Rigoletto- Teatro Claudio Abbado, Ferrara
La magnifica vista del monumentale castello estense di Ferrara, costituisce quasi una suggestiva introduzione ed evocativo scenario per questa produzione del Rigoletto verdiano comprodotta con il Teatro Municipale di Piacenza (qui la nostra recensione del dicembre 2022). Interessanti i due protagonisti in cartellone, il regista Leo Nucci, che è stato un Rigoletto mitico ed uno dei baritoni più acclamati ora sulle scene mondiali come protagonista, Amartuvshin Enkhbat.
E tali aspettative non sono rimaste deluse. Nucci firma una regia tradizionale, con qualche spunto interessante, ma anche con errori non ntrascurabili o momenti fuori luogo, iuno su tutti la chiusura del postsipario alla fine dell’aria di Gilda, con il soprano che interrompe il filo narrativo dell’azione e s’inchina al pubblico che applaude (vezzo di antica maniera molto discutibile ) o l’ammassare il coro sullo sfondo senza definire con movimenti e piccole scene anche i personaggi singoli . Ma devo dire che personalmente preferisco una lettura registica di questo tipo ad allestimenti avulsi dal contesto storico e con libere interpretazioni o mimi onnipresenti in scena.
Vivi, intensi e spettacolari i costumi di Artemio Cabassi, con colori e forme belli a vedersi, come essenziali, pulite ed evocative sono le scene firmate da Carlo Centolavigna, ben tratteggiate e scolpite dalle morbide luci di Michele Cremona.
Rigoletto ha, come dicevamo, la magnifica voce bronzea, avvolgente ed unica di Amartuvshin Enkhbat, che riesce a rendere umano, attuale il dramma del buffone di corte. L’emissione è impeccabile, la voce ha un unico, affascinante colore che stupisce per volume e bellezza del suono, la dizione è perfetta e chiarissima. Alla perfezione assoluta manca solo un po’ di fuoco interpretativo, di mordente e di carisma scenico.
Il suo padrone giovane e dissoluto ha la voce spavalda di Marco Ciaponi, tenore già da me ascoltato nella stessa opera a Padova. Si nota un miglioramento sia nella vocalità che nell’interpretazione. La voce è particolare, con un vibrato elegante, ma insistente, coronata però da acuti luminosissimi ed emessi con grande sicurezza dall’artista e con mezzevoci pregevoli. Scenicamente buono, gradevole la presenza, ma anche qui manchiamo di un pizzico di originalità e protervia tipica del Duca.
Federica Guida è una Gilda soave, dalla voce piacevole con acuti e sovracuti siderali, ma non giunge ad entusiasmarmi per una certa acidulità nel porgere della voce. Il personaggio risulta un po’ sottotono e dimesso.
I due diabolici fratelli sono impersonati da Christian Barone, uno Sparafucile non ben definito anche se dotato di ottimo phisique du role e musicalità, mentre molto bella con voce morbida e sinuosa è la Maddalena di Rossana Rinaldi che sa trovare spunti altamente interessanti nel fraseggiare la sua breve ma incisiva parte.
Musicalissimo e ìd importante il Monterone di William Allione, che sa donare un momento artisticamente bello al suo apparire, come pepata, quasi simpatica è la Giovanna vocalmente gradevole di Elena Borin.
Una voce che merita ben altra ribalta, splendida e stupefacente è’ quella di Stefano Marchisio, un Marullo direi di extralusso che attendo in parti più primarie.
Di tutto rispetto, con buona scena e musicalità le altre parti di fianco come il Ceprano dalla bella voce di Juliusz Loranzi, l’elegante Borsa di Marcello Nardis, la seducente Contessa di Ceprano di Emanuela Sgarlata oltre ai bravi Lorenzo Sivelli (Usciere) e Agnes Sipos (un paggio).
Sempre elegante con ottimo apporto vocale e scenico il Coro del Teatro Municipale di Piacenza (pregevole il Zitti Zitti in un pianissimo da manuale!) guidato dal maestro Corrado Casati.
Il giovane direttore d’orchestra Gaetano Lo Coco sostituisce il maestro Ciampa con un fuoco ed un bellissimo gesto che trascina l’Orchestra Filarmonica Italiana che lo segue coon grande professionalità e bel suono. Sono convinta che sentiremo parlare anche di questo direttore e spero di sentirlo in tanti teatri futuri.
Teatro esaurito, pubblico entusiasta al punto da risultare non completamente educato e musicalmente colto, infatti interrompe addirittura gli acuti finali e la musica prima del termine della celeberrima Vendetta ed ovviamente nonn aspetta la chiusura finale musicale in molti momenti dell’esecuzione.
Uno spettacolo assolutamente gradevole, che lascia soddisfatti e fa ben sperare per il futuro prossimo del nostro teatro lirico.
Rigoletto
di Giuseppe Verdi
Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Orchestra Filarmonica Italiana
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
Direttore Gaetano Lo Coco
maestro del coro Corrado Casati
regia Leo Nucci
scene Carlo Centolavigna
costumi Artemio Cabassi
luci Michele Cremona
personaggi ed interpreti
Il duca di Mantova Marco Ciaponi
Rigoletto Amartuvshin Enkhbat
Gilda Federica Guida
Sparafucile Christian Barone
Maddalena Rossana Rinaldi
Giovanna Elena Borin
Il conte di Monterone William Allione
Marullo Stefano Marchisio
Matteo Borsa Marcello Nardis
Il conte di Ceprano Juliusz Loranzi
La Contessa di Ceprano Emanuela Sgarlata
Un usciere Lorenzo Sivelli
Un paggio Agnes Sipos
Foto Gianni Cravedi