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Madama Butterfly- Teatro Claudio Abbado, Ferrara

Le luci festose del Natale ancora illuminano una Ferrara nobile e bella , ricca di sapori e profumi ed accompagna fino all’interno del bellissimo teatro cittadino situato di fronte al castello Estense, fulgida gemma della città emiliana che vive e palpita ancora attraverso le vestigia della sua luminosa storia.

Venerdì 10 gennaio (con replica il 12 gennaio) è andata in scena una intima, riuscitissima e suggestiva Madama Butterfly del genio Giacomo Puccini, in coproduzione con la Fondazione Teatri di Piacenza, che sotto la guida di una grande Cristina Ferrari, direttore artistico, è divenuta un polo di altissimo valore di produzioni artistiche.

Una leggenda della lirica, un leone delle scene liriche che risponde al nome di Leo Nucci., firma una regia rispettosa del volere di librettista e di compositore, scolpendo i personaggi con l’aiuto di una scena tradizionale, pulita e semplice , ma di grande impatto (firma le scene Carlo Centolavigna), eleganti e belli costumi, molto pertinenti disegnati da un maestro della storia del costume che risponde al nome di Artemio Cabassi, e luci a cura di Michele Cremona, che scolpiscono e aumentano l’emozione infusa dagli interpreti in scena .

Un crescendo di pura emozione e intensità di sentimenti li dona la protagonista , una Claudia Pavone , Cio-cio-san da manuale che già nella esile e tenera figura incarna la piccola geisha. L’artista, in possesso di una voce pura, cristallina, governata da un’eccellente tecnica, con acuti ben centrati e dizione ottima, sembra quasi essere non coinvolgente nella sortita del primo atto e nel duetto d’amore, ma poi si intuisce il profondo studio fatto dall’artista sul personaggio, conoscendo un pò il carattere giapponese molto riservato e chiuso, “avezzo alle piccole cose, umili e silenziose”. Il soprano cattura l’anima degli ascoltatori dalla splendida esecuzione dell’aria “Un bel di vedremo” per culminare in un portentoso finale con un “Tu, tu piccolo Iddio ” ascoltato in un silenzio irreale dal numeroso pubblico presente. Non vola la classica mosca in un teatro stracolmo !

Ottimo il Pinkerton di Angelo Villari, voce maschia e dalla salda tecnica, con acuti proiettati con baldanza e buona capacità scenica. Il tenore possiede una voce importante e a mio avviso degna di ruoli più incisivi. Bella la sua caratterizzazione dello “yanke vagabondo ” . Come ragguardevole l’eleganza e la linea di canto del baritono Alessandro Luongo , che ha donato al console Sharpless una voce morbida, bronzea e dal fraseggio sapiente , sostenuta da una tecnica buona e da una presenza scenica ben condotta.

Irene Savignano, la fedele Suzuki, fa esclamare a chi ascolta : “finalmente un vero mezzosoprano!” voce ben appropriata nel registro medio grave, con note che risuonano nella sala grande deel teatro estense e bella definizione scenica del personaggio. Di buona musicalità e simpatia, nonostante sia un ruolo negativo, il Goro del tenore Manuel Pieratelli, che molto ha dato nella sua difficile parte. Meno incisivo lo zio Bonzo di Gaetano Triscari, la voce risulta un pò sfocata e l’abbozzo del personaggio è privo di carisma. Al contrario nella sua breve parte il principe Yamadori, impersonato da Giacomo Leone, rende molto bene , sia musicalmente che scenicamente, come Eva Corbetta, una Kate Pinkerton dalla bella figura, avvolta da Cabassi in un delizioso vestito rosa e dalla buona musicalità, come danno il loro corretto apporto all’esecuzione Eugenio Maria Degiacomi (Yakuside’ simpatico), Fabrizio Brancaccio (il comissario imperiale), Lorenzo Sivelli (l’ufficiale del registro), Betty Makharinsky (la madre di Cio Cio San), Zhou Zhixin ( la zia), Yoo Hayoung (la cugina).

In stato di grazia l’Orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini che tratteggia un tappeto sonoro dai multiformi colori e sapienti momenti di forza e dolcezza, ben guidata dal direttore d’orchestra Matteo Beltrami, che sostiene e guida con gesto sapiente il palcoscenico e il golfo mistico, donando una sapiente e nuova tavolozza di colori alla partitura pucciniana.

Il Coro del Teatro Comunale di Piacenza, guidato dal Maestro Corrado Casati, si riconferma una delle compagini corali migliori nel panorama lirico italiano, donando un coro a bocca chiusa di alto livello e profonda suggestione, un sospiuro perlaceo e unico, senza alcuna sbavatura o differenza di registro.

Uno spettacolo di alto livello, che conferma l’ottima linea d’azione della direzione del teatro Abbado ed è premiato dalle ovazioni di un pubblico numeroso, giovane ed emozionato. Trionfo soprattutto per la Pavone e Villari, ma numerose sono state le chiamate in proscenio per tutto il cast .

MADAMA BUTTERFLY

Tragedia giapponese in tre atti

Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, musica di Giacomo Puccini

personaggi ed interpreti

Madama Butterfly/Cio-Cio-San Claudia Pavone

Suzuki Irene Savignano

Kate Pinkerton Eva Corbetta

F.B. Pinkerton Angelo Villari

Sharpless Alessandro Luongo

Goro Manuel Pieratelli

Il Principe Yamadori Giacomo Leone

Lo zio Bonzo Gaetano Triscari

Yakusidè Eugenio Maria Degiacomi

Il commissario imperiale Fabrizio Brancaccio

L’ufficiale del registro Lorenzo Sivelli

La madre di Cio-Cio-San Betty Makharinsky

La zia Zhou Zhixin

La cugina Yoo Hayoung

Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini

direttore Matteo Beltrami

Coro del Teatro Comunale di Piacenza

maestro del coro Corrado Casati

regia Leo Nucci

scene Carlo Centolavigna

costumi Artemio Cabassi

Luci Michele Cremona

movimenti coreografici Riccardo Buscarini