Concerti

Gloria – Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma

Il concerto monografico su Antonio Vivaldi, eseguito dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 6 all’8 aprile presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, rappresenta un evento di notevole interesse per gli appassionati della musica barocca. L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, considerata tra le migliori d’Europa, è stata diretta dal maestro Fabio Biondi, violinista di fama internazionale e fondatore dell’ensemble Europa Galante.

La scelta di eseguire un programma dedicato interamente a Vivaldi, noto anche come il Prete Rosso, ha consentito di porre in evidenza l’importanza del compositore veneziano nel panorama musicale del XVIII secolo. In particolare, il concerto ha permesso di apprezzare il virtuosismo e la creatività di Vivaldi, nonché la sua abilità nell’impiegare la forma del concerto, di cui egli è considerato uno dei maggiori esponenti. Oltre alla forma del concerto, è stato possibile godere dell’ascolto di una delle sue composizioni sacre più eseguite, il celebre Gloria (RV 589), durante il quale sono intervenuti anche solisti e coro.

La direzione del maestro Biondi, esperto delle prassi esecutive originali, ha consentito una resa autentica ed espressiva delle opere vivaldiane. L’orchestra, in perfetta sintonia con il solista, ha saputo restituire la complessità e la varietà timbrica delle partiture, sottolineando il ruolo cruciale della scrittura orchestrale nella musica barocca.

L’evento si è rivelato un’occasione unica per il pubblico di apprezzare l’arte e la bellezza della musica barocca, confermando l’importanza dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia come uno dei più importanti centri di produzione e divulgazione musicale a livello internazionale.

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Fabio Biondi, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

La prima parte del programma è stata dedicata al concerto strumentale e, in perfetta coerenza con la prassi barocca, il maestro Biondi è stato impegnato sia nella direzione che nell’esecuzione al violino. È stato possibile così apprezzare l’atmosfera musicale del tempo passato e godere di uno spettacolo dinamico, in cui un violinista in piedi dirige suonando e muovendosi verso uno o l’altro lato della formazione orchestrale.

Durante l’esibizione dei brani strumentali, sono stati numerosi i momenti salienti. In particolare, il Concerto RV 152, che ha aperto la serata, si è distinto per l’alternanza di dialoghi tra i solisti nel secondo movimento, con passaggi in eco e fraseggi in stile, eseguiti con grande cura del dettaglio. Nel Concerto RV 710, invece, gli improvvisi pianissimo hanno suscitato forti emozioni, mentre l’adagio ha presentato un ipnotico ritmo ostinato. Nei due concerti successivi, la maestria di Biondi come violino solista ha offerto un esempio perfetto di suono barocco, con particolare riferimento ai passaggi in estremo acuto dell’allegro del Concerto RV 222 e alla raffinatezza dei legati in piano dell’andante. Il Concerto RV 282, infine, ha fatto breccia nei cuori degli ascoltatori grazie alla bellezza dei fraseggi del largo. Tuttavia, un aspetto fondamentale che ha caratterizzato tutta la serata è stata la gioia visibile sul volto dei musicisti, ingrediente imprescindibile delle ricette musicali dell’Accademia.

Come comunicato dall’annuncio iniziale, si passa alla seconda parte del concerto senza effettuare la consueta pausa. Entrano il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e gli strumenti a fiato che si aggiungono all’orchestra d’archi e, contemporaneamente, lo staff introduce e posiziona il podio del direttore dal quale Fabio Biondi dirigerà il Gloria (RV 589).

Ci sono diverse considerazioni da fare riguardo l’esecuzione di questa composizione vocale sacra. Si è notata immediatamente l’estrema cura nella concertazione del testo in latino che ha prodotto come risultato una eccellente articolazione delle sillabe, tale da far comprendere tutte le parole cantate dal coro. Ad esempio, nel brano “Et in terra pax hominibus”, le prime tre parole sono state accuratamente scandite; in “Gloria in excelsis Deo”, l’accentazione sulla “è” di “Dèo” ha avuto una precisa funzione dinamica di rinforzo del suono; nel brano “Domine Deus, Agnus Dei”, la parola “Miserere” è stata perfettamente sillabata a mo’ di climax, sottolineando l’intensità emotiva del momento. Questi dettagli dimostrano la cura e l’attenzione posta da Biondi nella concertazione e l’impegno degli esecutori nell’interpretare la composizione in modo fedele al testo e alla tradizionale prassi barocca. 

