Otello- Teatro Sociale, Rovigo
Un uragano festoso e travolgente di applausi ha salutato a Rovigo l’esecuzione del penultimo capolavoro del Grande Vecchio, ossia l’Otello di Giuseppe Verdi. Ottima coproduzione dei Teatri di Piacenza, Modena, Reggio Emilia, Novara ed appunto Rovigo, che ha incantato l’esigente pubblico rodigino accorso numeroso a teatro .
La scena, molto elegante e funzionale a firma di Domenico Franchi, ha determinato in un insieme di quinte mobili, che rivelavano via via sfondi suggestivi quali il mare in tempesta o un enorme volto emblema dell’anima nera di Jago, l’essenza del dramma costituita dall’inferno emotivo interno del protagonista, scatenato dal finto amico alfiere, in realtà un perverso manipolatore. La bellezza dei costumi ideati da Artemio Cabassi, oltre alle luci incisive e di lancinante taglio di Fiammetta Baldisseri hanno ben servito l’idea del regista Italo Nunziata, che ha trasportato il dramma nel tardo Ottocento, per dargli una lettura più intima e connotarlo come dramma borghese.
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Ciò ha reso più attuale e tangibile la recitazione degli interpreti, a cominciare dall’intimo, sofferto e umanissimo Otello di Roberto Aronica, dalla splendida voce maschia, luminosa e sicura nella tecnica e nel proiettare gli acuti come lame sonore e ben centrate. Il tenore ha saputo piegare uno strumento ricco e generoso a mezze voci da brivido nei momenti più meditativi ( “Dio, mi potevi..), solo in qualche momento si è udita una leggerissima forzatura, che comunque poteva essere dovuta all’enfasi ed al trasporto dei sentimenti espressi in maniera magistrale. Sublime il “Niun mi tema” senza sfoggi belluini di forza, ma esattamente eseguito come deve essere, una resa finale di un valoroso che ha combattuto tutta la vita ed è stato tradito da chi credeva amico.
E il finto amico, l’essenza del male, il cattivo per eccellenza, in buona compagnia con il pucciniano Scarpia e la diabolica Lady Macbeth, il veneziano Jago aveva la voce di Angelo Veccia, assolutamente inn parte e molto bravo nel disegnare un personaggio quais luciferino, servito da una voce dalle mille sfacettature, illuminate e scolpite da una gran tecnica e da un bel colore bronzeo. Ottima la presenza scenica e la dizione con ogni accento e parola ben dosati e definiti.
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Eccezionale la Desdemona di Iwona Sobotka, morbida e luminosa nella figura e nella voce dall’emissione purissima , tanto da ricordare una giovane Tebaldi. I perlacei pianissimi, il dolore stupito e raccolto in accenti pari a gocce di pianto e gli acuti pieni e lussureggianti hanno regalato a chi ascoltava momenti di brividi intensi.
Bella la voce e ragguardevole l’apporto scenico del mezzosoprano Nikolina Janevska, un ‘Emilia che non è passata inosservata. Un Cassio di lusso, dalla bella e ben gestita voce dall’emissione sicura è stato Oronzo D’Urso , come anche il Lodovico dall’alta figura e dalla voce importante di Shi Zong e il Roderigo dall’ottima musicalita e presenza di Andrea Galli e il Montano con voce sonora e bella presenza di Lorenzo Liberali fino all’Araldo di Eugenio Maria Degiacomi che ha ben cantato nella sua frase .
Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza , diretto dal Maestro Corrado Casati ancora una volta ha confermato la sua ottima tenuta scenica e professionalità, donando emozione già dalle prime note nella Tempesta iniziale ed affrontando con slancio e bel colore “Fuoco di gioia ” ed il finale del terzo atto con l’imponente concertato. Teneri e disinvolti i ragazzi del Coro di Voci bianche del Conservatorio Nicolini di Piacenza,diretti dal Maestro Giorgio Ubaldi che hanno un pò sofferto della posizione data loro dalla regia nel suggestivo momento del secondo atto.
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Sul podio dell’Orchestra Filarmonica Italiana, che ha vissuto alcuni momenti di scollamento dal palcoscenico, ma che ha comunque offerto una buona prestazione esecutiva, il Maestro Christopher Frenklyn, dal gesto fluido e sicuro, con buone intenzioni e ottima capacità di rendere coinvolgente e sognante la fiammante partitura verdiana.
Uno spettacolo bello e gli applausi scaturiti alla fine da un pubblico attento e competente hanno sottolineato con entusiasmo il successo della serata.
OTELLO
dramma lirico in quattro atti
musiche di Giuseppe Verdi
libretto di Arrigo Boito
Personaggi ed interpreti
Otello Roberto Aronica
Jago Angelo Veccia
Cassio Oronzo D’Urso
Roderigo Andrea Galli
Lodovico Shi Zong
Montano Lorenzo Liberali
Desdemona Iwona Sobotka
Emilia Nikolina Janevska
Un araldo Eugenio Maria Degiacomi
maestro concertatore e direttore d’orchestra Christopher Frenklyn
regia Italo Nunziata
scene Domenico Franchi
costumi Artemio Cabassi
luci Fiammetta Baldisseri
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Coro di Voci bianche del Conservatorio Nicolini di Piacenza
maestro del coro Corrado Casati
maestro del coro di voci bianche Giorgio Ubaldi
Foto Nicola Boschetti