Andrea Chénier – Teatro Ponchielli, Cremona
La stagione d’Opera del Teatro Ponchielli di Cremona prosegue con un nuovo allestimento di Andrea Chénier, il capolavoro di Umberto Giordano.
Nel tardo Ottocento, quasi al confine con il secolo breve, debutta Andrea Chénier, una vicenda, su musica di Umberto Giordano e libretto di Luigi Illica, che narra di amore e morte sullo sfondo della Parigi degli anni della Rivoluzione francese e del successivo periodo del Terrore. Una partitura che ben esprime i canoni di quella Giovine scuola della quale faceva parte Umberto Giordano: rappresentazione veritiera della realtà, l’incalzare del ritmo narrativo e, ancora, la struggente espressività emotiva dei cantabili dei personaggi. Un titolo complesso da mettere in scena e che in questo nuovo spettacolo, in coproduzione tra il Circuito di OperaLombardia, il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Sociale di Rovigo e il Teatro del Giglio di Lucca, trova la sua felice realizzazione.
Il regista Andrea Cigni sceglie la strada della tradizione e colloca la vicenda come da libretto (del resto siamo pur sempre in presenza di un dramma di ambiente storico). Coadiuvato dalle belle scene, curate da Dario Gessati, il racconto procede fluido ed efficace, caratterizzando al meglio ogni personaggio del dramma. Si passa, così, dalle atmosfere agresti del primo atto alla ben più desolata disperazione degli anni del Terrore, complici, sullo sfondo, le spoglie di quello che una volta era forse uno splendido palazzo nobiliare. Ed infine, uno spazio vuoto e buio, rischiarato appena da una enorme grata sul soffitto, fa da scenario allo struggente addio alla vita dei due protagonisti. Belli anche i costumi, firmati da Chicca Ruocco, che, con la loro fedeltà storica, ci portano immediatamente ai tempi di Robespierre. Splendide sono, poi, le luci di Fiammetta Baldiserri, in grado di dare vita alle emozioni dei personaggi con suggestivi effetti chiaroscurali. Una menzione anche per il lavoro di Isa Traversi che, con evocativi movimenti coreografici (ben interpretati dai bravi danzatori Akos Barat e Teodora Fornari), impreziosisce il liliale quadro di insieme di primo atto.
L’esecuzione musicale è guidata da Francesco Pasqualetti, dal gesto ampio e scattante. Una lettura che si muove nel solco della più consolidata tradizione, alternando tempi ora più distesi ed ampi, specie per i grandi momenti solistici dei protagonisti, ora più sostenuti ed incalzanti, come nelle scene di massa di secondo e terzo quadro. Una prova nel complesso ben riuscita e che si avvale, tra l’altro, del valido supporto della Orchestra I Pomeriggi Musicali, dalle sonorità nitide e compatte.
Ben assorbito ed equilibrato il cast vocale schierato sul palcoscenico.
Angelo Villari presta al poeta Chénier una vocalità ampia e dal caratteristico colore brunito. La linea, dall’emissione spavalda e generosa, si sfoga con buona facilità nel registro superiore. Sotto l’aspetto interpretativo, inoltre, il tenore costruisce un personaggio dal carattere impetuoso e, a tratti, sfrontato.
Al suo fianco, Maria Teresa Leva esibisce un mezzo dall’emissione flautata e che si impone per la morbidezza di una linea di canto ottimamente timbrata. La pienezza dei centri si combina con la luminosità della regione acuta; incantevole l’uso delle mezzevoci di admantina purezza. Il personaggio viene costruito con un fraseggio delicato e variegato per sottolineare al meglio l’evoluzione di Maddalena nel corso della vicenda. La struggente esecuzione de “La mamma morta”, si configura come uno dei momenti più riusciti dell’intera serata.
Il terzetto dei protagonisti si completa con l’ottimo Gérard di Angelo Veccia. Un baritono la cui vocalità, robusta e sonora, si configura nel solco della più consolidata tradizione del canto all’italiana. Una organizzazione vocale, la sua, che può contare sulla generosità e la naturale proiezione dell’emissione, nonché sullo squillo di un registro acuto rotondo e ben rifinito. Ottimo è anche l’interprete, sbalzato con la giusta intensità espressiva. Degna di nota è, in tal senso, la travolgente esecuzione di “Nemico della patria” in terzo atto.
Alessandra Palomba, impegnata nel duplice ruolo della Contessa di Coigny e della vecchia Madelon, convince soprattutto per la accorata caratterizzazione scenica dei personaggi da lei interpretati.
Nella Bersi di Shay Bloch dominano la freschezza vocale, lo screziato velluto timbrico e la avvenenza della presenza scenica.
Ottimo, per intonazione e musicalità, Marco Miglietta, cui spetta il compito di portare sulla scena l’Abate poeta e, soprattutto, Un Incredibile, questo ultimo tratteggiato con perfida sagacia.
Fernando Cisneros, con la sua vocalità duttile e ricca di armonici, si impone tanto come Pietro Fléville quanto come Mathieu. sempre azzeccato l’interprete, nel fraseggio come sulla scena.
Notevole il Roucher di Alessandro Abis, sbalzato con un mezzo di puro velluto, dall’artista ben sviluppato, tra l’altro, attraverso la naturale espressività di un fraseggio attento e accuratamente cesellato.
Completa la folta schiera delle parti di fianco Gianluca Lentini, che assolve con onore alla duplice interpretazione dei personaggi di Fouquier Tinville e Schmidt. Corretto, infine, è anche, nel canto come sulla scena, Davide Cucchetti, nei ruoli del maestro di casa e Dumas.
Di vibrante intensità la prova del Coro di OperaLombardia, guidato con solida professionalità da Massimo Fiocchi Malaspina.
Il pubblico, accorso piuttosto numeroso, accoglie i brani più famosi dell’opera con calorosi applausi e riserva punte di acceso entusiasmo a tutto il cast, direttore e team creativo, al termine dello spettacolo.
Le foto di questo articolo sono dello spettacolo andato in scena il primo dicembre 2024.
ANDREA CHÉNIER
Opera lirica in quattro quadri
Libretto di Luigi Illica
Musica di Umberto Giordano
Andrea Chénier Angelo Villari
Carlo Gérard Angelo Veccia
Maddalena di Coigny Maria Teresa Leva
Bersi Shay Bloch
La contessa di Coigny/Madelon Alessandra Palomba
Roucher Alessandro Abis
Pietro Fléville/Mathieu Fernando Cisneros
Un Incredibile/L’Abate poeta Marco Miglietta
Fouquier Tinville/Schmidt Gianluca Lentini
Il maestro di casa/Dumas Davide Cucchetti
Danzatori Akos Barat, Teodora Fornari
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Coro di OperaLombardia
Direttore Francesco Pasqualetti
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Regia Andrea Cigni
Scene Dario Gessati
Coreografie Isa Traversi
Costumi Chicca Ruocco
Luci Fiammetta Baldiserri
Foto: Alessia Santambrogio