Concerti

Madrigali – Ramificazioni Festival Verdi 2024, Parma

Un inedito dittico chiude la rassegna Ramificazioni.

Due madrigali, diversissimi e lontani nel tempo, chiudono, in una serata piovosa, Ramificazioni: un percorso parallelo al Festival Verdi che ha voluto ragionare su tangenze e derivazioni dalla musica verdiana. La cornice, prestigiosissima, è quella dello splendido Teatro Farnese, che nasce, su progetto di Giovan Battista Aleotti, e per volontà di Ranuccio I Farnese, negli anni dieci del seicento ed è inaugurato nel 1628. Solo quattro anni prima, nel 1624, a Venezia, veniva composto, da Claudio Monteverdi, Il combattimento di Tancredi e Clorinda, madrigale su testo di Torquato Tasso. Trecentosesantaquattro anni dopo sarà poi Luigi Nono a scrivere un altro madrigale: La lontananza nostalgica utopica futura. Ecco gli elementi per questa particolare ed atipica serata che propone un accostamento estremo fra l’alfa e l’omega della musica classica, una coproduzione del Teatro Regio di Parma/Festival Verdi con Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Torinodanza Festival Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale e Ghislierimusica Centro di Musica Antica.

Si inizia con La lontananza nostalgica utopica futura, madrigale per violino e nastro, di Luigi Nono andato in scena per la prima volta a Berlino nel 1988 e poco dopo alla Scala di Milano. Una composizione pensata dall’autore per violino solo, otto nastri magnetici e otto-dieci leggii. Un “madrigale per camminantes con Gidon Kremer”, così è definita l’opera nel sottotitolo che ci ricorda come il famoso violinista lettone sia l’esecutore delle registrazioni magnetiche. 

Nella sala buia e piena di mistero del Farnese la bravissima Mihaela Costea, segue in un flusso ipnotico la musica riprodotta dalle casse (regia del suono Alvise Vidolin), letteralmente cammina, quasi fluttua fra le note accostandosi ai leggii ed unendosi a questo magma di suoni con il suo violino. Una performance artistica quella della violinista, un “vagare creativo” che ha prodotto, esattamente come nelle intenzioni di Nono, un dialogo ed un percorso unico. Non possiamo che riservare un grande plauso a questa artista, che ricordiamo essere primo violino di spalla e di solista presso l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna e della Filarmonica Arturo Toscanini. La musicista in questa serata è andata oltre al semplice suonare uno strumento, ha vissuto e condiviso con il pubblico una esperienza umana di grande sensibilità. 

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Mihaela Costea

Senza soluzione di continuità sono entrati poi in sala i musicisti impegnati nel madrigale di Monteverdi che hanno iniziato ad accordare i propri strumenti quasi come se fossero in dialogo con la musica di Nono. Questa seconda parte dello spettacolo ha visto su una pedana rialzata agire,  come in un unico e vorticoso passo di danza, il controtenore Carlo Vistoli ed i bravissimi danzatori Gador Lago Benito e Alberto Terribile. Un progetto curato per la regia da Fabio Cherstich e per le coreografia e movimenti scenici da Philippe Kratz

I due bravissimi ballerini si sono esibiti con una tuta mimetica e con il volto coperto da un passamontagna, un chiaro riferimento all’assetto di guerra dei moderni soldati. La coreografia era poi resa più complessa ed affascinante dal fatto che i due danzatori fossero legati da una corda e l’eccezionale controtenore, vestito in total white, fosse parte delle coreografie. 

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Gador Lago Benito, Alberto Terribile Ghislieri Consort
 e Carlo Vistoli

Carlo Vistoli è stato chiamato, in qualità di unico solista, a dare vita alle leggendarie melodie del Divin Claudio. Un artista che, per l’occasione, si è “fatto in tre”, interpretando entrambi i personaggi di Tancredi e Clorinda, protagonisti del madrigale, e del narratore. Un debutto nel debutto, dato che il controtenore si trovava per la prima volta a misurarsi con questa meravigliosa pagina della produzione monteverdiana. Una sfida vinta a piene mani grazie alla duttilità di uno strumento di carezzevole morbidezza, che ha consentito all’artista di affrontare ogni passaggio della scrittura con freschezza e straordinaria souplesse vocale. Va sottolineato, inoltre, come Vistoli sia riuscito a trovare un colore sempre  appropriato, sottolineando con grande efficacia la potenza espressiva di ogni momento. E ancor più va lodata la capacità di sfumare l’accento e dosare l’emissione per caratterizzare al meglio la differenziazione tra i personaggi che interagiscono nel racconto. Una prova maiuscola, resa ancor più eccezionale dalla nitidezza della dizione e dal carisma dell’interprete.

L’ottimo risultato della performance solista è stato assicurato anche dal pregevole apporto del Maestro al cembalo, Deniel Perer che, coadiuvato dalla bravura dell’ensemble Ghislieri Consort ha regalato un accompagnamento ricco di pathos e di crescente emozione.

Al termine, un pubblico visibilmente soddisfatto, ha premiato tutti gli artisti con copiosi e ripetuti applausi. 

RAMIFICAZIONI 

Madrigali

La lontananza nostalgica utopica futura
Luigi Nono
Violino Mihaela Costea
Regia del suono Alvise Vidolin

Il combattimento di Tancredi e Clorinda
CLAUDIO MONTEVERDI
Regia e visual Fabio Cherstich
Coreografia e movimenti scenici Philippe Kratz
Danzatori Gador Lago Benito, Alberto Terribile

Ghislieri Consort
Controtenore Carlo Vistoli
Violini Claudio Rado, Elena Abbati 
Viola Corinne Raymond-Jarczyk
Violoncello Giulio Padoin
Violone Michele Gallo 
Tiorba Francesco Olivero
Cembalo Deniel Perer

Foto: Roberto Ricci