Spettacoli

Madama Butterfly – Teatro dell’Opera, Roma

Madama Butterfly di Giacomo Puccini è senza dubbio un capolavoro che brilla in ogni aspetto: dalla sua struttura compositiva all’incredibile ricchezza musicale, dalla profondità del libretto alla potenza dell’ambientazione, dai temi affrontati alla forza delle voci, fino all’interpretazione dei personaggi, quest’opera si distingue per la sublime fusione di elementi eterogenei e per l’esperienza coinvolgente e memorabile che sa donare allo spettatore. Madama Butterfly è anche il melodramma che il Teatro dell’Opera di Roma ha scelto per il numero uno della nuovissima rivista Calibano, inaugurata con Aida al numero zero nel mese di Gennaio. Il nuovo progetto editoriale della Fondazione romana è “uno strumento per costruire percorsi ed esplorare temi che tocchino gli spettacoli in programma. Una nuova iniziativa editoriale […] che ogni sei mesi porterà nelle librerie italiane un volume monografico dedicato a un titolo d’opera e a un tema a esso collegato: un modo per attualizzare la fruizione di una forma artistica e mostrarne la profonda vivacità e contemporaneità”.

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Madama Butterfly è, quindi, l’opera in programma a Roma dal 16 al 25 di giugno 2023 per otto recite con un cast superlativo di cui si parlerà strada facendo e di cui si troverà il dettaglio in fondo a questo articolo. La prima del 16 con protagonisti Eleonora Buratto quale Cio-Cio-San e Dmytro Popov come Pinkerton ha riscontrato grande successo, così come la seconda rappresentazione con Maria Teresa Leva e Luciano Ganci. Diverse, invece, le critiche mosse nei confronti dell’allestimento scenografico, dei costumi e della regia, percepita troppo moderna rispetto alle classiche rappresentazioni. 

Procedendo con ordine, questo pezzo fa riferimento alla replica andata in scena il 18 giugno, che sarebbe dovuta essere una semplice riproduzione della prima, ma che si è trasformata in un evento memorabile. 

Le premesse delineate rivestono un’importanza fondamentale, poiché si collocano all’incrocio tra la profondità musicale di Puccini, che disegna un dramma ricco di significato e si focalizza su temi storici, filosofici, culturali e psicologici di rilievo, e l’imprevisto che diviene meraviglia e arricchisce un evento già di altissimo livello. In questa fusione di elementi, si crea un’esperienza artistica che affascina e coinvolge e che sarà difficile commentare in maniera oggettiva e distaccata. 

Tornando alla messa in scena del 18, dopo diversi minuti di ritardo rispetto al programmato inizio, il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Francesco Giambrone, compare sul palco per comunicare un annuncio di grande importanza: a causa di una improvvisa indisposizione, Eleonora Buratto viene sostituita da Vittoria Yeo, la quale, impegnata in prove dell’Otello a Bari, è arrivata prima possibile. Dopo pochi minuti di ulteriore attesa, finalmente, lo spettacolo prende avvio.

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Eleonora Buratto

Il sipario si alza e gli occhi degli spettatori si inebriano di una stupefacente armonia cromatica che si materializza di fronte a loro. Sullo sfondo, che abbraccia l’intera scena, si dipana un paesaggio al tramonto, che solo dopo pochi istanti si rivela come un’immagine proiettata in video: un cielo rosso magenta, una vegetazione mossa dalla brezza e stormi di uccelli che danzano nell’aria. Avanti, sul palco, si presenta uno spazio incantevole: un verde acceso che raffigura un prato vibrante e un piccolo boschetto di altissimi bamboo sulla collinetta di sinistra. Un primo impatto lodevole grazie ai video di Franc Aleu e alle scene di Alfons Flores di cui continueremo a parlare ancora avanti. 

Prima ancora che inizi la musica, mentre l’orchestra accorda gli strumenti, un uomo in moderni abiti da lavoro entra in scena misurando gli spazi con l’apposita strumentazione: è un’anticipazione di ciò che sta per avvenire. 

I preparativi per il matrimonio prendono il via, con gli americani che indossano abiti moderni dai colori sobri, senza richiami accesi, mentre le donne giapponesi sfoggiano bellissimi abiti tradizionali di un vibrante rosso. Solo Suzuki e Cio-Cio-San sono vestite di bianco, simbolo di purezza e innocenza. L’ingresso in scena di Vittoria Yeo è accolto calorosamente dal pubblico, che irrompe in un applauso fragoroso quando la sposa si toglie il velo e svela il suo viso. La lunga e meravigliosa scena che conclude l’atto si svolge tra i due sposi, immersi in un’intimità solenne eppure carica di aspettative. Le suggestioni visive, create magistralmente da Franc Aleu, aggiungono un elemento straordinario all’insieme, con la presenza di una luna piena gigantesca e luminosa, che amplifica l’atmosfera romantica e coinvolgente.

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Eleonora Buratto, Roberto Frontali

Negli atti secondo e terzo torna in modo dirompente l’elemento moderno, rappresentato da uomini in abiti da lavoro con torce accese sulla testa. Alcuni di loro si dedicano a prendere misure e consultarsi su planimetrie, mentre altri accompagnano un numeroso gruppo di giapponesi verso una destinazione sconosciuta. Trascorsi tre anni dall’ultimo incontro tra Butterfly e Pinkerton, la piccola cittadina giapponese ha subìto una trasformazione radicale. I vibranti colori della natura sono stati soppiantati dal grigio delle innumerevoli costruzioni che si espandono in continuazione sullo sfondo video. Nel frattempo, Cio-Cio-San vive in una minuscola e squallida casetta che occupa l’intera scena in primo piano. 

Durante l’intero spettacolo, l’idea alla base della regia di Àlex Ollè si manifesta con chiarezza, espandendo e sviluppando molti dei punti focali presenti nell’opera stessa. La sua visione artistica si riflette in ogni scena, creando un connubio perfetto tra la narrazione musicale di Puccini e la sua interpretazione visiva. Ollè riesce a catturare l’essenza emotiva dell’opera e a trasmetterla al pubblico attraverso un’attenta messa in scena che abbraccia e valorizza ogni dettaglio.

Sul piano musicale, nonostante l’imprevisto cambio della protagonista, l’esecuzione complessiva di questa Madama Butterfly si sviluppa meravigliosamente bene, una sfida non da poco per un’opera così articolata. Sebbene ci sia stato un piccolo inconveniente, vale a dire l’eccessivo volume orchestrale che talvolta ha sovrastato le voci durante diversi momenti, questo aspetto non ha compromesso la fruizione complessiva della rappresentazione. Anzi, in alcuni casi, tale intensità orchestrale ha permesso di apprezzare al meglio la potenza e la ricchezza sonora dell’opera. Per questo e per l’eccezionalità della serata, la direzione di Roberto Abbado è stata accolta da grandi applausi.

Giungendo a parlare degli interpreti, non si può non soffermarsi su Vittoria Yeo la quale, oltre ad affrontare la situazione con professionalità, ha regalato al pubblico un’interpretazione superlativa, suggestiva ed emozionante, dimostrando ancora una volta di essere una grande artista. Già apprezzata nel ruolo di Aida lo scorso febbraio, Yeo ha mostrato il suo bellissimo colore vocale e una notevole capacità tecnica, che le consente di eseguire con estrema disinvoltura filati di note acutissime. Nel ruolo di Cio-Cio-San ha lasciato un segno indelebile, dimostrando di possedere una connessione profonda con il personaggio. Con la sua voce piena di calore e il controllo impeccabile del fraseggio, Yeo ha saputo conquistare il pubblico, trascinandolo in un vortice di emozioni. Ha dimostrato una padronanza assoluta del ruolo, abbracciando ogni sfida vocale e interpretativa con maestria e autenticità.

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Dmytro Popov, Anna Maria Chiuri

Un altro interprete di rilievo da menzionare è Dmytro Popov nel ruolo di Pinkerton. La sua voce impeccabile e la sua performance perfettamente calibrata hanno reso il suo personaggio estremamente convincente e coinvolgente. Popov ha dimostrato un’ampia gamma espressiva e una grande padronanza tecnica. La sua voce potente e duttile si è adattata magnificamente alle sfumature del personaggio e la sua interpretazione ha saputo catturarne l’ambivalenza, che oscilla tra l’ingenuità dell’amore e la crudeltà delle sue azioni. 

La sua presenza scenica e la chimica con gli altri interpreti sono state notevoli. Ha instaurato una dinamica intensa con Vittoria Yeo, creando un’interazione vibrante e carica di tensione. Insieme, hanno dato vita a momenti di grande pathos e coinvolgimento emotivo.

Menzione d’onore anche per la Suzuki di Anna Maria Chiuri, mezzosoprano di rara bellezza vocale. La sua voce ha un timbro ricco e caldo, che si sposa perfettamente con l’atmosfera emotiva dell’opera, ma è anche un’interprete di grande talento attoriale, capace di incarnare pienamente il ruolo di Suzuki. La sua presenza scenica è potente e coinvolgente, e la sua capacità di trasmettere emozioni attraverso gesti, sguardi e movimenti è sorprendente. 

Acclamatissimo dal pubblico lo Sharpless di Roberto Frontali così come il Goro di Carlo Bosi. Ottime le prove dei restanti interpreti, tutti di altissimo livello. 

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Eleonora Buratto e Aurora Spaziani

Infine, non possiamo tralasciare di menzionare il talento straordinario della piccola Aurora Spaziani nel ruolo di Dolore, il figlio di Cio-Cio-San e Pinkerton. Nonostante la sua giovane età, appena poco più di quattro anni, Aurora ha dimostrato di possedere un talento innato e una presenza scenica sorprendente. La sua partecipazione in Madama Butterfly è stata un tocco magico che ha reso la serata ancora più indimenticabile. Fin dalle prove, Aurora ha affrontato la sfida con grande determinazione e coraggio, dimostrando di essere una vera professionista. Sul palco, la sua performance è stata incantevole. Con una naturalezza disarmante, ha interpretato il suo ruolo, aggiungendo un tocco di autenticità e innocenza alle scene più strazianti dell’opera. Nonostante il cambio di protagonista e l’adattamento alle circostanze dell’ultim’ora, Aurora ha affrontato la situazione senza esitazioni, dimostrando una notevole capacità di adattamento e una comprensione sorprendente del suo ruolo. La sua presenza ha emozionato il pubblico e ha aggiunto un elemento di dolcezza e tenerezza alla rappresentazione. 

Scroscianti gli applausi finali e meritatissima la standing ovation per Vittoria Yeo.

MADAMA BUTTERFLY
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa da John Luther Long e David Belasco

DIRETTORE Roberto Abbado
REGIA Àlex Ollé (La Fura dels Baus)
MAESTRO DEL CORO Ciro Visco
SCENE Alfons Flores
COSTUMI Lluc Castells
LUCI Marco Filibeck
VIDEO Franc Aleu

CIO-CIO-SAN Vittoria Yeo
SUZUKI Anna Maria Chiuri
PINKERTON Dmytro Popov
SHARPLESS Roberto Frontali 
GORO Carlo Bosi
ZIO BONZO Luciano Leoni
IL PRINCIPE YAMADORI Eduardo Niave 
YAKUSIDÉ Maurizio Cascianelli
KATE PINKERTON Ekaterine Buachidze
IL COMMISSARIO IMPERIALE Mattia Rossi
L’UFFICIALE DEL REGISTRO Antonio Taschini
LA MADRE Angela Nicoli
LA ZIA Stefania Rosai
LA CUGINA Cristina Tarantino

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Opera Australia / Sidney Opera House
Credits foto Fabrizio Sansoni-Teatro dell’Opera di Roma