Spettacoli

Manon Lescaut – Teatro Regio, Torino

Al via al Teatro Regio di Torino l’ambizioso progetto Manon Manon Manon, soggettiva su una delle più famose protagoniste della letteratura francese, che porta in scena per la prima volta in Italia lungo tutto il mese di ottobre i tre maggiori adattamenti operistici del romanzo di Prévost, ovvero Manon Lescaut di Giacomo Puccini, Manon di Jules Massenet e Manon Lescaut di Daniel Auber, con tre nuovi allestimenti e un affettuoso omaggio al cinema francese e alla tradizione cinematografica della città di Torino. Al timone del progetto il regista Arnaud Bernard concepisce un percorso unitario, un prisma attraverso cui provare a scomporre e poi ricomporre la figura di Manon. Ad ognuna delle tre opere, che offre infatti una lettura diversa del personaggio e si concentra su aspetti differenti del suo carattere, Bernard abbina tre epoche del cinema francese: il “realismo poetico” dei tardi anni ’30 ed il viso di Arletty per la struggente partitura di Puccini, gli anni ’60 e l’inconfondibile Brigitte Bardot per la tormentata protagonista di Massenet ed infine il cinema muto per la prima delle tre, se considerate in ordine cronologico di composizione, messa in musica da Daniel Auber.

Manon Lescaut venne rappresentata per la prima volta proprio a Torino nel febbraio del 1893 segnando per la carriera di Puccini un vero punto di svolta ed è anche il primo allestimento della “trilogia” ad essere presentato al pubblico. Lo spazio scenico su cui si alza il sipario al primo atto somiglia al grande atrio di una affollata stazione corredato di un vivace caffè. I protagonisti si muovono all’interno di un vero turbinio di persone e se non sempre riescono ad emergere dalla massa è apprezzabile la cura con cui ognuno viene fatto muovere. Il secondo atto è invece contraddistinto dal contrasto fra bianco e nero, una malinconica Manon è sola nella bianchissima stanza di un grande palazzo e si prepara per una festa in maschera, giustificando così astutamente la scena successiva. L’atto terminerà con la protagonista trascinata via dalle guardie per aver appena freddato il padrone di casa con un colpo di pistola.

Sono tante le comparse anche nel terzo atto (meticolosa e immersiva la ricostruzione di una banchina del porto) mentre nel quarto atto la scena, sempre curata da Alessandro Camera, si svuota quasi completamente per lasciare spazio alle proiezioni ed i due protagonisti si dicono addio su una grande pedana mentre sullo sfondo scorrono i minuti finali del film Manon di Henri-George Clouzot. Molte infatti, e in gran parte utilizzate in maniera efficace e coerente, le scene tratte da diverse pellicole: Il porto delle nebbie, Amanti perduti e L’angelo del male in particolare, che si susseguono durante tutta la rappresentazione. In gran parte, poiché seppur suggestive e congruenti, rischiano in alcuni casi di fagocitare l’attenzione togliendola al palcoscenico, in special modo durante la scena finale. Nonostante questo la regia di Bernard si dimostra curatissima, intensa e di grande attrattiva dal coté visuale. Fondamentali per l’effetto immersivo risultano infine i bellissimi costumi di Carla Ricotti e le precise luci di Fiammetta Baldisseri.

Alla guida dell’orchestra Renato Palumbo porta grande energia nella sua lettura della partitura ma gli equilibri tra buca e palcoscenico risultano poco curati, in special modo durante il primo atto. Ottima la prova del coro, preparato da Ulisse Trabacchin, che dà splendida prova di sé insieme alla sempre eccellente orchestra. In gran parte apprezzabile anche il versante canoro, a partire da una validissima Erika Grimaldi nel ruolo della protagonista; la sua esecuzione, musicalmente pregevole pur con qualche occasionale asprezza, rende vividamente lo sfaccettato e cangiante carattere di Manon e la sua evoluzione psicologica. Al suo fianco il robusto Des Grieux di Roberto Aronica, che sbalza con slancio un personaggio dai tratti quasi eroici cui avrebbe però giovato un tocco di dolcezza. Alessandro Luongo è un Lescaut di gran pregio; il baritono, già apprezzato in altre occasioni, ha modo di dimostrare ancora una volta al pubblico torinese il proprio valore con un’esecuzione di altissimo livello dal punto di vista vocale ed attoriale. Di lusso è poi la presenza nel cast di Carlo Lepore, anch’egli più volte applaudito al Regio, che cesella un Geronte eccellente sotto ogni punto di vista.

Preciso e puntuale nei suoi interventi Giuseppe Infantino nel ruolo di Edmondo; lascia poi un’ottima impressione anche Didier Pieri come Lampionaio e Maestro di ballo. Bene anche Reut Ventorero (il Musico), Janusz Nosek, nuova leva del Regio Ensemble (Sergente degli arcieri e Oste) e Lorenzo Battagion (Il comandante di marina). Delizioso l’intervento nel secondo atto delle madrigaliste Pierina Trivero, Manuela Giacomini,
Giulia Medicina, Daniela Valdenassi. Si prospetta dunque un interessante itinerario di scoperta e se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo dirci cautamente ottimisti per i titoli futuri. Ricordiamo la diretta radiofonica e la diretta/differita su Rai Cultura/rai 5 nei giorni 24, 25 e 26 ottobre.

MANON LESCAUT
Libretto di Luigi Illica,
Domenico Oliva e Marco Praga
Musica di Giacomo Puccini

Manon Lescaut Erika Grimaldi
Renato Des Grieux Roberto Aronica
Lescaut Alessandro Luongo
Geronte di Revoir Carlo Lepore
Edmondo Giuseppe Infantino
Un lampionaio e il maestro di ballo Didier Pieri
Un musico Reut Ventorero
Sergente degli arcieri e L’oste Janusz Nosek*
Il comandante di marina Lorenzo Battagion
Madrigalisti Pierina Trivero, Manuela Giacomini,
Giulia Medicina, Daniela Valdenassi

*Artista del Regio Ensemble

Orchestra e Coro del Teatro Regio Torino
Direttore Renato Palumbo
Direttore del Coro Ulisse Trabacchin

Regia Arnaud Bernard
Regista collaboratore Marina Bianchi
Scene Alessandro Camera
Costumi Carla Ricotti
Movimenti coreografici Tiziana Colombo
Luci Fiammetta Baldiserri
Video Marcello Alongi
Direttore dell’allestimento scenico Antonio Stallone

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Foto di Simone Borrasi cortesia del Teatro Regio