Pimpinone ovvero le nozze infelici
Dopo La serva padrona il Regio Opera Festival mette in scena quello che è considerato uni dei titoli da cui ha avuto inizio il grande successo degli intermezzi musicali: Pimpinone ovver le nozze infelici. L’intermezzo di Telemann qui messo in scena ha origine da un libretto di Pietro Pariati musicato da Tomaso Albinoni che venne presentato per la prima volta a Venezia nel 1708 come tre scene inframezzate all’opera seria Astarto. La storia raccontata è quella della sveglia serva Vespetta che riesce a farsi assumere a servizio e convincere a sposarla il ricco Pimpinone, piuttosto avanti con l’età. Pimpinone si renderà conto troppo tardi e con grande afflizione di essersi lasciato trasportare dal desiderio e che Vespetta è riuscita molto bene a raggirarlo adulandolo. Pimpinone ebbe una serie di riprese in molte città italiane (a cominciare da Napoli già l’anno successivo, 1709) e poi nei territori tedeschi, e il libretto cominciò a essere musicato anche da altri compositori.
Nel 1725 Telemann rappresentò Pimpinone in qualità di direttore dell’opera di Amburgo, carica che ricopriva fin dal 1722, con un libretto adattato da quello di Pariati dal celebre Praetorius parte in italiano e parte in tedesco. Il grande successo fece in modo che non solo Pimpinone venisse rappresentato come unica opera buffa ma che venisse composto addirittura un seguito: Die Amours der Vespetta (Gli amori di Vespetta) del 1727 di cui non ci è arrivata la partitura. Il Pimpinone andato in scena per il Regio è interamente in italiano con inserti (l’ouverture e due arie) da The Beggar’s Opera di Johann Christoph Pepusch e sicuramente si tratta di un’interessante operazione di riscoperta per questo grazioso titolo del catalogo di Telemann. Torna il gradevolissimo e talentuoso cast de La serva padrona e la scenografia, arricchita da qualche fiore, è quasi esattamente la stessa, viene davvero da chiedersi se non sarebbe stato opportuno offrire la possibilità di vedere i due intermezzi insieme? La riuscita della recita non è comunque in dubbio visto il talento sul palco e dietro le quinte.
Marco Filippo Romano è un Pimpinone eccellente e l’ottima padronanza del suo strumento e del fraseggio rende il libretto, che sa invero un poco di polvere, più vivace, in particolare durante l’aria “So quel che si dice” dove Pimpinone in un momento di sconforto immagina due donne che si incontrano e dicono male dei rispettivi mariti imitandone le voci con due falsetti diversi resi con maestria e contagiosa verve dal cantante scatenando l’ilarità del pubblico. Francesca di Sauro è Vespetta e il mezzosoprano, apprezzata come Despina e come Serpina negli scorsi mesi, sembra purtroppo non essere a proprio agio stilisticamente; la voce risulta fievole e poco proiettata rispetto alle ottime recenti prove in cui la si è ascoltata, specialmente nei momenti iniziali visto il progressivo miglioramento durante la serata, ed il fraseggio generico. Buonissima prestazione invece quella di Pietro Pignatelli, in scena come mimo e come interprete delle due arie selezionate dal The Beggar’s Opera eseguite tra i tre segmenti dell’intermezzo di Telemann. Ottima la cooperazione scenica tra i tre protagonisti, tutti eccellenti attori e musicisti. In splendida forma come sempre l’Orchestra del Teatro Regio diretta da Giulio Laguzzi e squisiti gli interventi al cembalo di Claudio Caputo. Nel complesso un’altra eccellente serata di musica sotto le stelle. Ultimi due appuntamenti operistici del Festival saranno Pagliacci il 7, 10 e 12 Agosto e Il Barbiere di Siviglia l’11 e il 18 settembre, sempre nella meravigliosa cornice del Palazzo dell’Arsenale.
Pimpinone
ovvero le nozze infelici
(Pimpinone oder Die ungleiche Heirat)
Intermezzo giocoso
Libretto di Pietro Pariati
Inserti di John Gay e Johann Philipp Praetorious
Prologo e traduzione ritmica italiana di Mariano Bauduin
Musica di Georg Philipp Telemann
Ouverture e due arie tratte da The Beggar’s Opera
Musica di Johann Christoph Pepusch
Prima esecuzione a Torino
Personaggi e Interpreti
Vespetta Francesca Di Sauro
Pimpinone Marco Filippo Romano
Mendicante Pietro Pignatelli
Maestro al cembalo Carlo Caputo
Direttore d’orchestra Giulio Laguzzi
Regia Mariano Bauduin
Scene a cura di Claudia Boasso
Costumi Laura Viglione
Luci Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento Claudia Boasso
Orchestra Teatro Regio Torino
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino
Foto di Diego Diaz Morales cortesia del Teatro Regio