Danza 2022

Lo schiaccianoci

In prossimità del Natale varcare l’ingresso del Teatro Massimo Bellini di Catania significa lasciarsi alle spalle i pensieri foschi, cupi, minacciosi della contemporaneità per entrare dentro al sogno ricercando bellezza, gioia, armonia, significa essere parte dello spettacolo rappresentato dallo straordinario tempio della musica che è appunto il Bellini.

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Il teatro ospita dal 17 al 22 dicembre il prestigioso Balletto di Milano, diretto da Carlo Pesta, nella riproposizione di un grande classico della danza, Lo schiaccianoci, fiaba natalizia per antonomasia, intensamente arricchita dall’incomparabile partitura di Čajkovskji. Federico Veratti firma le coreografie del balletto in due atti e tre quadri, liberamente ispirato al racconto di E. T. A. Hoffmann, Schiaccianoci e il re dei topi, riscritto da Alexandre Dumas padre in toni più fiabeschi, meno violenti rispetto all’originale e adattati in forma di libretto da Marius Petipa.  L’Orchestra del Teatro Massimo Bellini è guidata dal maestro Gianmario Cavallaro, direttore musicale stabile del Balletto di Milano. La ripresa coreografica è a cura di Agnese Omodei Salè e Alessandro Orlando; la scenografia di Marco Pesta.

Tra gli interpreti principali, si alternano Alessandro Orlando e Alberto Viggiano nel ruolo di Drosselmeyer; nelle vesti di Clara si danno il cambio Annarita Maestri e Carlotta De Mattei, come anche in quelle della Fata Confetto; Etienne Poletti ed Emanuel Ippolito interpretano alternandosi  il ruolo del Principe e quello dello Schiaccianoci.

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La versione del Balletto di Milano sposta l’ambientazione della storia negli anni ’20 del Novecento, con i suoi colori intensi negli arredi e gli elegantissimi costumi scintillanti in stile Belle èpoque, non trascurando nessun elemento per ricreare l’atmosfera magica della fiaba originale che il pubblico ama da generazioni. Come dicevamo in apertura, già entrando al Bellini si viene rapiti, ammaliati dalle meravigliose decorazioni natalizie dedicate alle immagini e ai personaggi del balletto, dai soldatini-schiaccianoci proposti in tutte le dimensioni  alle scatole variopinte dei doni fino ai grandi alberi sontuosamente addobbati e illuminati. Al giungere del silenzio e del buio in sala, estasiati dalle note di Čajkovskji, gli spettatori vengono quasi accompagnati dentro alla favola dai personaggi che sfilano ad uno ad uno a sipario semichiuso e man mano spariscono dietro di esso, entrando in quello spazio d’incantesimo e magia, il palcoscenico, dove tutto può accadere e la fiaba diventa realtà.

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La trama è nota; la storia è ambientata in casa del ricco signor Stalhbaum, durante una festa organizzata per celebrare la vigilia di Natale con gli amici. Tra addobbi e danze caratteristiche, il bizzarro ed eccentrico Drosselmeyer intrattiene gli ospiti con giochi di prestigio, porta ai bambini regali e pupazzi meccanici da lui stesso costruiti, mentre alla famiglia dona un quadro impressionista. Clara, figlia degli Stalhbaum, riceve in dono uno Schiaccianoci con le fattezze di soldatino, che Fritz, il fratello della bambina, rompe per farle dispetto. Ma Drosselmeyer lo ripara subito dopo, con grande felicità di Clara. Al termine di giochi e danze gli invitati lasciano la festa e Clara si addormenta vicino all’albero di Natale stringendo il suo Schiaccianoci tra le braccia. Inizia così un viaggio onirico in cui compaiono dei topi condotti da Re Topo che cercano di assalirla. Clara tenta di scacciarli e in suo soccorso arrivano dei soldatini guidati dallo Schiaccianoci, che alla fine della battaglia lo vede vittorioso; arriva anche Drosselmeyer che trasforma lo Schiaccianoci in un Principe. Poi invita lui e Clara a seguirlo ed insieme entrano dentro al quadro precedentemente donato alla famiglia: un suggestivo paesaggio innevato li accoglie. Nel loro viaggio i tre personaggi vengono ospitati dalla Fata Confetto. Drosselmeyer ricorda la vittoria sul Re dei Topi e introduce i festeggiamenti. Spagnoli, arabi, russi, cinesi si esibiscono e anche i fiori prendono vita danzando con gioia. La Fata Confetto e il Principe si stringono in un soave e leggero passo a due, ma nel tripudio della festa il sogno svanisce e Clara si risveglia abbracciando ancora il suo Schiaccianoci e ricordando una notte speciale.

