ALTO ARIAS – Gasparini (CD Glossamusic 2022)
Una meravigliosa chicca, una carezza continua di pregevolissima fattura ed un regalo prezioso a chi ama la musica ed il bel cantare : tutto questo è il cd intitolato Alto arias prodotto da Glossamusic, registrato al Pontificio Istituto di Musica Sacra a Roma che vede protagonista il celebre controtenore Filippo Mineccia, accompagnato dall’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori Italiani diretta dal M. Paolo Perrone. Una splendida occasione per conoscere Francesco Gasparini, considerato da uno dei pionieri della musicologia Manfred Bukofer, uno dei compositori più innovativi e geniali dell’inizio del XVIII° secolo. Musicista prolifico e geniale, rivela in ogni partitura il suo tratto geniale, fulmineo e la sua fervida immaginazione. Allievo di Arcangelo Corelli, nato a Camaiore in Toscana nel 1661 e considerato nella sua epoca un autore assai importante è caduto in seguito nell’oblio. In epoca moderna, solo alcuni pochi titoli della sua immensa produzione di più di sessanta opere senza contare le opere da camera e di musica sacra, sono stati rappresentati (tra gli altri Ambleto e Bajazet). Ha contatti a Venezia, dove nel 1701 diviene maestro di cappella dell’Ospedale della Pietà, con Antonio Lotti, Antonio Vivaldi ed Alessandro Scarlatti. A Roma succede nel 1716 ad Antonio Caldara ed infine nel 1725 è nominato Maestro di Cappella della Basilica di San Giovanni in Laterano, posto che occuperà fino alla sua morte. Celebre anche come maestro di grandi musicisti quali Benedetto Marcello, Johann Joachim Quantz e Domenico Scarlatti. La sua peculiarità più saliente ed incisiva è il saper rendere vivi, brucianti e quasi scolpiti i sentimenti espressi dai librettisti nelle opere. Sapendo ottenere dai cantanti e dalla loro vocalità gli effetti più potenti. Di fatto egli lavora con i cantanti più celebri del suo tempo, quando i castrati erano le stars incontrastate della scena lirica del tempo. Per questa registrazione sono stati scelti dei brani scritti per Alto, la voce che , con quella del Soprano, dominò le scene barocche. Gasparini aveva a disposizione i migliori Alti dell’epoca, non solo castrati come Nicola Grimaldi o Francesco Bernardi, ma anche cantanti donne come Diana Vico ed Antonia Merighi.
La sapiente, morbida e duttilissima voce di Filippo Mineccia ben incontra questo dimenticato, ma a mio avviso attualissimo e pregevole genio musicale toscano, donando ad ogni fiato, accento, agilità e perfino pause uno stile personalissimo e magistrale. La voce è fluida, potente ed incisiva nelle arie da furore, tenera, piegata dall’interprete a meravigliose cavate e legati da brivido nelle arie sacre o sentimentali, con una dizione perfetta e lucida. Le agilità sgranate come perle preziose, una cascata di suoni che avvolgono l’ascoltatore e lo rapiscono.
Il cd inizia con un’aria di bravura o “di collera” dall”Engelberta” mirabile nel suo vivo accento come le altre Arie di furore “D’ire armate il braccio forte” da Ambleto e “No non discende no “ da Bajazet. Agilità piene di fuoco ed emesse con grande bravura tecnica.
Nelle arie lente ed espressive la voce di Mineccia si fa sospiro e carezza luminosa, con accenti di rara fattura come nella “Padre addio”, dolcissima e ricca di soluzioni armoniche complesse. Rievocante l’idilliaco mondo dell’Arcadia è “Vede anche il nido” dall’Antioco, accompagnata da un idilliaco e suggestivo suono dell’oboe.Splendido l’accompagnamento orchestrale nelle arie sacre soprattutto come “Se piange l’aurora” dall’oratorio Maria Egiziaca e “Non sa chi non è amante” da Erode dove il violino solista sembra dialogare con il cantante e farsi quasi esso stesso voce. Ed in questo sottolineo il luminoso ed ottimo suono dell’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori Italiani, ben diretta dal Maestro Paolo Perrone, con sapiente musicalità ed ottimo uso della piena tavolozza dei colori , in pieno accordo con l’interprete Di rilievo il bellissimo Concerto Grosso op 6 No 8 per la notte di Natale di Arcangelo Corelli, un’altra chicca di gradevolissimo ascolto. La compagine orchestrale barocca fa risaltare all’ascolto la raffinata eleganza di Corelli e la sua perfezione formale.
Un’aria erroneamente attribuita a Gasparini, ma composta invece da Pier Jacopo Bacci chiude questo gioiello di ascolto che consiglio vivamente
Ottimo anche il suono, pulito e terso, che fa ascoltare fin le più intime vibrazioni e accenti di voce e strumenti