Ivor Bolton, Mozart e Stravinskij – Firenze, Teatro del Maggio
Ivor Bolton torna a dirigere l’Orchestra del Maggio con un concerto che si impone per la trasparenza del suono e per l’eleganza del fraseggio, proponendo composizioni tra loro temporalmente distanti, ma accomunate dalla complessità della scrittura e dalla tensione classicista verso la purezza della forma.
In apertura la Sinfonia n. 38 in re maggiore K. 504, Praga di Wolfgang Amadeus Mozart che viene delineata da Bolton con ampiezza e nitore, nell’armonico bilanciamento tra tempi sostenuti e passaggi contemplativi, nonché tra perfezione formale e increspature drammatiche.
L’attacco è preciso e marcato, con l’Adagio scolpito e compatto a cui segue l’Allegro articolato con trasparenza e delicatezza, dove spiccano la morbidezza degli archi e i loro temi di sublime cantabilità. L’Andante che segue procede con effusioni liriche e sottile inquietudine, in una grande varietà della dinamica e con un paio di sospensioni che ne accentuano il carattere drammatico. Il Presto conclusivo viene infine definito con rigore in tutta la sua complessa struttura, chiudendo la sinfonia in maniera festosa, con accordi incisivi e suoni brillanti.
Il secondo brano in programma è la suite da concerto Pulcinella, tratta dai diciotto pezzi del balletto che Igor Stravinskij scrisse su musiche di Pergolesi e della scuola napoletana e che viene considerato la sua prima opera del periodo neoclassico. Un’esecuzione raffinata che mette in luce la duttilità di Bolton e dell’Orchestra del Maggio, in un susseguirsi di temi settecenteschi classici e luminosi e di un’orchestrazione novecentesca ricca di sincopi e dissonanze.
Tra gli otto movimenti della suite, la Sinfonia spicca per respiro melodico e la Serenata per la soave delicatezza, mentre lo Scherzino e la Tarantella si stagliano in tempi veloci e ritmi marcati. La Toccata viene poi plasmata in una forma vibrante e la Gavotta evidenzia la precisione e la dolcezza dei fiati. Sbalzato con forza il Vivo nel gioco ironico di trombone e contrabbassi e assai accurato il Minuetto, che incrementa la sua complessità verso un finale ludico e scintillante.
La sinfonia di salmi, ancora di Stravinskij, ma di tutt’altra atmosfera stilistica ed emotiva, viene eseguita come ultimo brano del concerto. Composta nel 1930 – Pulcinella è del 1922 – la sinfonia è da intendersi nella sua accezione etimologica, ovvero nel senso rinascimentale di unione armonica di suoni e canti e dà corpo ad una spiritualità asciutta ed ispirata. Qui la direzione di Bolton crea un’unità compatta ed arcaica, in un’accuratissima regolazione dell’intensità e nelle severe rotondità di una timbrica in cui manca la luminosità dei violini.
Nella prima parte il è Salmo XXXVIII ad essere inizialmente sussurrato dal Coro per essere subito dopo scandito con forza e solennità. Il secondo movimento guarda invece al contrappunto barocco, nell’alternarsi e sovrapporsi di due fughe, una strumentale avviata dai fiati, l’altra realizzata con trasparenza dalle voci del Coro, in una tensione costruttiva geometrica e maestosa. Con il Salmo CL si ritorna ad una dimensione più intima e raccolta, a cui segue una potente deflagrazione orchestrale e un canto vigoroso e sacrale. Minuziose variazioni dinamiche riportano la composizione a toni dimessi, con passaggi di squisita dolcezza e la ripresa dell’Alleluja iniziale, cifra emblematica di una religiosità schietta e composta, in cui l’autentica lode scaturisce dal segreto del cuore.
Per qualche istante la sala rimane in silenzio, nell’incanto e nella devozione, per prorompere poi in applausi fragorosi, colmi di ammirazione e di gratitudine.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia n. 38 in re maggiore K. 504, Praga
Adagio. Allegro/Andante/Presto
IGOR STRAVINSKIJ
Pulcinella, suite da concerto
Sinfonia/Serenata/ Scherzino. Allegretto. Andantino/Tarantella/
Toccata/Gavotta (con due variazioni)/Vivo/Minuetto. Finale
Sinfonia di salmi per coro e orchestra
Exaudi orationem meam, dal salmo XXXVIII, 13-14/Expectans expectavi Domine, dal salmo XXXIX, 2-4/ Laudate Dominum, dal salmo CL
Direttore Ivor Bolton
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Maestro del Coro Lorenzo Fratini
Foto: Michele Monasta – Maggio Musicale Fiorentino