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Dalla prima rappresentazione, che ebbe luogo il 18 dicembre 1892 a San Pietroburgo, il balletto è stato eseguito in numerose versioni differenti nei teatri e nelle scuole di ballo di tutto il mondo. L’odierna produzione del Balletto di Milano è di assoluto pregio esecutivo ed eccellente qualità tecnica sia nell’assieme che nei passi a due, ricchi di virtuosismi e maestria. Rilevante importanza è riservata alla caratterizzazione dei personaggi, dal poliedrico Drosselmeyer, per noi un impeccabile, perfetto Alessandro Orlando, alla dolcissima, leggiadra Clara di Carlotta De Mattei, che incanta con la sua eleganza ed espressività; di esclusivo rigore formale, nonché intensa e appassionata è la Fata Confetto di Annarita Maestri; audace e delicato, estremamente elegante è il Principe di Etienne Poletti, precise ed accurate le geometrie dei passi dello Schiaccianoci di Emanuel Ippolito. Grazie all’ineccepibile sincronismo tra i carismatici corpi danzanti dei ballerini, che bruciano di bellezza e passione creando un’armonia cosmica fino a divenire piume, e la sublime musica di Čajkovskji, magistralmente eseguita dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini sotto la direzione attenta del maestro Gianmario Cavallaro, il rito magico della danza si compie dinanzi agli sguardi estasiati degli spettatori. Tanti sono i momenti emozionanti sottolineati dal generoso tributo di applausi del pubblico, dal malinconico e struggente Valzer dei fiocchi di neve del primo atto ai tradizionali cammei delle danze spagnole, arabe, cinesi, russe, senza dimenticare l’esplosione di gioia e colori del Valzer dei fiori fino al culmine delicatissimo del Pas de deux del Principe e la Fata Confetto, che mette in luce l’eccezionale perizia tecnica e le abilità artistiche dei protagonisti. Alla fine dello spettacolo il desiderio di sogno e leggerezza del pubblico è pienamente accontentato e gli applausi giungono fragorosi.

Lo schiaccianoci
Balletto in due atti e tre quadri, liberamente ispirato al racconto di E. T. A. Hoffmann
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto di Milano
Diretto da Carlo Pesta
Orchestra e Tecnici del Teatro Massimo Bellini
Coreografie Federico Veratti
Direttore Gianmario Cavallaro
ripresa coreografica di Agnese Omodei Salè e Alessandro Orlando
Scenografia di Marco Pesta
Costumi Sartoria teatrale Bianchi
Produzione Balletto di Milano

Drosselmeyer Alessandro Orlando
Fata Confetto Annarita Maestri
Il Principe Etienne Poletti
Clara Carlotta De Mattei
Lo Schiaccianoci  Emanuel Ippolito
Fritz Gianmario Giacomini Tiveron
Re dei Topi Hiroki Inokuchi
Danza Spagnola Giusy Villarà e Mattia Imperatore
Danza Araba Alessia Sasso e Davide Mercoledisanto
Danza Russa Martina Marini e Hiroki Inokuchi
Danza Cinese Paloma Bonnin e Emanuel Ippolito
Pastorale Amanda Hall e Gioia Pierini
Genitori Clara Gioia Pierini e Alberto Viggiano
e con Alessia Gaspardi, Giulia Gasparini, Veronica Nexhipi