Uniti x Verdi
Viva Verdi si leggeva nel Risorgimento sui muri d’Italia, oggi invece, da Milano, seconda patria del compositore, si alza un grido: uniti per Verdi!
Nella cornice del teatro Lirico Giorgio Gaber, lunedì ventuno novembre, abbiamo assistito ad un evento straordinario ed unico: un concerto gratuito, organizzato e pensato dal tenore Francesco Meli e dal Maestro Riccardo Frizza, con la partecipazione della Società del Quartetto. Sul palco molti famosi nomi del panorama lirico attuale. L’idea era quella di richiamare l’attenzione dei media e dello Stato sulla delicata situazione di Villa Sant’Agata. È tristemente noto a tutti che la casa di Villanova sull’Arda, luogo tanto caro a Giuseppe Verdi, che l’acquistò nel 1848, oggi non sia più fruibile al pubblico. La dimora, per problematiche fra gli eredi, è oggi in vendita: tutti noi speriamo possa essere acquisita dallo Stato italiano e che resti fruibile come museo. Si tratta di una parte della storia di tutti noi e un luogo del cuore per chi ama Verdi. OperaLibera si unisce quindi all’appello partito dal palco e grida: “uniti per Verdi”.
La splendida serata, trasmessa anche in streaming, è iniziata con le note di Il trovatore, intonate da Francesco Meli. Il tenore si è dimostrato, per tutta la serata, in uno stato di grazia vocale, disegnando con la voce morbidì e preziosi slanci melodici sulle note immortali di Verdi: come Manrico prima, e, più tardi nella serata, come Gabriele Adorno. Roberto de Candia ha invece proposto il suo Fra Melitone da La forza del destino, con grande bravura ed ironia. Sempre dal capolavoro verdiano Chiara Isotton ha cantato, con voce incantevole e musicalissima, la perigliosa “Pace, pace mio Dio”, premiata dal pubblico con un grande applauso. Fra le esibizioni dei cantanti, il regista Davide Livermore ha letto, con ottima intenzione scenica, brani di lettere di Giuseppe Verdi. Parole che hanno illuminato il rapporto davvero speciale tra l’autore e Villa Sant’Agata: un luogo dove il compositore trovava un approdo sicuro, un punto fermo nella sua vita affettiva. Riccardo Zanellato, con la sua bella voce profonda e tonante, ha intonato poi “Ella giammai mi amò” dal Don Carlo, seguito dalla brava Caterina Piva che ha proposto, dalla medesima opera, “Pietà! Perdon! O don Fatale”. Sul palco è poi giunta Annalisa Stroppa: con una interpretazione di alto livello e di grandissima classe canora ha aperto uno squarcio sul Verdi sacro interpretando “Liber scriptus” dal Requiem, uno dei momenti stilisticamente più belli di tutta la serata. In chiusura una grande sorpresa non annunciata: torna sul palco, per una sera, il Maestro Leo Nucci che, con una strepitosa performance, regala una memorabile interpretazione di Papà Germont: il pubblico non può che ringraziarlo con una standing ovation. Le ultime note della serata suonano la musica di Otello, con lo splendido duetto “Già nella notte densa”, interpretato dai bravissimi e toccanti Francesco Meli e Chiara Isotton. Un concerto come questo non sarebbe stato possibile senza la generosa partecipazione dei Maestri della Orchestra Filarmonica Italiana che hanno supportato i cantanti con grande passione e slancio, trasmettendo al pubblico il loro grande amore per la musica e l’opera. A dirigere l’orchestra i Maestri Riccardo Frizza, Michele Gamba e Sesto Quatrini che con la loro competenza e grande professionalità si sono uniti a questa serata di solidarietà.
Una serata veramente speciale, unica, dove per una rara volta l’amore per la musica e per una giusta causa ha unito tutti, senza secondi fini perché, come sostiene Confucio, “La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia; la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno”. Viva Verdi allora, nella speranza che l’appello lanciato da Milano non resti inascoltato.