Spettacoli

Le nozze di Figaro – Teatro Regio, Torino

È all’insegna dell’eleganza l’apertura di stagione del Teatro Regio di Torino che inaugura il nuovo anno teatrale con Le nozze di Figaro e la prima italiana dell’allestimento di Emilio Sagi del capolavoro mozartiano facendo seguito alla ottima e decisamente interessante soggettiva su Manon Lescaut del mese precedente e introducendo la “meglio gioventù” cui la stagione è dedicata. Come le altre due collaborazioni tra Mozart e Da Ponte, “Nozze” è un assoluto gioiello del teatro musicale (e oserei aggiungere del teatro tout court), magistrale affresco dell’epoca ma anche dell’essenza umana, come ogni amante dell’opera ben sa ed il Teatro Regio conferma qui la sempre altissima qualità delle sue proposte con un allestimento raffinato ed una pregevole resa musicale.Lo studio dei personaggi, sommamente attento ed accurato, l’assoluta maestria nel rendere fluida la narrazione e l’attenzione al dettaglio fanno di questo lavoro di Emilio Sagi un classico istantaneo. Basti pensare a quella che potrebbe sembrare un’inezia, la differenza di gestualità tra i nobili e le altre classi sociali. Ovvio vero? Non così tanto forse, visto che raramente è un elemento tenuto in considerazione.

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Giorgio Caoduro, Giulia Semenzato

Bello poi vedere scorrere la vita del palazzo oltre la porta finestra della stanza di Figaro e Susanna o sotto il colonnato della sala di rappresentanza dei conti di Almaviva dove si svolge il terzo atto. Vi sono inoltre i garofani su cui cade Cherubino che tornano nel giardino del quarto atto, e questi sono solo alcuni dei particolari di cui è ricco questo impianto scenico-registico, dunque come non plaudire a tanta perizia? Contribuiscono naturalmente all’eccellente risultato le squisite scene di Daniel Bianco e gli splendidi costumi di Renata Schussheim. Una lode è dovuta anche all’impeccabile gioco di luci di Eduardo Bravo ripreso con successo da Vladi Spigarolo che fa tornare alla mente certa arte figurativa contemporanea alle vicende narrate e alla composizione dell’opera con i chiaroscuri ottenuti. Bella sorpresa le coreografie di Nuria Castejon sulla marcia nuziale del terzo atto. Una magnifica occasione dunque di godere di uno spettacolo già molto apprezzato all’estero e che consente di cogliere appieno la sfaccettata ricchezza del libretto di Da Ponte e della musica del genio salisburghese.

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Juan José Medina, Giulia Semenzato, Vito Priance, José Maria Lo Monaco

Sul podio troviamo Leonardo Sini, al debutto al Teatro Regio, con una concertazione di grande finezza sempre attenta agli equilibri e alle sinergie tra buca e palcoscenico, solerte nel sostegno e nella collaborazione con i solisti e brillante nelle tinte ottenute ma in maniera posata grazie alla pronta risposta dell’orchestra. Ottimi inoltre e sempre puntuali gli interventi del coro, preparato da Ulisse Trabacchin, una garanzia in ogni loro apparizione. Giorgio Caoduro porta al suo Figaro un’alta carica energetica ed un’ottima presenza scenica. Il fraseggio, l’attenzione alla parola, così fondamentali in un’opera tanto ricca di recitativi, non vengono inoltre mai a mancare e sono il punto di forza, naturalmente accompagnate da un abile impiego del proprio strumento, di una performance di grande comunicativa. Al suo fianco la graziosissima Susanna di Giulia Semenzato, tanto leggiadra nel canto quanto briosa e vivace in scena. Indimenticabile l’aria del quarto atto, estaticamente eterea.

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Ruzan Mantashyan, José Maria Lo Monaco, Giulia Semenzato

Note molto positive anche per il Conte di Vito Priante che con ineccepibile perizia tecnica è capace di rendere un Almaviva autenticamente aristocratico con la affascinante, libertina lascivia e la noncurante, anche crudele, arroganza del suo rango. Dolente, lunare e altrettanto elegante la Contessa di Ruzan Mantashyan, giovane soprano intervenuta a sostituire l’indisposta Monica Conesa che sigla un’ottima prova, cesellando le due arie con grande fascino e abilità. Svolazza intorno ai protagonisti come da libretto l’incantevole Cherubino di Josè Maria Lo Monaco, di cui conquistano il timbro vellutato omogeneo in ogni registro ed il prezioso fraseggiare ottenuto grazie ad una evidente e completa padronanza del proprio strumento. Funziona egregiamente la coppia Marcellina/Bartolo, con una frizzante e validissima Chiara Tirotta e l’ottimo Andrea Concetti.

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Ruzan Mantashyan, Vito Priante, Giulia Semenzato

Molto bene fa anche Juan José Medina nei neri panni di un Basilio velenoso al punto giusto a cui però non è concessa l’aria del quarto atto, a differenza di quella di Marcellina, fortunatamente eseguita. Chiudono il cast l’efficace Don Curzio di Cristiano Olivieri. lo spassoso Antonio di Janusz Nosek e l’angelica Barbarina di Albina Tonkikh. Graziose infine le contadine di Eugenia Braynova e Daniela Valdenassi. Grande il successo presso il pubblico per tutti gli interpreti a conclusione di una felicissima serata inaugurale. La stagione prosegue ora all’insegna del balletto per il mese di dicembre e con L’elisir d’amore nel mese di gennaio.

LE NOZZE DI FIGARO
Commedia per musica in quattro atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Il Conte di Almaviva Vito Priante
La Contessa di Almaviva Ruzan Mantashyan
Figaro Giorgio Caoduro
Susanna Giulia Semenzato
Cherubino Josè Maria Lo Monaco
Marcellina Chiara Tirotta
Bartolo Andrea Concetti
Basilio Juan José Medina*
Don Curzio Cristiano Olivieri
Antonio Janusz Nosek*
Barbarina Albina Tonkikh*
Prima contadina Eugenia Braynova
Seconda contadina Daniela Valdenassi

*Artista del Regio Ensemble

Orchestra e Coro del Teatro Regio Torino
Direttore Leonardo Sini
Maestro al fortepiano Carlo Caputo
Maestro del coro Ulisse Trabacchin
Regia Emilio Sagi
Assistente alla regia Matteo Anselmi
Scene Daniel Bianco
Costumi Renata Schussheim
Luci Eduardo Bravo
Riprese da Vladi Spigarolo
Coreografia Nuria Castejon
Direttore dell’allestimento Antonio Stallone

Produzione originale del Teatro Real di Madrid (2009)

Foto di Mattia Gaido e Daniele Ratti, cortesia del Teatro Regio