Spettacoli 2021

L’italiana in Algeri

Il Teatro alla Scala di Milano riapre al pubblico, dopo la pausa estiva ,con “L’ italiana in Algeri” di Gioachino Rossini, prima delle tre opere autunnali dedicate al cigno di Pesaro.

Italiana_in_Algeri_scala_2021_1
L’taliana in Algeri, 2021, Teatro alla Scala, Milano

L’italiana in Algeri” ossia la storia della milanese Antonietta Suini Frappoli, che nel 1805 viene presa in ostaggio dai pirati mentre veleggiava lungo le coste delle Sardegna e portata ad Algeri al cospetto del bey Mustafà-Ibn-Ibrahim. Un topos letterario, oltre che realtà storica, già nel mondo classico erano infatti frequenti questi racconti di predatori, e probabilmente proprio dalla cronaca e dalla letteratura prende ispirazione il librettista Angelo Anelli offrendo un testo che sarà musicato prima dal napoletano Luigi Mosca e solo successivamente, nel maggio del 1813, dal giovane Gioachino Rossini. Se l’intento originale del librettista era aggirare la censura napoleonica per accusare i governanti di malcostume, e canzonarli con il neologismo “pappataci”, oggi non possiamo che ragionare sulla triste e protratta attualità del termine. Ma sorvoliamo sull’immoralità che accomuna differenti secoli e parliamo dello spettacolo che la Scala di Milano ci offre, una produzione deliziosa da vedere, sicuramente anche per merito delle affascinanti scene e della regia di Jean-Pierre Ponelle (ripresa da Grischa Asagaroff). Questa produzione nasce nel 1973 ma conserva ancora oggi una certa grazia, quella ad esempio dei presepi genovesi antichi dove i Magi a cavallo sono caricaturati ma in modo innocente, o la carineria dei disegni sulle confezioni di spezie che evocano genericamente l’Oriente, onesti, un sogno esotico da pochi spicci. Il terribile Bey fa il suo ingresso uscendo da un castello di sabbia, i soldati indossando costumi di inoffensivo color rosa e dalla innocente morbidezza. Uno spettacolo che forse non lascia più a bocca aperta ma che ci seduce ancora con la sua poetica minuta. Un clima fiabesco, tenue e delicato reso possibile anche dalle luci del sempre bravo Marco Filibeck.

Sul podio il maestro Ottavio Dantone sceglie una lettura particolarmente brillante e veloce, piacevole e divertente che fa vibrare i colori della partitura di Rossini, ottimo l’equilibrio fra buca e palco che riescono sempre a rispettarsi mirabilmente. I recitativi sono accompagnati al fortepiano dal bravo James Vaughan.

Italiana_in_Algeri_scala_2021_4
Gaëlle Arque

Il coro del Teatro alla Scala, diretto da Alberto Malazzi, cerca tinte tenui e delicate, corrette per la lettura di favola sognante data dal regista. Ogni intervento risulta estremamente aggraziato e piacevole.

Nel ruolo di Isabella Gaëlle Arquez, dotata di una bella presenza scenica, ma anche di una voce dal seducente colore, soprattutto nel registro grave, acuti ben appoggiati, e, a parte qualche minimo problema di pronuncia sicuramente perfettibile, capace di una prova ottima.

Roberto de Candia nel ruolo di Taddeo è una certezza, si conferma un bravissimo artista, che sa divertirsi sul palco: crea il personaggio e ci gioca per tutto il tempo, lo vive con il giusto sorriso ma senza dimenticare mai una intonazione perfetta ed una emissione sempre controllata, la sua è una notevole prova che diverte e convince.

Mustafa è Adam Plachetka, sostituisce l’indisposto Mirco Palazzi e nel poco tempo concessogli per le prove riesce in una buona interpretazione, un bey inizialmente inquietante, che sovrasta la scena, la voce potente e profonda dona al personaggio una divertente autorità.

Italiana_in_Algeri_scala_2021_2
Gaëlle Arque, Roberto de Candia e Giulio Mastrototaro

Antonino Siragusa è Lindoro, il tenore, che non è nuovo sul palco scaligero e che rivedremo nelle successive opere di Rossini, ha una bella voce dalla notevole estensione, brillante, piena di sentimento, che sa comunicare bene quel sottile tormento tipico del ruolo tenorile rossiniano.

Zulma è la accattivante Svetlina Stoyanova dotata di una voce squillante e acuta, intormatissima e ben riconoscibile anche nei complessi concertati.

Completano il cast il bravo Giulio Mastrototaro, Haly, apprezzatissimo nella sua aria “Le femmine d’Italia” e la corretta Elvira di Enkeleda Kamani.

Una esecuzione ben riuscita, un ottimo antipasto, per usare una metafora gastronomica cara a Rossini, per il prossimo Barbiere di Siviglia.


L’ITALIANA IN ALGERI
Dramma giocoso per musica in due atti di Angelo Anelli
Musica di Gioachino Rossini

Mustafà Adam Plachetka
Elvira Enkeleda Kamani
Zulma Svetlina Stoyanova
Haly Giulio Mastrototaro
Lindoro Antonino Siragusa
Isabella Gaëlle Arquez
Taddeo Roberto de Candia

Orchestra e coro del Teatro alla Scala
Direttore Ottavio Dantone
Maestro del coro Alberto Malazzi
Regia, scene e costumi Jean-Pierre Ponnelle
Ripresa della regia Grischa Asagaroff
Luci Marco Filibeck

FOTO: Brescia/Amisano – Teatro alla Scala