Gran concerto pucciniano – AstiLirca, Asti
AstiLirica celebra Giacomo Puccini.
Nella splendida cornice del cortile cinquecentesco del Palazzo del Michelerio di Asti, un concerto ha celebrato i cento anni dalla morte di Giacomo Puccini. Prosegue così la stagione di AstiLirica, sempre all’insegna di proposte di qualità pensate dal direttore artistico Renato Bonajuto.
Tre i protagonisti della serata: i soprani Ksenia Bomarsi e Martina Gresia, insieme al tenore Diego Cavazzin, accompagnati dalla bacchetta di Stefano Giaroli, alla guida dell’Orchestra delle Terre Verdiane. Una serata estiva di bella musica sotto un cielo finalmente sereno che ha proposto al numeroso pubblico astigiano pagine note del vasto repertorio del genio lucchese. A presentare la serata l’autorevole voce del critico Sabino Lenoci. Il concerto inizia sulle note di “O mio babbino caro”, cantata con dolce malizia dalla brava Ksenia Bomarsi. Il soprano tornerà ancora sul palco durante la serata per regalarci una sognante esecuzione di “Chi il bel sogno di Doretta”, una trascinante “Quando men vo’” ed infine la dolente “Tu che di gel sei cinta”. Prove accomunate da un buon uso dei filati, una impeccabile intonazione ed uno squillo luminoso.
Tanta era la curiosità della critica per Martina Gresia, giovanissimo soprano recentemente impostosi con la sua Norma nel circuito OperaLombardia. La cantante non delude certo le aspettative e fa apprezzare il suo splendido colore vocale e la buona modulazione tecnica già a partire dal primo brano: “Se come voi piccina” (da Le Villi). L’artista si esibisce poi in tre enormi capisaldi pucciniani: “Un bel di vedremo”, “Sì, mi chiamano Mimì” e “Vissi d’arte”. Nelle sue esecuzioni si nota sempre un bellissimo colore, una naturale eleganza ed un certo gusto nel canto che ci fanno intuire che un futuro luminoso attende questa giovane e promettente artista.
Ovviamente un concerto pucciniano non sarebbe completo se un valente tenore non ci regalasse le più famose delle arie ossia: “Recondita armonia”, “Addio fiorito asil”, “E lucevan le stelle” e, obbligatoriamente, in chiusura, “Nessun dorma”. Questo compito è affidato a Diego Cavazzin che si dimostra un ottimo interprete, sicurissimo, dotato di una voce sonora, ampia e ben proiettata, decisamente applaudito ed apprezzato dal pubblico. La serata ci permette anche di ascoltare l’intermezzo di Manon Lescaut suonato con slancio e generosità dall’Orchestra delle Terre Verdiane, diretta con passione e nerbo da Stefano Giaroli. Come da tradizione la serata si è conclusa con due particolari bis: “O mio babbino caro” eseguito a due voci da Martina Gresia e Ksenia Bomarsi ed infine un quasi terzetto sulle note di Nessun dorma, intonato dai tre cantanti.
La stagione di Asti lirica proseguirà con un concerto barocco il tre luglio in una inedita location, scopritela e non perdetevi questo prossimo interessante evento.
Foto: per gentile concessione di AstiLirica