L’ombra del tiranno – Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha organizzato un evento musicale di grande importanza dal titolo L’ombra del tiranno nei giorni 13, 14 e 15 aprile 2023. Si tratta di un concerto unico che ha acquisito un significato speciale poiché il Maestro Antonio Pappano, dopo diciotto stagioni sinfoniche, ha ufficializzato la conclusione del suo mandato come direttore musicale dell’Accademia attraverso questa performance. Il concerto ha dunque rappresentato un’occasione unica per il pubblico di assistere ad un evento storico, testimoniando il grande contributo del Maestro Pappano verso la cultura musicale romana e la diffusione della musica sinfonica in Italia e nel mondo.
“È un momento molto emozionante per me” afferma Sir Tony nel video di presentazione dell’evento. In questo video, come nel discorso introduttivo al concerto andato in diretta radio il 14 aprile e, ancora, nel discorso di apertura dell’ultima serata, il Maestro ha ribadito il forte legame che lo unisce all’Accademia e ha sottolineato l’importanza del supporto del pubblico nell’assicurare continuità per le attività dell’ente. In particolare, il Maestro ha espresso la sua profonda gratitudine per il sostegno che il pubblico ha dimostrato nei suoi diciotto anni di direzione musicale, evidenziando la sua forte connessione con la comunità musicale romana.
Il programma del concerto L’ombra del tiranno è stato concepito con grande cura e attenzione ai dettagli. Il concerto ha visto la prima esecuzione assoluta di Dosana nova, un brano commissionato appositamente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e composto da Claudio Ambrosini. La commissione di questa nuova partitura è stata una testimonianza del forte impegno dell’Accademia nel promuovere e sostenere la creazione di nuova musica contemporanea. A seguire, c’è stata l’esecuzione di Vier letzte Lieder (Quattro ultimi Lieder) di Richard Strauss, una composizione di grande raffinatezza e bellezza, per soprano e orchestra, con la partecipazione di Asmik Grigorian come voce solista.
La serata si è conclusa con una straordinaria esecuzione della Sinfonia n.10 in mi minore op.93 di Dmitrij Shostakovich, una composizione di grande impatto emotivo e simbolico. Questo brano ha una particolare importanza per il Maestro Pappano, in quanto lo aveva scelto per inaugurare la sua collaborazione con l’Accademia nel 2005, confermando così la sua visione artistica e il suo impegno per promuovere la grande musica sinfonica.
Le tre composizioni scelte per il concerto hanno un legame profondo tra loro, non solo perché rappresentano un repertorio molto caro al Maestro Pappano, ma anche perché condividono una visione comune riguardo all’importanza dell’immagine sonora nella musica.
Nel primo brano di Claudio Ambrosini, Dosana nova, il compositore ha tradotto in suoni l’esperienza della marea che invade e lascia Venezia, attraverso un poema sinfonico che utilizza il nutrito gruppo delle percussioni per evocare l’effetto dell’onda che arriva, si alza, si fa forte e svanisce. Questa immagine sonora viene utilizzata come un elemento figurato per rappresentare l’esperienza della marea e la sua forza emotiva in una città conosciuta in tutto il mondo per la sua ricchezza di storia e di storie.
Il secondo brano, Vier letzte Lieder di Richard Strauss, è un ciclo di canzoni che rappresentano il testamento musicale del compositore. Le liriche dei quattro brani esplorano temi filosofici e metafisici, tra cui l’eternità, la natura e la bellezza, e Strauss utilizza l’immagine sonora per creare un ambiente emotivo in cui queste idee possono essere esplorate.
La Sinfonia n.10 in mi minore op.93 di Dimitrij Shostakovich, invece, è stata scritta nel 1953 dopo la morte di Stalin. La sinfonia esprime la sofferenza del popolo sovietico durante il regime totalitario e, in particolare, l’oppressione subita dal compositore stesso. Shostakovich utilizza l’immagine sonora per rappresentare il dolore e la disperazione del popolo sovietico e per evocare la lotta per la libertà. Inoltre, il secondo movimento della sinfonia è proprio il ritratto di Stalin, in cui viene sottolineata l’aggressività delle gesta del tiranno russo.
Questi brani hanno in comune anche diversi aspetti storici e filosofici. Tutti e tre i compositori hanno vissuto in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e politici e hanno utilizzato la loro musica per esprimere i loro pensieri e le loro emozioni su questi eventi. Inoltre, tutti e tre i brani presentano una profonda attenzione alla struttura musicale, che viene utilizzata per rappresentare le idee e le emozioni evocate dall’immagine sonora. In questo modo, la musica diventa un mezzo per esplorare le emozioni e le idee in un modo profondo e significativo.
Il brano Dosana nova è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico presente al concerto. Il pezzo si è distinto per l’atmosfera evocativa che ha creato, grazie all’uso di un’ampia varietà di strumenti percussivi e non convenzionali, tra cui fogli di carta strappati durante l’esecuzione e bicchieri di vetro passati sulle corde del pianoforte. Il risultato è stato una materia sonora intensa e quasi tangibile, che ha creato un effetto sonoro unico e coinvolgente. L’uso di tali strumenti atipici si pone in continuità con l’evoluzione della tecnologia musicale del Novecento, in cui gli strumenti convenzionali hanno lasciato spazio a sperimentazioni sempre più ardite e alla ricerca di nuove timbriche, pur mantenendo un solido legame con la tradizione.
Il ciclo Vier letzte Lieder di Richard Strauss si è dimostrato un autentico capolavoro musicale, reso ancora più memorabile dall’interpretazione intensa ed espressiva della soprano Asmik Grigorian. La cantante, acclamata come una delle più grandi artiste vocali del nostro tempo, ha saputo trasmettere la bellezza del testo attraverso la sua capacità di modulare la voce e di articolare ogni parola con grande cura. Il risultato è stato un suono avvolgente, dalle sfumature cangianti e profonde, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un’esperienza emotiva intensa e coinvolgente. L’interpretazione della Grigorian ha permesso al pubblico di apprezzare la ricchezza delle armonie del brano e di comprendere appieno la complessità dei sentimenti espressi nella composizione. Inoltre, il supporto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, guidata da Pappano, è stato fondamentale per far emergere esattamente il carattere poetico di ogni lirica.
Dopo la breve pausa, si riprende la seconda parte con la Sinfonia n.10 in mi minore op.93 di Dmitrij Shostakovich. La sinfonia ha costituito il clou della serata conclusiva del concerto L’ombra del tiranno. Il lavoro sinfonico di Shostakovich ha trovato nella direzione del Maestro Antonio Pappano un’interpretazione di straordinaria intensità emotiva. L’esecuzione è stata caratterizzata da una perfetta armonia tra l’orchestra e il direttore, che hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico, creando un’atmosfera carica di pathos e di forza espressiva. Il gesto del Maestro, pieno di energia e di passione, ha guidato l’orchestra nella resa di uno spartito ricco di sfumature timbriche, raggiungendo l’acme della tensione drammatica nella vibrante conclusione del quarto movimento. L’intera esibizione ha costituito un momento magico e indimenticabile, coronando degnamente l’esperienza artistica del Maestro Pappano alla guida dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Il concerto è stato un evento di grande successo, caratterizzato dalla partecipazione attiva del pubblico che ha applaudito con entusiasmo Antonio Pappano per il suo eccezionale operato in questi diciotto anni di collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Gli applausi scroscianti e le lunghe standing ovation hanno sottolineato l’importanza della figura del Maestro nella vita musicale della città di Roma e dell’intero panorama musicale internazionale. Per rendere omaggio al Maestro Pappano, sono intervenuti importanti nomi del mondo della televisione, della politica e del teatro. Tra la folta folla della grande Sala Santa Cecilia è stata notata la presenza di Bruno Vespa, Gianni Letta, Francesco Giambrone e Gregory Kunde. La presenza di tali figure di spicco è stato un ulteriore segnale della grande importanza che Sir Tony ha avuto nel mondo della cultura e dello spettacolo in questi diciotto anni e di come si sia fatto ben volere nel settore musicale e culturale. Infine, l’orchestra ha salutato pubblicamente Pappano, suonando per lui la celebre marcia Pomp and Circumstance di Elgar. Fortunatamente, nonostante il termine del suo mandato, il Maestro continuerà a mantenere un legame con l’Accademia in qualità di Direttore Emerito, un titolo creato appositamente per l’occasione, conducendo ancora alcuni concerti in futuro. Dopo di lui, sarà Daniel Harding a ricoprire la carica di direttore musicale dell’Accademia.
L’OMBRA DEL TIRANNO
Musiche di Claudio Ambrosini, Richard Strauss e Dmitrij Shostakovich
Direttore Antonio Pappano
Soprano Asmik Grigorian
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Fotografie di Musacchio, Ianniello & Pasqualini