Manon – Teatro Regio, Torino
Secondo appuntamento con la rassegna Manon Manon Manon al Teatro Regio di Torino è la splendida Manon di Jules Massenet. Caposaldo del teatro musicale francese questo titolo è purtroppo raramente rappresentato in Italia, fa quindi doppiamente piacere potervi assistere, specie se in un allestimento riuscito ed elegante come questo proposto dal teatro della capitale subalpina. La soggettiva di Arnaud Bernard sul personaggio di Manon prosegue infatti con il riuscito accostamento del film del 1960 La Vérité di Henri-Georges Clouzot, con protagonista una Brigitte Bardot all’apice della sua carriera di attrice, alla partitura di Massenet. L’opera, il film, e la vita di Brigitte Bardot si intersecano e si fondono perfettamente ed i confini tra teatro, cinema e realtà si confondono e sfumano in un riuscitissimo gioco di rimandi ed allusioni dove le vicende narrate nel film offrono una perfetta cornice alla trama dell’opera ed il finale evoca intensamente i molteplici tentativi della Bardot di porre fine alla propria vita.
Ecco allora che la scena è dominata da ampi spalti neri su cui siedono gli onnipresenti giudici come in un eterno processo a Manon, vittima di una onnipresente prepotenza maschile che senza chiedere perdono a nessuno come sarebbe costume tenta di ritagliarsi i propri spazi di felicità. Altro interessante espediente utilizzato varie volte durante la rappresentazione è quello di fermare l’azione tutto intorno ai protagonisti e lasciare muovere solo loro, come in un fermo immagine o in uno zoom. Da rinnovare dunque una seconda volta i complimenti all’intero team creativo: magnifiche le scene di Alessandro Camera, direi maestose, in particolar modo nella scena del Cours-la-Reine, una sfilata di moda degna del New Look a cui gli splendidi costumi di Carla Ricotti sono ispirati come l’iconico tailleur bianco e nero con la giacca bar e gonna plissettata corredato da cappello a tesa larga che Manon sfoggia durante la scena. Indispensabili poi nuovamente alla piena iuscita del tutto le luci di Fiammetta Baldiserri e le proiezioni video di Marcello Alongi.
Eccellente anche la resa musicale: in grande forma l’orchestra ed il coro del Teatro Regio offrono una prova maiuscola (questi ultimi sia dal punto di vista musicale che attoriale) guidati dalla bacchetta ispirata di Evelino Pidò la cui lettura della partitura è elegante, densa e sempre intensa. Ekaterina Bakanova è poi una protagonista coi fiocchi: il timbro è pastoso, affascinante e l’emissione omogenea e sicura in tutti i registri. Il fraseggio inoltre è cangiante e sempre espressivo e unitamente alla magnifica prova attoriale del soprano contribuisce ad un ritratto vivido, anzi ardente, di Manon. Des Grieux è un energico ed incisivo Atalla Ayan il quale sigla anch’esso una buonissima prova seppur con qualche asprezza udibile nel registro di passaggio. Convincente anche in lui il coté attoriale ed il fraseggio con il quale tratteggia efficacemente un personaggio sfaccettato e ben variegato. Intorno ai due innamorati ruotano il Des Grieux padre un poco sommesso ma funzionale di Roberto Scandiuzzi e l’eccellente Lescaut di Björn Bürger.
Molto bene anche le parti minori: Thomas Morris è un valido Guillot, Allen Boxer un altrettanto apprezzabile Brétigny, accompagnati dalle incantevoli Poussette, Javotte e Rosette di Olivia Doray, Marie Kalinine e Lilia Istratii. Chiudono il cast di questo riuscitissimo allestimento Alejandro Escobar e Leopoldo Lo Sciuto (due guardie), Roberto Miani (Il portiere di S.Sulpice, Una voce), Franco Rizzo (M de Chansons, Secondo giocatore), Giovanni Castagliuolo (M de Elixir, Un giocatore, Primo giocatore), Andrea Goglio (Cuciniere, Voce fuori campo, Un giocatore) e Junghye Lee (Una commerciante). Attendiamo ora con impazienza cosa ci riserverà la terza Manon, ultima della trilogia a essere messa in scena ma prima ad essere composta, e purtroppo ora un po’ dimenticata, meritoriamente riportata alla ribalta dal Teatro Regio, per il quale non possono che spendersi parole di lode per aver offerto al suo pubblico inedita e stimolante soggettiva. Ricordiamo che sarà possibile ascoltare le tre Manon in diretta radiofonica su Rai Radio 3 e vederle in prima televisiva su Rai 5/rai Cultura nei giorni 24, 25 e 26 ottobre.
MANON
Opéra-comique in cinque atti e sei quadri
Libretto di Henri Meilhac e Philippe Gille
dal romanzo l’Histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut
di Antoine-François Prévost
Musica di Jules Massenet
Manon Ekaterina Bakanova
Il cavaliere Des Grieux Atalla Ayan
Il conte Des Grieux Roberto Scandiuzzi
Lescaut Björn Bürger
Guillot de Morfontaine Thomas Morris
Monsieur de Brétigny Allen Boxer
L’oste Ugo Rabec
Poussette Olivia Doray
Javotte Marie Kalinine
Rosette Lilia Istratili
Una guardia Alejandro Escobar
Un’altra guardia Leopoldo Lo Sciuto
Un mercante, Il portiere di S. Sulpice,
Una voce Roberto Miani
M de Chansons, Secondo giocatore Franco Rizzo
M de Elixir, Un giocatore,
Primo giocatore Giovanni Castagliuolo
Cuciniere, Voce fuori campo,
Un giocatore Andrea Goglio
Un commerciante Junghye Lee
Orchestra e Coro del Teatro Regio Torino
Direttore Evelino Pidò
Direttore del Coro Ulisse Trabacchin
Regia Arnaud Bernard
Regista collaboratore Stephen Taylor
Scene Alessandro Camera
Costumi Carla Ricotti
Luci Fiammetta Baldiserri
Video Marcello Alongi
Movimenti coreografici Tiziana Colombo
Direttore dell’allestimento scenico Antonio Stallone
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino
Foto di Daniele Ratti, Mattia Gaido, Simone Borrasi, cortesia del Teatro Regio