Elisabetta Regina d’Inghilterra – Palermo, Teatro Massimo
Il Teatro Massimo di Palermo chiude la stagione operistica 2023/24 con l’opera Elisabetta Regina d’Inghilterra, assente dalle scene palermitane da oltre cinquant’anni. L’opera, presentata in coproduzione con il Rossini Opera Festival, dove fu messa in scena nel 2021, viene ora riproposta a Palermo con un cast rinnovato.
Composta nel 1815 per il Teatro San Carlo di Napoli su libretto di Giovanni Schmidt, tratto dal dramma Il paggio di Leicester di Carlo Federici, quest’opera segna l’inizio di una collaborazione settennale tra Rossini e il prestigioso teatro partenopeo. La scelta del soggetto riflette inoltre un contesto politico specifico: l’opera venne realizzata nell’anno della sconfitta di Napoleone e della Restaurazione, momento in cui l’Inghilterra, celebrata qui nella figura di Elisabetta I, giocava un ruolo chiave nel ristabilire l’ordine europeo.
Sul piano compositivo, Rossini si discosta dal tradizionale schema settecentesco di alternanza tra recitativi secchi e arie solistiche, e introduce innovazioni significative: accompagna i recitativi con l’orchestra e rende le arie più dinamiche, integrando il coro e più interpreti. Tuttavia, l’opera rimane debole dal punto di vista drammaturgico; è il talento di Rossini a riscattarla, infondendo una ricca espressività che interpreta magistralmente emozioni e motivazioni dei personaggi.
La regia di Davide Livermore rende l’opera visivamente coinvolgente, grazie anche all’elegante e luminosa scenografia di Giò Forma e alle spettacolari proiezioni di D-Wok. Livermore sposta l’azione in una Londra devastata dalla fine della Seconda guerra mondiale, mentre i sontuosi costumi di Gianluca Falaschi evocano il fascino della corte inglese dell’epoca, come in un episodio della serie televisiva The Crown. Gli arredi inclinati suggeriscono distruzione, le proiezioni cangianti visualizzano il dramma interiore dei personaggi e l’immagine ricorrente stilizzata di un cervo reale allude alla solitudine del potere. Le cameriere danzanti aggiungono un tocco di ironia, equilibrando il dramma. Tuttavia, nel finale, il fallito attentato di Norfolc nei confronti della regina non è adeguatamente enfatizzato e appare confuso. Inoltre, questo caleidoscopio di immagini e colori rischia di distrarre dal tema centrale dell’opera: il conflitto interiore di Elisabetta, divisa tra passione amorosa e senso del dovere.
L’interpretazione di Nino Machaidze nel ruolo principale risulta poco convincente. La sua Elisabetta appare regale e altera, ma, quasi intrappolata in questo ruolo, appare distaccata, priva della passionalità che il personaggio richiederebbe. Vocalmente, presenta un timbro un po’ spigoloso e una certa freddezza nei recitativi; mostra qualche incertezza nella cavatina del primo atto, sebbene esegua con precisione il resto della partitura.
A distinguersi sono invece i ruoli tenorili. Enea Scala offre un Leicester completo e drammaticamente espressivo nei recitativi, con arie ben eseguite. La sua voce unisce l’agilità di un tenore leggero a una profondità quasi baritonale nel registro grave, che Scala gestisce con grande maestria. Anche Ruzil Gatin brilla: la sua voce non è particolarmente potente, ma è ben proiettata, ed esegue gli acuti con grande precisione, rendendo il suo Norfolc credibile per freddezza e cinismo. Il soprano Salome Jicia spicca per intensità nel ruolo di Matilde e nel duetto del secondo atto con Elisabetta si distingue per la carica emotiva. Il mezzosoprano Rosa Bove appare un po’ sottotono nel ruolo en travesti di Enrico, mentre il giovane tenore Francesco Lucii si distingue per il fraseggio elegante nel ruolo di Guglielmo.
L’orchestra del Teatro Massimo, diretta da Antonino Fogliani, accompagna l’azione con precisione, sebbene senza particolare attenzione alla ricchezza sonora rossiniana. Eccellente il coro: diretto dal maestro Salvatore Punturo, si distingue particolarmente nei momenti drammatici del secondo atto quando Norfolc aizza la rivolta popolare contro la regina.
In conclusione, uno spettacolo sicuramente da vedere, accolto con entusiasmo dal pubblico, con momenti musicali memorabili e spettacolari scenografie.
ELISABETTA REGINA D’INGHILTERRA
Dramma per musica in due atti di Gioachino Rossini
Libretto di Giovanni Schmidt
Direttore Antonino Fogliani
Regia Davide Livermore
Assistente alla regia Sax Nicosia
Scene Giò Forma
Costumi Gianluca Falaschi
Costumista collaboratrice Anna Verde
Luci Nicolas Bovey
Videodesign D-Wok
Assistente direttore musicale Nicola Pascoli
Coro e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo
Maestro del Coro Salvatore Punturo
Allestimento del Rossini Opera Festival e del Teatro Massimo di Palermo
Personaggi e interpreti
Elisabetta Nino Machaidze
Leicester Enea Scala
Norfolc Ruzil Gatin
Matilde Salome Jicia
Enrico Rosa Bove
Guglielmo Francesco Lucii
FOTO DI Rosellina Garbo