Il paese dei campanelli – Teatro Coccia, Novara
Al Teatro Coccia di Novara torna l’operetta: va in scena Il paese dei Campanelli.
Una leggenda aleggia sul favolistico Paese dei campanelli: ogni venticinque anni, il 21 giugno, i piccoli sonagli appesi sulle porte devono tacere per spezzare una sorta di maledizione che grava sul villaggio, invece, oggi, a cento anni esatti dalla prima di questa deliziosa operetta su libretto e musica di Carlo Lombardo, in collaborazione con Virgilio Ranzato, i suoi campanelli continuano a risuonare in tanti teatri d’Italia e il Coccia di Novara celebra questo importante anniversario nel migliore dei modi. Il regista, Alessandro Talevi, sceglie di ambientare la vicenda negli anni venti del Novecento: siamo su un’ isola tropicale, come ci suggeriscono le palme, in una piazza circondata da edifici (scenografia a cura di Anna Bonomelli). Al centro della scena un palco che si ispira al Coconut Grove di Los Angeles. Riuscita la scelta registica di legare tutto lo spettacolo attraverso una forte impronta cinematografica. Un allestimento gradevole e funzionale, ingentilito dal progetto luci di Ivan Pastrovicchio e soprattutto dai bellissimi costumi di Anna Bonomelli. Ci troviamo così proiettati nelle atmosfere coloniali ma anche nei lustrini e piume tipici degli inizi del secolo breve. Azzeccate, e consonanti con lo spettacolo, le coreografie di Anna Maria Bruzzese.
Brioso e trascinante, come è giusto che sia, il comparto musicale dello spettacolo. A partire dalla direzione del Maestro Roberto Gianola che riesce a creare una palpabile armonia fra la brava Orchestra Filarmonica Italiana e i numerosi interpreti sul palco. Il gesto del Maestro riesce a sottolineare adeguatamente l’ironia e la spensieratezza della musica di Lombardo e Ranzato. Sempre preciso l’apporto del Coro As.Li.Co ben diretto dal Maestro Massimo Fiocchi Malaspina.
Bombon è Maritina Tampakopoulos, la sua prova è notevole sia da un punto di vista scenico che vocale. La verve che l’artista riesce a conferire al personaggio è rafforzata dalla bella voce, squillante e corposa al tempo stesso, e dotata sempre di buona intonazione.
Francesca Sassu è Nela, la cantante, anche in questa occasione, sfoggia la limpidezza del timbro ed il colore lirico che la contraddistinguono. La frase musicale è sempre posta con gentilezza ed eleganza. Il suo personaggio è dotato di una grande armonia sulla scena.
Norman Reinhardt è Hans, la sua è una buona prova, aiutata da una dizione particolarmente efficace e pulita. La bella voce chiara corre bene nella sala e si sposa perfettamente con l’impasto timbrico della Sassu.
Francesco Tuppo è La Gaffe, convincente ed incisivo sul palco, perfetto nel ruolo di questo ironico e strampalato personaggio.
Una particolare menzione va al simpaticissimo e bravo Federico Vazzola che indossa le vesti femminili della scorbutica Pomerania con grande ironia.
Buone impressioni desta anche la Ethel di Silvia Regazzo, dalla voce ben tornita.
Completano il cast l’incisivo Attanasio di Stefano Bresciani, il sempre corretto Tarquinio di Fabio Rossini, il musicalissimo Basilio di Pasquale Buonarota e il ricercato Tom di Alberto Moreno.
Una serata coronata da un grande successo per tutti gli interpreti decretato da parte di una platea dove spiccava il colore verde, suggerito dal teatro, come dress code per le signore.
IL PAESE DEI CAMPANELLI
Musica di CARLO LOMBARDO e VIRGILIO RANZATO
Operetta in tre atti su libretto di Carlo Lombardo
Bombon Maritina Tampakopoulos
Nela Francesca Sassu
Ethel Silvia Regazzo
Pomerània Federico Vazzola
Hans Norman Reinhardt
La Gaffe Francesco Tuppo
Attanasio Prot Stefano Bresciani
Tarquinio Brut Fabio Rossini
Basilio Blum Pasquale Buonarota
Tom Leonardo Alberto Moreno
Direttore Roberto Gianola
Regia Alessandro Talevi
Scene e costumi Anna Bonomelli
Coreografie Anna Maria Bruzzese
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro AsLiCo
Orchestra Filarmonica Italia
Fondazione Paolo Grassi – 49° Festival della Valle d’Itria
Foto: Mario Finotti
