Luci oblique
Il Festival MITO Settembre Musica propone un interessante confronto tra due Stabat Mater, quello di Giovanni Battista Pergolesi e quello di Antonio Caldara. A partire dal celeberrimo testo comune alle due composizioni i due artisti creano brani molto diversi: il primo per soprano e contralto sobrio e sempre contenuto nelle emozioni il secondo per quattro voci soliste e coro più solenne e vigoroso, quasi operistico. Giulio Prandi guida con grande slancio coro, orchestra e solisti. La sua è una lettura sempre partecipata e sentita e non viene mai a mancare il necessario affiatamento tra le parti. La prima parte del concerto prevede la composizione di Pergolesi ed è affrontata con grazia e gusto da entrambe le soliste.
Il soprano Paola Valentini Molinari è in possesso di uno strumento poderoso e se il timbro non è dei più piacevoli è sicuramente eccellente il controllo che essa esercita sul proprio strumento. Ben si amalgama al suono ben tornito e dalle tinte calde del contralto Marta Fumagalli e l’intreccio oltre che piacevole è anche sempre preciso. Scroscianti applausi salutano una splendida esecuzione del capolavoro di Pergolesi. per la seconda parte si aggiungono a Molinari e Fumagalli due membri della compagine corale Ghislieri: il tenore Raffaele Giordani ed il basso Matteo Bellotto. Insieme al resto del Coro offrono al pubblico il breve ed intentissismo Stabat Mater di Caldara, in piacevole contrasto con l’ascolto precedente. Al termine del concerto i festanti applausi convincono gli interpreti ad un bis, ovvero la versione per orchestra e coro a quattro voci della composizione di Pergolesi in una successiva versione viennese regalando al pubblico di MITO Settembre Musica un’altra notevolissima serata di musica.