Concerto sacro
Quella a cui abbiamo avuto il piacere di assistere nel Duomo di Novara, è stata una serata speciale, un concerto sacro atteso, che in origine doveva andare in scena un anno fa ma che è stato posticipato per le ben note ragioni di salute pubblica.
La musica finalmente ha vinto ed è risuonata limpida nel duomo cittadino, vibrando nella bellezza della architettura dI Alessandro Antonelli, sfiorando le tele di Gaudenzio Ferrari e di Bernardino Lanino. Un trionfo d’arte aperto da una composizione in prima esecuzione assoluta. Un mottetto concertato dal titolo TÒTE ERÈI Ò BASILÈUS, composto dal Maestro Federico Biscione partendo dalle parole di Matteo (25:34-40).
Una composizione breve, di grande grazia, che dialoga con rispetto con la musica di Gabriel Fauré prevista nel concerto.
I baritoni An Hwan e Luca Sguazzotti con grande sensibilità cantano insieme al coro di voci bianche in un contrasto spiazzante e sottilmente doloroso. Una musica di luce, che risuona limpida e porta il suo messaggio di speranza, un moto ascensionale che chiede con umiltà la fratellanza e la pace. Oggi questa richiesta è parsa particolarmente toccante e necessaria.
Dopo i meritatissimi applausi per il Maestro Biscione e gli interpreti è stato il momento di ascoltare il Requiem di Gabriel Fauré.
Il primo movimento “Introito et Kyrie” è affrontato dagli orchestrali e dal coro in modo ieratico e maestoso, un canto lento e vibrante che lascia poi spazio al secondo movimento, “Offertorio” dove An Hwan dimostra di possedere una bellissima voce dall’emissione sicura e sempre ben timbrata.
Segue il terzo movimento, “Sanctus”, dolcissimo e sognante dove la compagine femminile del Coro dimostra una notevole intesa con gli strumentisti.
Particolarmente toccante il quarto movimento, “Pie Jesu”, dove una bravissima solista del coro di voci bianche si muove sulla musica con voce cristallina e soave.
Seguono i due movimenti, “Agnus Dei” e “Libera me”, dove nuovamente An Hwan dimostra la sua capacità di muoversi con disinvoltura su una musica escatologica, tellurica e profonda.
Il Requiem si conclude con l’ultimo movimento, “In Paradisum”, una musica crescente, luminosa, una visione di speranza verso la vita eterna
Sul podio il Maestro Maurizio Dones ha saputo donare alla musica di Biscione e Fauré la giusta dimensione sacra e ultraterrena, una miriade di colori emozionanti che provenivano da una ispiratissima Orchestra del Teatro Coccia in collaborazione con Nuova Cameristica di Milano. Si è già detto della bellezza e pulizia degli interventi corali eseguiti dal Coro del Teatro Coccia in collaborazione con Gruppo Corale Licabella e i Piccoli Cantori, diretti con grande sensibilità da Flora Anna Spreafico.
Una serata di musica che ha riempito l’anima, perché come disse Johann Sebastian Bach: “La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori.”
CONCERTO SACRO
Direttore Maurizio Dones
Maestro del coro Flora Anna Spreafico
Coro del Teatro Coccia in collaborazione con Ensemble corale Licabella e I Piccoli Cantori
Orchestra del Teatro Coccia in collaborazione con Nuova Cameristica di Milano
Programma
TÒTE ERÈI Ò BASILÈUS
mottetto concertato
nuova commissione Fondazione Teatro Coccia
prima esecuzione assoluta
Musica di Federico Biscione
Baritono solo An Hwan
Baritono in eco Luca Sguazzotti
REQUIEM op. 48
Musica di Gabriel Fauré
Baritono solo An Hwan
FOTO: MARIO FINOTTI