La cambiale di matrimonio
Il Teatro Coccia di Novara augura buon Natale al suo pubblico con La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini.
La cambiale di matrimonio: una farsa musicata, un atto unico, scritto dal genio pesarese a soli diciotto anni e rappresentato per la prima volta nel 1810 al San Moisè di Venezia: un piccolo gioiello che contiene già molta di quella che sarà la grande musica di Rossini. Un’opera giovanile per un cast di giovanissimi protagonisti di un progetto importante che vedrà il teatro Coccia impegnato per i prossimi cinque anni: RossiniLab, così si chiama il laboratorio permanente di formazione rossiniana, istituito con il patrocinio della Fondazione “G. Rossini” di Pesaro.
Lo spettacolo è stato proposto in forma semi scenica: sul palco l’Orchestra Sinfonica Carlo Coccia e, per gli artisti, lo spazio del proscenio. Il regista Alfonso Cipolla ha cercato di porre l’attenzione sulla gestualità dei singoli personaggi, sulle loro movenze sceniche. Il tentativo, lo si legge nelle note di regia, era quello di lasciare gli interpreti liberi di vestirsi della musica di Rossini e di giocare con l’ironia ed il divertimento. Unico elemento di teatralità offerto agli interpreti erano i costumi buffi ed ironici di Silvia Lumes, che rendevano i protagonisti simili a strani giocattoli.
Il cast di giovanissimi si è dimostrato tutto pienamente all’altezza del compito dato, e ha piacevolmente coinvolto e convinto il pubblico.
Ranyi Jiang è Sir Tobia Mill, il mezzo vocale ha un colore scuro e profondo, un volume importante. Forse perfettibile la pronuncia ma nel complesso una prova riuscita anche grazie alla buona capacità di dare vita ad un personaggio sempre credibile e divertente.
Fannì è Jayu Jin: una deliziosa ed esile figura la sua, quasi da manga, nel suo costume voluminoso e bianco. La voce è squillante, intonata, dal bel suono sempre limpido. Convince pienamente nella celeberrima aria “Vorrei spiegarvi il giubilo” che le vale un caloroso applauso.
Edoardo Milfort è interpretato da Nanxin Ye, una voce interessante la sua, pulita, incisiva, facile all’acuto, dal bel colore, una interessante promessa.
Slook è Semyon Basalaev, scenicamente è parso il più credibile, divertente e divertito ha saputo imporsi sul palco con la giusta ironia, e anche vocalmente la sua è stata una prova superata.
Franco Celio è Norton, una voce particolarmente sonora e piacevole, dalla tecnica salda, sempre ben emessa, un cantante decisamente promettente, che ci auguriamo di potere nuovamente ascoltare.
Sinuosa e gradevole la Clarina di Simona Ruisi, sempre intonata e gradevole sulla scena.
Delicata e piacevolissima la direzione di Mirca Rosciani che con grande grazia supporta e non prevarica i cantanti sul palco, donando alla musica di Rossini sempre il giusto brio e leggerezza.
L’Orchestra del Teatro Coccia segue le indicazioni del Maestro con grande attenzione e regala a tutto il pubblico un suono sempre gradevole, ben amalgamato e piacevole.
Puntuale e preciso l’accompagnamento al cembalo di Yuriy Weng.
Una serata bella quella trascorsa al Coccia perché oltre alla musica sempre splendida di Rossini si sono visti tanti giovani talenti, tante scintille di passione e di speranza: in questi momenti se ne sente il bisogno. Appuntamento con il RossinLab nel 2022 con La scala di seta. Non vediamo l’ora.
OPERA
LA CAMBIALE DI MATRIMONIO
Musica di Gioachino Rossini
Libretto Gaetano Rossi
Direttore Mirca Rosciani
Regia Alfonso Cipolla
Costumista Silvia Lumes
Sir Tobia Mill Ranyi Jiang
Edoardo Milfort Nanxin Ye
Slook Semyon Basalaev
Norton Franco Celio
Clarina Simona Ruisi
Allievi del progetto RossiniLab e European Opera Academy
Direttore RossiniLab e preparatore vocale Giovanni Botta
Maestro al Cembalo Yirui Weng
Orchestra del Teatro Coccia
FOTO MARIO FINOTTI