Spettacoli

Rigoletto – Teatro Ponchielli, Cremona

Rigoletto, immortale capolavoro di Giuseppe Verdi, chiude il 2024 del Teatro Ponchielli di Cremona. 

“Non è chi è perfetto, ma chi è imperfetto ad aver bisogno d’amore” così scriveva Oscar Wilde e questa frase si adatta bene a Rigoletto, fisicamente imperfetto, solo, e profondamente bisognoso dell’amore di Gilda. Questo nuovo allestimento, coproduzione fra i Teatri di OperaLombardia, cerca di fare riflettere il pubblico sul mondo presentato dall’opera: una realtà dove manca totalmente la comprensione di ciò che è diverso, un universo caratterizzato da cinismo e cattiveria che continua ad avere invero molti, anzi troppi, tratti comuni con la nostra realtà quotidiana. Il regista Matteo Marziano Graziano e la scenografa Francesca Sgariboldi ci portano in un luogo sospeso e atemporale dove si muovono personaggi caratterizzati dall’uso di protesi, come nel caso di Giovanna o della sedia a rotelle.

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Giuseppe Altomare, Bianca Tognocchi, Victória Pitts e Paride Cataldo

Un progetto che, nelle intenzioni del regista, non vuole essere solo una denuncia ma anche un modo per fare riflettere il pubblico. Operazione in realtà solo in parte riuscita perché l’idea, anche se buona, non è stata sufficientemente sviluppata ed articolata, e lo spettacolo risulta un po’ anonimo, statico, e dalla estetica al più perturbante ma poco capace di smuovere una reale riflessione. Un colpo d’occhio che tradisce la assidua frequentazione, da parte del regista, del mondo teatrale tedesco che ha un suo particolare codice di comunicazione con il pubblico. Interessanti i costumi di Laurent Pellissier, realizzati interamente con materiali reciclati, fantasiosi e sicuramente originali. Spiazzante e riuscito il disegno luci dello stesso regista che sfrutta colori accesi e cambi di tonalità improvvisi. 

L’esecuzione musicale è guidata, dal podio, dal gesto sicuro e preciso di Alessandro d’Agostini. La sua è una concertazione analitica e tesa a scandagliare, con attenzione minuziosa, i diversi piani narrativi della partitura. Le dinamiche, rese con armoniosa lucentezza, si combinano in un disegno complessivo coeso e pervaso da costante tensione. Particolarmente riuscita è, poi, la scelta dei tempi, ora distesi, ora più concitati, attraverso i quali il direttore riesce ad assicurare al fraseggio musicale la giusta espressività drammaturgica. Buona anche l’intesa con la compagine de I Pomeriggi Musicali di Milano, ben impegnata nel restituire, con indiscussa professionalità, quella vibrante passionalità che è propria di questo capolavoro verdiano.

Adeguatamente supportato dalla buca, il cast vocale si mostra adeguatamente assemblato.
Nel ruolo del titolo, Giuseppe Altomare propone un Rigoletto che si muove nel solco della tradizione. Una prova, quella del baritono, che può contare su di una vocalità di buon volume e dal caratteristico colore screziato. La compattezza della linea, complessivamente ben sorvegliata, si unisce alla cura dell’interprete, dall’accento coinvolgente e, ad un contempo, piuttosto asciutto. Ben riuscita l’accorata esecuzione della celeberrima “Cortigiani, vil razza dannata”, tra i momenti musicali più significativi della serata.

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Mattia Denti e Victória Pitts

Freschezza vocale, perizia esecutiva e gusto nel porgere la frase musicale, sono gli elementi che meglio descrivono la prova di Bianca Tognocchi. Una Gilda che, grazie alla espressività di un fraseggio sfumato ed appassionato, sa essere sempre credibile e coinvolgente.

Paride Cataldo dona al Duca di Mantova tutta la bellezza di un mezzo prezioso e luminoso. L’emissione è vigorosa e naturalmente sfogata verso l’acuto, dove traspare, qua e là, qualche intemperanza di troppo. Baldanzoso e sfrontato l’interprete, nell’accento come nelle movenze sul palco.

Notevole lo Sparafucile di Mattia Denti, in possesso di un mezzo torrenziale dal fascinoso colore chiaroscurale. Degna di nota, inoltre, la presenza scenica che, in questo allestimento, si sposa perfettamente con il costume di scena del personaggio.

Molto bene anche Victória Pitts, una Maddalena voluttuosa nel canto e seduttiva sulla scena.
Incisiva la prova di Lara Rotili, impegnata nel duplice ruolo della Contessa di Ceprano e di Giovanna.

Lorenzo Liberali è un Marullo che alla sicurezza vocale unisce il carisma della presenza scenica.
Altrettanto efficace e a proprio agio sul palco è Raffaele Feo, che veste i panni di Matteo Borsa con lo squillo di un mezzo naturalmente proiettato.
Solenne e adeguatamente imperioso il Conte di Monterone di Baopeng Wang, di rilievo il Conte di Ceprano di Graziano Dallavalle.

Completano la locandina, con professionale correttezza, Federica Cassetti e Marco Tomasoni impegnati, rispettivamente, nei ruoli del Paggio della Duchessa e dell’Usciere di Corte.

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Giuseppe Altomare e Bianca Tognocchi

Di buon livello, per compattezza e realismo sonori, l’apporto del Coro OperaLombardia, guidato con precisione e dedizione da Diego Maccagnola.

Al termine della recita pomeridiana cui abbiamo assistito, un teatro gremito in ogni ordine di posto saluta tutti gli artisti e, in particolare, il terzetto dei protagonisti, con acceso entusiasmo.
Nelle prossime settimane, lo spettacolo farà tappa al Teatro Donizetti di Bergamo per l’ultima tappa della tournée di questa produzione.

RIGOLETTO
Opera lirica in tre atti
Libretto di Francesco Maria Piave,
tratto dal dramma di Victor Hugo Le Roi s’amuse
Musica di Giuseppe Verdi

Rigoletto Giuseppe Altomare
Il Duca di Mantova Paride Cataldo
Gilda Bianca Tognocchi
Sparafucile Mattia Denti
Maddalena Victória Pitts
Giovanna / La Contessa di Ceprano Lara Rotili
Il Conte di Monterone Baopeng Wang
Marullo Lorenzo Liberali
Matteo Borsa Raffaele Feo
Il Conte di Ceprano Graziano Dallavalle
Paggio della Duchessa Federica Cassetti
Usciere di Corte Marco Tomasoni

Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coro OperaLombardia
Direttore Alessandro D’Agostini
Maestro del coro Diego Maccagnola
Regia e disegno luci Matteo Marziano Graziano
Scene Francesca Sgariboldi
Costumi Laurent Pellisier

FOTO: per gentile concessione del Teatro Ponchielli