Daniele Gatti, Brahms Sinfonia 1 e 3 – Firenze, Teatro del Maggio
Se il Requiem tedesco aveva spiccato per il respiro meditativo e per la soave levigatezza, nel secondo concerto dedicato da Daniele Gatti a Johannes Brahms vediamo in atto un perseguimento appassionato del rigore della forma e, al contempo e in una modalità speculare, l’espressione misurata della potenza emozionale. Una lettura quindi in grande sintonia con lo spirito del compositore tedesco e che attesta, ancora una volta, la maturità del talento di Gatti e la sua speciale intesa con l’ Orchestra del Maggio.
In programma la Sinfonia n. 1 in do minore op. 68 e la Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90 , con quest’ultima presentata per prima, in un’esecuzione che ne evidenzia i caratteri sintetici e la profonda incisività.
Fin dal primo movimento il suono è turgido e rotondo e le variazioni dinamiche vengono accuratamente sorvegliate dal gesto del Maestro, in un procedere di trasparenze e di slanci, talora da estenuazione romantica. Articolato in tutta la sua varietà l’Andante , prima cantabile poi più meditativo, nel confronto e nella compenetrazione dei temi, mentre certe dilatazioni creano atmosfere liriche e nostalgiche. Il Poco allegretto è morbido e avvolgente, nel preciso dialogo tra gli archi gravi, i fiati e i corni, sublime pagina di composta inquietudine.Reso con forza il finale, con una sorta liberazione dionisiaca nella sezione centrale e con la ripresa di una nitida contabilità che procede verso una conclusione assertiva e radiosa.
Un accordo ancora più stretto tra Gatti e l’orchestra si riscontra nell’esecuzione della Sinfonia n.1, che procede con ancora maggiore compattezza e omogeneità.
Ogni parte riesce accuratamente definita, a partire dall’Introduzione del primo movimento interpretato con toni drammatici, con effetti di espressivi rallentamenti e nell’ evidenza delle diverse famiglie strumentali. Di grande afflato lirico l’Andante sostenuto mentre il terzo movimento viene sbalzato nella sua melodica vivacità. Il Finale ha poi un attacco maestoso, seguito da un minuzioso pizzicato e dal suggestivo e soffice intervento del corno, fino all’affermarsi del tema della gioia e della chiusura realizzata con straordinaria energia.
La partecipazione del pubblico ha avuto davvero un che di solenne e uno strepitoso entusiasmo ha accolto entrambe le esecuzioni. Ma l’esplorazione dell’universo di Brahms non è ancora finita: le altre due sinfonie ci attendono infatti nel prossimo concerto.
Per completezza dell’evento, resta da segnalare l’interessantissima mostra Dal Politeama Vittorio Emanuele II al Teatro del Maggio, allestita nel Foyer e dedicata alla ricostruzione delle vicende architettoniche del teatro fiorentino. Una serie di foto, certune davvero commoventi, che tracciano un poco noto itinerario dalla prima arena all’aperto fino al complesso di sale dell’odierno polo della musica.
JOHANNES BRAHMS
Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90
Allegro con brio/Andante/Poco Allegretto/Allegro
Sinfonia n. 1 in do minore op. 68
Un poco sostenuto. Allegro. Meno allegro/Andante sostenuto/ Un poco Allegretto e grazioso/Finale: Adagio. Più Andante. Allegro non troppo, ma con brio. Più allegro
Direttore
Daniele Gatti
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino