Concerti

Michele Spotti, Schubert e Berlioz – Firenze, Teatro del Maggio

Michele Spotti ritorna a dirigere l’Orchestra del Maggio, dopo il debutto fiorentino dello scorso autunno e nei giorni che precedono la sua prima di Norma, con un concerto dedicato, come il precedente, al grande repertorio romantico europeo. In programma due compositori, Franz Schubert e Hector Berlioz, assai diversi per stile e sensibilità, ma che ci vengono entrambi presentati alle prese con il genere della sinfonia, nel confronto con il modello beethoveniano e nella ricerca di una personale cifra espressiva.

In apertura la Sinfonia n. 4 in do minore D. 417 Tragica, la prima ad essere scritta da Schubert in tonalità minore, in una forma classica attraversata dai contrasti, ma che non ha ancora la scolpita tragicità delle ultime sinfonie. Una composizione delineata da Spotti nel suo incanto melodico e nella ricchezza del materiale tematico, con un suono definito con precisione e una dinamica accuratamente modulata.
Assertivo e coeso l’accordo iniziale, dà l’avvio ad un Adagio disteso e sofferto che si cangia in un Allegro vivace, reso con tempi sostenuti e un’attenta regolazione dei volumi. Ha un attacco alquanto delicato il secondo movimento, un Andante che si snoda con sonorità morbide e rotonde, nell’alternarsi dei temi ora estatici, ora drammatici, che culminano in una chiusura di suggestiva dissolvenza. Procedono con naturalezza le sezioni dello Scherzo e si staglia energico e concitato l’Allegro conclusivo.
Una dolente compostezza tracciata da frasi eleganti e misurate, pervasa da fremiti e bagliori, ma che nel complesso riesce comunque poco ferita e interiorizzata.

Meglio caratterizzata e incisiva è invece la lettura di Berlioz, pur tenendo conto della differente monumentalità espressiva della Symphonie Fantastique op. 14. L’esecuzione mette in luce l’impianto classico della composizione, sostanzialmente tradizionale anche se in cinque movimenti, e con spirito narrativo, nella varietà dei tempi e con l’impiego di pause e rallentamenti, delinea i quadri di quella che è stata la prima sinfonia a programma. Un racconto degli “Episodi della vita di un artista” che privilegia l’aspetto visionario rispetto a quello malinconico e che si distingue per la valorizzazione delle potenzialità timbriche dell’Orchestra.
L’”idea fissa” della donna amata e della delusione amorosa emerge distinta fin dal primo movimento, “Rêveries – Passions”, tracciato con ampiezza e in un sorvegliato espandersi e comprimersi dei volumi. Il valzer della scena di “Un bal” fluisce luminoso nella delicatezza degli impasti, mentre è analitico e intenso il terzo movimento, la ”Scène aux champs” con il suggestivo dialogo dell’oboe con il corno inglese e nel misuratissimo impiego dei timpani. Il vigore delle percussioni e degli ottoni si impone poi nella “Marche au supplice”, scandita da un ritmo maestoso e solenne e con efficaci effetti di forte e di piano. La timbrica diviene sfolgorante nel finale “Songe d’une nuit du sabbat”, con un suono suddiviso che si accresce progressivamente e dove ogni strumento esprime con ordine e forza la sua peculiarità, talora in modi alterati e grotteschi, dal clarinetto al fagotto, dalle campane ai tromboni.
Un capolavoro d’orchestrazione reso con rigore e creatività, suscitando grande entusiasmo nel pubblico, che ha molto applaudito Spotti e l’Orchestra.

FRANZ SCHUBERT
Sinfonia n. 4 in do minore D. 417 Tragica
Adagio molto. Allegro vivace/Andante/Menuetto: allegro vivace. Trio/Allegro

HECTOR BERLIOZ
Symphonie Fantastique op. 14
Épisode de la vie d’un artiste
I. Rêveries – Passions
II. Un bal
III. Scène aux champs
IV. Marche au supplice
V. Songe d’une nuit du sabbat

Direttore Michele Spotti

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino