Spettacoli

L’equivoco stravagante

Lo spettacolo di successo firmato da Moshe Leiser e Patrice Caurier nel 2019, con scene di Christian Fenouillat, costumi di Agostino Cavalca e luci di Christophe Forey, torna al ROF con un cast completamente rinnovato. Sul fronte musicale Michele Spotti dimostra grande spirito, ottimo uso dei colori, forte legame col palcoscenico e uno spiccato senso musicale, sapendo rubare o creare dove occorre.

Il vero protagonista in scena e un gigantesco Nicola Alaimo, non certo per la sua altezza fisica, bensì per la smisurata immedesimazione nel personaggio, ma non perde mai l’abilità di aderire perfettamente allo spartito, senza sporcare e restando sempre elegante, pur nella comicità di Gamberotto. Lo affianca un altrettanto grandioso Buralicchio di Carles Pachon, brillante vocalmente e frizzante nell’interpretazione.

Maria Barakova e Pietro Adaini
Maria Barakova e Pietro Adaini

Meno riuscita è la coppia Ernestina ed Ermanno, non per incapacità o resa singola dei ruoli, ma per impasto delle voci. Quella di Maria Barakova è torrenziale, molto ampia, bella, voluminosa, che ha soltanto bisogno di raffinarsi e di trovare il senso del bel canto. Contrariamente Pietro Adaini è sempre elegante e ricercato, molto più attento alle sfumature che non all’impetuosità, un vero tenore di grazia.

Molto bene e riuscitissimi anche la Rosalia di Patricia Calvache e soprattutto il Frontino di Matteo Macchioni.

FOTO DI AMATI BACCIARDI