino