Kirill Petrenko e Daniil Trifonov – Berlino, Berliner Philharmonie
Il concerto di ieri alla Philharmonie di Berlino ha offerto una combinazione tra il lirismo romantico di Brahms, l’epicità di Wagner e l’eleganza di Strauss, tutti interpretati dalla direzione di Kirill Petrenko e dalla performance del pianista Daniil Trifonov. Il programma includeva il Concerto n. 2 in Si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra di Brahms, l’Ouverture dei Maestri Cantori di Norimberga di Wagner, il Walzer n. 2 da Der Rosenkavalier e la Danza dei sette veli da Salome di Strauss, con due bis a completare la serata.
La direzione di Petrenko si è contraddistinta per un suono intimo e controllato, lontano dalla forza di alcune interpretazioni tradizionali di Wagner. In particolare, nell’Ouverture dei Maestri Cantori di Norimberga, ha equilibrato la forza degli ottoni con la dolcezza degli archi, creando un suono corposo ma mai invadente. Petrenko ha mantenuto un dialogo continuo tra le diverse sezioni dell’orchestra, mettendo in evidenza le sfumature senza sacrificare la profondità nei momenti drammatici. La sua lettura di Wagner è stata misurata e vibrante, capace di evidenziare la bellezza delle linee melodiche.
Nel Concerto n. 2 di Brahms, Daniil Trifonov ha offerto una performance che ha unito virtuosismo e sensibilità. Il primo movimento ha mostrato un dialogo intenso tra il pianoforte e l’orchestra, con passaggi melodici ricchi di significato. Nel secondo movimento, Trifonov ha eseguito le note delicate con grande poesia, mentre nel terzo ha mostrato una perfetta padronanza della tecnica, senza mai esagerare nei contrasti. Dopo il concerto, Trifonov ha offerto un bis speciale: l’Adagio dalla Bella Addormentata di Tchaikovsky, che ha affascinato per la sua dolcezza.
La seconda parte del programma ha presentato due approcci diversi alla musica tedesca: la grandiosità di Wagner e l’eleganza di Strauss. La Ouverture dei Maestri Cantori di Norimberga è stata gestita da Petrenko con un controllo perfetto, dando spazio alla bellezza senza forzare le dinamiche. Al contrario, il Walzer n. 2 di Strauss ha evidenziato la leggerezza della composizione, con l’orchestra che ha eseguito il brano con grazia. La Danza dei sette veli da Salome ha invece mostrato una densità sonora notevole, con Petrenko che ha saputo esprimere la sensualità e la tensione della musica senza cadere nel melodramma.
A differenza dei tradizionali concerti di Capodanno italiani, spesso incentrati sull’opera, il programma dei Berliner Philharmoniker si è concentrato sul grande repertorio sinfonico, esplorando la ricchezza orchestrale e le sue sfumature timbriche. La serata si è distinta per l’eleganza e la profondità sinfonica, regalando al pubblico un’esperienza musicale più complessa e raffinata.
Al termine del concerto, il pubblico ha applaudito calorosamente Petrenko, Trifonov e l’Orchestra, con standing ovation. Trifonov ha risposto con un ulteriore bis: Stürmisch in Lieb’ und Tanz op. 39 di Johann Strauss (figlio), concludendo la serata con un brano vivace e gioioso.
Questo concerto dei Berliner Philharmoniker ha offerto una serata musicale di grande valore, grazie alla combinazione dei mondi di Brahms, Wagner e Strauss, e alla direzione di Petrenko, che ha saputo guidare l’orchestra con maestria, offrendo al pubblico un’esperienza di rara intensità musicale.
Berliner Philharmoniker
Kirill Petrenko direttore
Daniil Trifonov pianoforte
Johannes Brahms
Concerto per Pianofortw e Orchestra No. 2 in si bemolle major, op. 83
Richard Wagner
Die Meistersinger von Nürnberg: Preludio al primo atto ( Versione da concerto)
Richard Strauss
Der Rosenkavalier: Secondo Waltzer (terzo atto)
Richard Strauss
Salome, op. 54: Danza dei sette veli