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Marie Lys e Lucia Cirillo

L’analisi dell’esecuzione delle arie solistiche richiede ulteriori riflessioni. Nel corso del concerto, gli spettatori hanno potuto apprezzare la bravura di due voci dotate di un’educazione specifica per il canto barocco, un requisito tutt’altro che scontato. Questo aspetto si è evidenziato sin dal duetto “Laudamus te”, in cui le risposte tra soprano e contralto sono risultate perfettamente equilibrate e i fraseggi attentamente pensati. Va altresì segnalato che sia il soprano Marie Lys che il contralto Lucia Cirillo vantano una specializzazione nel repertorio barocco e una lunga collaborazione con esperti del genere, a partire proprio dal maestro Fabio Biondi, il quale, per l’occasione, ha rivisto gli abbellimenti delle arie solistiche, realizzandoli proprio per le due cantanti. 

In particolare, Marie Lys si è distinta nell’aria “Domine Deus, Rex coelestis”, eseguita con una notevole grazia e un timbro morbido e brillante. La cantante ha dimostrato uniformità nei registri vocali e un controllo del fiato impeccabile nelle frasi più lunghe. Inoltre, ha saputo gestire con grande abilità l’attacco dell’aria, in cui l’intervallo di sesta maggiore delle prime due sillabe di “Domine” rappresenta spesso una sfida per gli interpreti.

Il contralto Lucia Cirillo, pur non essendo in piena forma vocale, ha saputo mantenere una sonorità coerente con il repertorio barocco nelle due arie dedicate al contralto e la sua interpretazione è stata molto apprezzata dal pubblico presente in sala.

In conclusione, la scelta dei brani eseguiti, sia vocali che strumentali, ha permesso di apprezzare la maestria compositiva di Vivaldi e l’abilità dei musicisti nell’interpretare il repertorio con stile e precisione. Si è notato come gli interpreti abbiano saputo rendere al meglio il carattere barocco delle composizioni, facendo emergere l’importanza dell’articolazione del testo, dei contrasti dinamici e dei passaggi virtuosistici.

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Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Le parti strumentali, in particolare, hanno mostrato la grande capacità tecnica e musicale del maestro Biondi e dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. L’esecuzione dei concerti per violino solista ha evidenziato la perfetta padronanza della tecnica barocca, in particolare nei passaggi in acuto e nei legati in piano. Anche l’ensemble strumentale ha dimostrato di possedere un’elevata precisione tecnica e uniformità, rendendo le sonorità del barocco con una corretta scelta dei timbri e una buona alternanza dinamica.

Inoltre, va sottolineata la qualità delle voci del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e delle soliste intervenute per l’occasione, capaci di interpretare con precisione e delicatezza le arie, nonostante le difficoltà tecniche insite nel repertorio. L’uso sapiente della tecnica vocale barocca, come l’ornamentazione e la giusta gestione del respiro, ha reso le interpretazioni delle soliste particolarmente coinvolgenti e suggestive.

Il concerto ha rappresentato una splendida occasione per apprezzare la grandezza di Vivaldi e l’arte musicale barocca, valorizzata attraverso l’interpretazione accurata e coinvolgente dei musicisti. L’attenzione per la prassi esecutiva dell’epoca e la passione per la musica hanno creato un’atmosfera magica, che ha coinvolto il pubblico presente in sala e confermato l’importanza del repertorio barocco nella cultura musicale occidentale.

GLORIA
Concerti RV 152, RV 710, RV 222, RV 282
Gloria RV 589 per soli, coro e orchestra
di Antonio Vivaldi

Direttore e violino Fabio Biondi
Soprano Marie Lys
Contralto Lucia Cirillo
Maestro del Coro Piero Monti
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Fotografie Musacchio, Ianniello & Pasqualini