Spettacoli

A Midsummer Night’s dream – Teatro Carlo Felice, Genova

Il teatro Carlo Felice di Genova inaugura la stagione con un titolo raramente rappresentato: A midsummer night’s dream, di Benjamin Britten

“Se vana e insulsa è stata la vicenda, gentile pubblico, faremo ammenda; con la vostra benevola clemenza, rimedieremo alla nostra insipienza. […]A tutti buonanotte dico intanto, finito è lo spettacolo e l’incanto. Signori, addio, batteteci le mani, e Robin v’assicura che domani migliorerà della sua parte il canto.” 

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Michela Gorini, Sofia Macciò, Lucilla Romano, Eliana Uscidda e David Shipley

Il Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare, termina così, ricordando a tutti come solo il teatro sia il luogo magico che coniuga il mondo reale e quello della fantasia: solo lo spettatore, grazie a questa catarsi collettiva, ha il potere di valicare due mondi apparentemente tanto distanti. In questo splendido e complesso gioco di scatole cinesi, ideato da Shakespeare, si inserisce magistralmente nel 1960 Benjamin Britten che, giocando di sponda, aumenta la metatralità del testo: non più solo un rimando alla prosa ma anche all’opera lirica tutta e, di conseguenza, al teatro nella sua totalità. La composizione, creata nel 1959 per la riapertura della Jubilee Hall di Aldeburgh, è oggi purtroppo poco rappresentata, un plauso al Carlo Felice che ha scelto questo titolo per inaugurare la stagione. Lo spettacolo, creato in collaborazione con la Royal Opera House di Muscat, vede alla regia Laurence Dale che decide di rispettare il libretto, ambientando quindi tutta la vicenda in un bosco nei pressi di Atene. La scena, a cura di Gary McCann, ci fa muovere in mezzo a tanti tronchi spogli che ben si fondono con le riuscite proiezioni, sempre a tema silvano, sullo sfondo. Gli alberi, durante lo spettacolo, si muovono andando a creare radure e spazi sempre diversi. Un allestimento onirico e godibilissimo che ha il suo punto di forza nei mirabolanti e fantasiosissimi costumi firmati dallo stesso McCann: abiti che rimandano alle saghe fantasy ma anche ai tenerissimi pupazzi dell’infanzia. Azzeccatissime le luci di John Bishop, perfettamente in linea con tutto lo spettacolo. Splendide anche le coreografie che sfruttano l’abilità acrobatica soprattutto del bravissimo Puck, Matteo Anselmi, che è voce narrante e collante di tutta la vicenda e che, con le sue disinvolte giravolte a mezz’aria, dona un ulteriore senso di magia a tutta la vicenda. Parimente bravo anche il mimo acrobata Davide Riminucci. Una menzione a parte meritano i mimi Armando de Ceccon e Francesco Tunzi e soprattutto il piccolo, ma ciò nonostante altamente professionale, Francesco Pagliarusco il paggio indiano origine del litigio fra Tytania e Oberon. 

Alla buona riuscita dello spettacolo, concorre anche l’ottimo livello del versante musicale.

A cominciare dalla direzione del Maestro Donato Renzetti capace di offrire, con la giusta pertinenza stilistica, una lettura attenta e coinvolgente della partitura di Britten. Grazie alla perfetta intesa con i complessi dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, qui in forma smagliante, possiamo cogliere i diversi piani del racconto, ben ricompresi in un grande affresco complessivo dove il mondo dei sogni si fonde, senza soluzione di continuità, con quello della quotidianità. Notevole il lavoro di cesello sulle sonorità, in virtù del quale Renzetti riesce a creare di tempo in tempo la giusta atmosfera narrativa, sempre nell’alveo di una ricercata raffinatezza di fondo.

Nel ruolo di Oberon, il controtenore Christopher Ainslie esibisce una vocalità dal timbro chiaro, anche se non particolarmente voluminosa. La linea di canto è gestita con musicalità e riesce ad imprimere al fraseggio la solennità propria di questo personaggio. Elegante e raffinata la presenza scenica, avvalorata dal suo splendido costume.

