Spettacoli

Cavalleria Rusticana, Pagliacci – Teatro Coccia, Novara

Al Teatro Coccia di Novara, va in scena il dittico lirico per antonomasia: quello composto da Cavalleria Rusticana e Pagliacci

Pensando all’allestimento di questa nuova produzione del Teatro Coccia di Novara ci sovvengono le parole che Giovanni Verga, autore della novella Cavalleria Rusticana, mette in bocca ad un suo riuscito personaggio, Rosso Malpelo: “La rena è traditora, – diceva a Ranocchio sottovoce; – somiglia a tutti gli altri, che se sei più debole ti pestano la faccia, e se sei più forte, o siete in molti, come fa lo Sciancato, allora si lascia vincere”. Ci sovviene questa espressione perché all’apertura del palco ci troviamo davanti ad un mondo fatto di terra e roccia, una città che in parte ricorda i sassi di Matera, abitata da una società di agricoltori e minatori. Un mondo crudo e spietato che il regista Matteo Mazzoni e lo scenografo Matteo Capobianco hanno creato in perfetta sintonia con le due opere veriste.

Cristina Melis

La grande parete rocciosa, però, grazie a splendide proiezioni tridimensionali, a cura di Luca Attili ,diviene una stupefacente chiesa ipogea, che ricorda quelle della Puglia, poi una grande cascata dominata da un cielo stellato. Un encomiabile uso della tecnologia che ha pienamente convinto il pubblico e sostenuto l’intera parte visiva della produzione. In Pagliacci la grande parete assume, invece, l’aspetto di un paesino del sud ,bagnato dal mare, dove i circensi giungono su una buffa barca. Splendidi i costumi tradizionali, ed aderenti al libretto, pensati da Roberta Fratini. Ottimo e perfettamente consonante alle proiezioni il comparto luci di Ivan Pastrovicchio. Un allestimento che ha saputo ben combinare tradizione ed innovazione riuscendo spesso a stupire. 

Il versante musicale è dominato dall’ottima prova dell’ Orchesta Filarmonica Italiana diretta con un gesto forte e sicuro dal maestro Fabrizio Maria Carminati. Le due partiture hanno brillato di slanci melodici, grazie alla scelta del direttore di privilegiare un suono deciso ed imponente, sfaccettato e granitico così come l’allestimento. 

Alessandra Adorno, Gustavo Porta, Marcello Rosiello e Christian Collia Credit fotografico Mario Finotti

In Cavalleria abbiamo apprezzato la Santuzza di Cristina Melis e la sua prova quasi viscerale. Il personaggio è affrontato con grande immedesimazione, tanto da risultare totalmente credibile. L’artista ha trasmesso, con la sua voce, sentimenti di autentico amore e disperazione, gli acuti sono sempre ben proiettati e lo stile di canto verista perfettamente rispettato. 

Turiddu è Zizhao Guo, il tenore cinese risulta essere un’ interessante e riuscita scommessa del teatro Coccia. Lo stile di canto denota una certa sicurezza, il timbro brillante e l’ottima estensione convincono e disegnano un Turiddu vocalmente molto interessante. Convince meno, però, la movenza scenica sempre un po’ sopra le righe che finisce con il conferire al personaggio un tono quasi farsesco.

Mariangela Marini, grazie alla sua piacevolissima e luminosa vocalità ha saputo creare una Lola non particolarmente civettuola, come vuole la tradizione, ma una giovane solare e quasi ingenua.

Severa sulla scena e vocalmente corretta la mamma Lucia di Giorgia Gazzola. 

Il solo cantante ad avere preso parte ad entrambe le opere è Marcello Rosiello e la sua ci è parsa in assoluto la prova più equilibrata. Il baritono possiede un ottimo controllo vocale, uno splendido colore bruno e una buona capacità tecnica. Padroneggia ottimamente il ruolo di Alfio e successivamente quello di Tonio. Un plauso alla sua interpretazione del Prologo, eseguito nel migliore dei modi, tanto da meritare una grande ovazione dal pubblico. 

La Nedda di Alessandra Adorno è scenicamente spigliata e vocalmente capace di intensi slanci lirici. 

Canio è Gustavo Porta, un nome illustre della lirica, forse la voce negli anni ha perso qualcosa nelle note più acute, ma il cantante sa ancora emozionare il pubblico, soprattutto nella celeberrima “vesti la giubba”. La capacità di tenere la scena è, poi, da grande artista. 

Marcello Rosiello

Completano il cast Andrea Piazza, un Silvio autorevole e dall’interessante colore scuro, e Christian Collia che regala al pubblico una deliziosa ed aggraziata  serenata di Arlecchino. 

Particolarmente incisiva e riuscita la prova della Schola Cantorum San Gregorio Magno, ottimamente diretta da Alberto Sala. Prezioso anche l’apporto del Coro voci bianche di Novara, ben diretto da Paolo Beretta. 

Applausi ed un pubblico visibilmente soddisfatto chiudono questa produzione ed ora, all’orizzonte, per il teatro Coccia, l’estiva Aida in quel di Sordevolo. 

CAVALLERIA RUSTICANA
Melodramma in un atto
di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci
dal dramma omonimo di Giovanni Verga
Musica di Pietro Mascagni

Santuzza Cristina Melis
Turiddu Zizhao Guo
Lucia Giorgia Gazzola
Alfio Marcello Rosiello
Lola Mariangela Marini
Nedda Alessandra Adorno
Canio Gustavo Porta
Tonio Marcello Rosiello
Peppe Christian Collia
Silvio Andrea Piazza

Orchestra Filarmonica Italiana
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Schola Cantorum San Gregorio Magno
Maestro del coro Alberto Sala
Coro voci bianche del Teatro Coccia
Maestro del coro Paolo Beretta
Regia Matteo Mazzoni
Scene Matteo Capobianco
Costumi Roberta Fratini
Visual Designer Luca Attilii
Luci Ivan Pastrovicchio

Foto: Mario Finotti