Pelléas et Mélisande (streaming)
In occasione della giornata mondiale della terra, Rai 5 e RaiPlay trasmettono Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, spettacolo appena andato in scena al Teatro Regio di Parma a porte chiuse.
La nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, prevista per la stagione 2020 del Teatro Regio di Parma, in occasione di Parma Capitale della Cultura 2020, e successivamente rimandata per le ben note disposizioni anti-Covid, vede finalmente la luce.
Il nuovo allestimento, nato in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Comunale di Modena, porta la firma del team creativo André Barbe e Renaud Doucet ed è ispirato a “Die Toteninsel” dell’artista simbolista Arnold Böcklin. Come affermato dalla coppia di registi, il capolavoro musicato da Debussy si concentra sulle anime dei due protagonisti e sul loro inabissamento, le forze della natura trascinano i personaggi sul fondo dell’amore proibito e niente è raggiungibile, neanche attraverso la morte. La vicenda, presentata con evidenti rimandi allo Spiritismo tardo ottocentesco, sembra contestualizzata in un mondo immaginario, probabilmente a cavallo tra quello terreno e quello ultraterreno, ogni elemento assume una connotazione fortemente simbolica (l’acqua, le radici, la luce). I personaggi si muovono sulla scena come spiriti che sembrano sgretolarsi progressivamente con il procedere della vicenda, sino ad annullarsi definitivamente nel compimento di un destino ineluttabile. Pochi gli elementi scenici, a cura dello stesso duo registico: a volte naturali (alberi sospesi nel vuoto e dalle lunghe radici pendenti), acquatici, (nella fattispecie il fondale allagato che occupa il palcoscenico e sul quale si erge l’isola che ospita il regno di Arkël), un bassorilievo bronzeo con la riproduzione di un mezzobusto femminile (chiara allusione all’immagine di Mélisande che si sporge malinconica alla fonte). Pregevoli ed efficaci per la loro meticolosa realizzazione i costumi, per i quali Barbe e Doucet prediligono soprattutto cromie albine. Un plauso al riuscitissimo progetto luci curato da Guy Simard. Uno spettacolo nel complesso affascinante e suggestivo, che riesce a raccontare con efficacia, grazie anche allo studio meticoloso della gestualità dei singoli personaggi, una delle composizioni più enigmatiche della storia musicale novecentesca.
Pregevole, per quanto giudicabile dall’ascolto in streaming, il livello musicale dell’esecuzione.
Come già accaduto in numerose riprese in streaming di spettacoli operistici, anche in questo caso l’orchestra viene disposta, al fine di garantire il distanziometro minimo richiesto dalle norme anti contagio, nello spazio abitualmente riservato alle poltroncine di platea, rimosse per l’occasione.
Il Maestro Marco Angius offre una lettura della partitura stilisticamente pertinente, coinvolgente e in grado di insinuarsi perfettamente nelle innumerevoli pieghe sonore ed espressive di cui è densa la partitura di Debussy.
L’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini appare qui in ottima forma e mostra buona familiarità con una tra le partiture più articolate del XX secolo. Le varie sezioni risultano omogenee tra loro e in grado di restituire sonorità fluide ed incisive attraverso le diverse scene che compongono la vicenda.
Puntuale, per quanto limitato per durata, l’intervento del Coro del Teatro Regio di Parma diretto dal Maestro Martino Faggiani.
Nella compagnia di canto brilla la Mélisande tratteggiata da Monica Bacelli. L’interprete appare totalmente coinvolta, il fraseggio, misurato e partecipato, tratteggia con efficacia il personaggio della fanciulla ammantata di mistero che vive in un perenne stato di infelicità. Vocalmente rileva il bel timbro ambrato nonché la capacità di piegare la linea vocale per ottenere inflessioni quasi fanciullesche.
Ben centrato anche il Pelléas di Phillip Addis che fa sfoggio di un bel colore vellutato e di un linea vocale luminosa e ben adeguata alle esigenze della scrittura.
Il baritono Michael Bachtadze, dotato di un timbro scuro e di pregevole intonazione, è un Golaud risoluto, ma pur sempre controllato nelle sue manifestazioni di collera verso il sospettato tradimento della moglie con il fratello.
Vincent Le Texier interpreta il personaggio del sapiente Arkël con accenti raffinati, composti ed eleganti.
Convincente la Génévieve tratteggiata con solidità e fierezza da Enkelejda Shkosa, che mette in luce, tra l’altro, un timbro screziato e tonante specialmente nelle note basse.
Silvia Frigato dona freschezza e fanciullesca ingenuità al personaggio di Yniold.
Vocalmente credibile e scenicamente accattivante il basso Andrea Pellegrini, impegnato nel duplice ruolo di un medico e un pastore.
La regia televisiva, a cura di Barbara Napolitano, appare efficace nel cogliere sopratutto l’espressività dei personaggi.
Una produzione nel complesso di ottimo livello ma noi tutti speriamo che questo sia uno degli ultimi spettacoli condannati alla fruizione solo tramite streaming.
Pelléas et Mélisande
Dramma lirico in cinque atti e dodici quadri su libretto di Maurice Maeterlinck
CLAUDE DEBUSSY Edition Durand Paris
Mélisande Monica Bacelli
Pelléas Phillip Addis
Golaud Michael Bachtadze
Arkel Vincent Le Textier
Geneviève Enkelejda Shkoza
Yniold Silvia Frigato
Pastore, Medico Andrea Pellegrini
Maestro concertatore e direttore
MARCO ANGIUS
Regia, scene e costumi
BARBE & DOUCET
Luci GUY SIMARD
ORCHESTRA DELL’EMILIA ROMAGNA ARTURO TOSCANINI
CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Maestro del coro
MARTINO FAGGIANI
Nuovo allestimento del Teatro Regio di Parma in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020
In coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena
Foto per gentile concessione del teatro.