Le nozze di Figaro – Comunale Nouveau, Bologna
La stagione d’Opera 2023 del Teatro Comunale di Bologna prosegue con una nuova, riuscitissima, produzione de Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart.
“Al giorno d’oggi, i giovani immaginano che i soldi siano tutto, e quando diventano più vecchi sanno che è così”. Così sosteneva Oscar Wilde e allo stesso modo, probabilmente, la pensa Marcellina una delle protagoniste delle Nozze di Figaro, in scena in questi giorni al Comunale Nouveau. A ricordarcelo, appena entrati in sala, una grande scritta con le sue parole:” l’argent fait tout” proiettata sul verde sipario del teatro. L’allestimento pensato dal regista e scenografo Alessandro Talevi ci porta in epoca contemporanea, siamo nella casa dei conti di Almaviva, una stanza semplice con porte, finestre e pareti bianche che si animano però grazie a bellissime proiezioni curate da Marco Grassivaro. I filmati indugiano con occhio delicato sui personaggi, vediamo ad esempio la contessa mentre dorme, in altre occasioni invece sanno essere divertenti e spiazzanti, come quando Figaro duella con il conte brandendo una spada laser o ancora quando tutto l’ambiente diventa una colorata discoteca. La regia è particolarmente attenta alle movenze dei singoli personaggi, che risultano ordinate e precise. Le luci di Teresa Nagel sono accattivanti e accompagnano degnamente l’azione. Belli i fantasiosi e coloratissimi costumi di Stefania Scaraggi, che disegnano un settecento pop. Simpatici e riusciti anche i piccoli inserti coreografici curati da Danilo Rubeca.
Il versante musicale dello spettacolo presenta più di una freccia al proprio arco.
Una piacevole scoperta viene dal podio, dove troviamo il Maestro Martijn Dendievel. Una lettura, quella del direttore belga, che brilla per freschezza e raffinatezza, combinate ad un pizzico di esuberanza esecutiva. La sempre pertinente scelta dei tempi e delle dinamiche orchestrali assicura un racconto musicale fluido e pastoso, nel quale si riescono a cogliere tutte le sfumature e i colori racchiusi in questo “folle” intreccio di sentimenti e di situazioni nato dal genio mozartiano. Misurato e calibrato, inoltre, appare l’equilibrio dei volumi orchestrali, aspetto di primaria importanza nella sala del Comunale Noveau, dalla acustica talvolta perfettibile. Si deve notare, infine, il buon lavoro sulle voci presenti in palcoscenico, particolarmente evidente in presenza di variazioni o abbellimenti pensati, specialmente nelle riprese delle arie, per i singoli artisti. L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna segue alla perfezione il gesto ampio e sicuro di Dendievel e si fa apprezzare per morbidezza e compattezza.
Da lodare, come sempre, la prova del Coro del Teatro Comunale di Bologna, guidato con mano sicura ed esperta da Gea Garatti Ansini.
Ben assortito il cast vocale.
A partire dal protagonista, Davide Giangregorio. L’artista possiede una vocalità dal bel colore brunito, corposa nei centri e sicura nel registro superiore. Affronta ogni pagina della partitura con morbidezza e una certa innegabile pertinenza stilistica. Grazie ad un fraseggio sfumato e ben cesellato, riesce a dare vita ad un personaggio brioso ed arguto. Sotto l’aspetto scenico, poi, aderisce con oggettiva bravura al disegno registico di Talevi offrendo un Figaro meno raffinato e talvolta sopra le righe, senza mai scadere nel grottesco.
Convince pienamente anche la Susanna di Eleonora Bellocci. Il soprano sfoggia una linea vocale dal colore chiaro, ben appoggiata nei centri e luminosa nel registro acuto. Il fraseggio musicale appare finemente curato e rispettoso delle intenzioni dell’autore. Spigliata e disinvolta è, poi, la presenza scenica.
Mariangela Sicilia affronta il personaggio della Contessa con un mezzo corposo e dal timbro squisitamente lirico. La vocalità si caratterizza per compattezza e ricchezza di armonici, specialmente nel registro acuto, saldo e sicuro. Di rilievo, inoltre, l’uso del legato e dei filati, dei quali il soprano fa ampio sfoggio nell’ emozionante esecuzione dell’aria di terzo atto “Dove sono i bei momenti”. Raffinato e sempre espressivo il fraseggio.
Vito Priante volge le peculiarità di una vocalità ampia e dal suggestivo timbro screziato al servizio del Conte d’Almaviva. La linea musicale riesce a districarsi con la giusta morbidezza tra le righe del pentagramma e si carica di una opportuna espressività disegnando un personaggio autorevole ma anche umano, capriccioso ma anche vittima dei suoi stessi raggiri amorosi. Prestante ed elegante la presenza scenica, degna di un nobiluomo.
Un plauso particolare al Cherubino di Cecilia Molinari, in possesso di un mezzo dal suggestivo colore ambrato che si distende con duttilità attraverso scrittura mozartiana. Il mezzosoprano unisce alla sicurezza nell’emissione e alla facilità di espansione, specie nella salita verso il registro superiore, un certo gusto nel porgere le variazioni, come nella ripresa di “Voi che sapete”. Notevole l’interprete cui si riconosce una irresistibile, quanto disinvolta, bravura attoriale.
Spicca il Bartolo di Francesco Leone cui riconosciamo una vocalità importante per volume, dal timbro vellutato e particolarmente sonora in acuto. Spassosissima la resa del personaggio sulla scena.
Godibilissima, del pari, è la Marcellina di Laura Cherici, davvero irresistibile sulla scena grazie alla notevole verve comica. Segnaliamo, per dovere di cronaca, il taglio dell’aria di quarto atto “Il capro e la capretta”, nonostante ne venga accennato il primo verso mentre il personaggio sta guadagnando l’uscita in quinta.
Patricia Daniela Fodor è una Barbarina elegante e di indiscussa bellezza. Anche la linea musicale si apprezza per freschezza e candore, come il fraseggio, velato di maliziosa ingenuità.
Polo Antognetti è un Basilio dalla linea vocale composta e musicale, cui si aggiunge un fraseggio incisivo e graffiante.
Efficace e rifinito, tanto sotto il profilo vocale quanto sotto quello interpretativo, il Don Curzio di Cristiano Olivieri.
Divertente il sonoro Antonio di Dario Giorgelè.
Completano il cast Chiara Salentino e Rosa Guarracino nelle vesti di due contadine.
Grande successo al termine da parte di un pubblico numerosissimo che, dopo aver già espresso la propria soddisfazione nel corso dello spettacolo con applausi a scena aperta, riserva ora grandi acclamazioni agli interpreti principali e direttore.
LE NOZZE DI FIGARO
Commedia per musica in quattro atti K. 492
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Il Conte d’Almaviva Vito Priante
La Contessa d’Almaviva Mariangela Sicilia
Susanna Eleonora Bellocci
Figaro Davide Giangregorio
Cherubino Cecilia Molinari
Marcellina Laura Cherici
Bartolo Francesco Leone
Don Basilio Paolo Antognetti
Don Curzio Cristiano Olivieri
Barbarina Patricia Daniela Fodor
Antonio Dario Giorgelè
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Comunale di Bologna
Direttore Martijn Dendievel
Maestro del coro Gea Garatti Ansini
Regia e scene Alessandro Talevi
Costumi Stefania Scaraggi
Luci Teresa Nagel
Videomaker Marco Grassivaro
Coreografo e regista assistente Danilo Rubeca
FOTO: Andrea Ranzi