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Scott Wilde e Kamelia Kader

Al suo fianco, svetta la Tytania di Sydney Mancasola, dotata di uno strumento che impressiona per la freschezza di un timbro cristallino. La scrittura viene padroneggiata con morbidezza e un ottimo legato. Partecipato ed avvolgente il fraseggio, delicatamente sensuale ed ironico. Anche nel suo caso va sottolineata la affascinante figura, impreziosita dall’importante abito scenico.

Perfettamente riuscite, nella caratterizzazione dei quattro amanti, le prove di Peter Kirk, Lysander, John Chest, Demetrius, Hagar Sharvit, Hermia e Keri Fuge, Helena. Segnaliamo, in particolare, il pregevole amalgama timbrico degli artisti, in perfetto equilibrio per volume e colore delle rispettive vocalità. Lodevole, inoltre, la loro intesa sulla scena, sottolineata dalla eleganza del portamento.

Spicca la prova di David Shipley che, con vocalità salda e ben tornita, interpreta il tessitore Bottom. La scrittura viene affrontata con disinvoltura, grazie ad una linea compatta e dal suggestivo colore vellutato. Irresistibile, inoltre, la caratterizzazione dell’asino, così come l’improbabile piglio eroico assunto dal personaggio durante la messa in scena preparata con gli altri ateniesi.

Molto bravo è anche David Ireland, il carpentiere Quince. Si apprezzano, in particolare, la duttilità di un mezzo ben rifinito e la grande naturalezza delle movenze sulla scena. Spassosa, a tal proposito, la sua interpretazione dell’infelice Tisbe minacciata dalla furia del leone.

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Matteo Anselmi e Francesco Pagliarusco

Affiatato anche il resto del gruppo degli artigiani: Seumas Begg, Sian Goronwy, Robert Burt e Benjamin Bevan, ben a fuoco ed incisivi nei panni, rispettivamente, di Flute, Snug, Snout e Starveling. Da segnalare, in particolare, la spassosa, quanto surreale pièce teatrale da loro organizzata per festeggiare le nozze ducali.

Vocalmente corretti e scenicamente a proprio agio sono, poi, Scott Wilde e Kamelia Kader, ovvero Theseus, il Duca di Atene, e la sua sposa Hippolyta.

Notevolissimo, infine, il contributo del Coro di voci bianche del Teatro Carlo Felice, guidato con grande professionalità dal Maestro Gino Tanasini. A tal proposito, citiamo le ottime prove di Michela Gorini, Sofia Macciò, Lucilla Romano ed Eliana Uscidda, impegnate con pregevoli risultati nei ruoli, rispettivamente, di Cobweb, Peasebossom, Mustardseed e Moth.

Allo spettacolo arride un ottimo successo di pubblico, accorso numeroso per festeggiare questa riuscitissima apertura di stagione del teatro genovese e, se questo è solo l’inizio, non vediamo l’ora di assistere ad una stagione che si preannuncia piena di motivi di interesse. 

A MIDSUMMER NIGHT’S DREAM
Opera in tre atti di Benjamin Britten
su libretto proprio e di Peter Pears,
dalla commedia di William Shakespeare

Oberon Christopher Ainslie
Tytania Sydney Mancasola
Puck Matteo Anselmi
Theseus Scott Wilde
Hippolyta Kamelia Kader
Lysander Peter Kirk
Demetrius John Chest
Hermia Hagar Sharvit
Helena Keri Fuge
Bottom David Shipley
Quince David Ireland
Flute Seumas Begg
Snug Sion Goronwy
Snout Robert Burt
Starveling Benjamin Bevan
Cobweb Michela Gorini
Peasebossom Sofia Macciò
Mustardseed Lucilla Romano
Moth Eliana Uscidda
Changeling Francesco Pagliarusco
Mimo acrobata Davide Riminucci
Mimi Armando De Ceccon, Francesco Tunzi

Orchestra, Coro di voci bianche e Tecnici dell’Opera Carlo Felice
Direttore Donato Renzetti
Maestro del Coro di voci bianche Gino Tanasini
Regia Laurence Dale
Scene e costumi Gary McCann
Coreografia e regista collaboratore Carmine De Amicis
Luci John Bishop
Direttore allestimenti scenici Luciano Novelli

FOTO: TEATRO CARLO FELIGE GENOVA