Concerto di Valerij Gergiev
ll Festival Verdi 2020 di Parma prosegue con l’atteso concerto del Maestro Valerij Gergiev alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna.
Nel fitto calendario di eventi della ventesima edizione del Festival Verdi spicca il concerto sinfonico del celebre Maestro Valerij Gergiev chiamato a dirigere per l’occasione gli organici orchestrali del Teatro Comunale di Bologna, partner artistico della manifestazione verdiana. L’acclamato Direttore russo è nome tra i più illustri dell’attuale panorama internazionale con un curriculum prestigioso: Direttore Artistico e Generale del Teatro Mariinsky, ne ha curato personalmente la crescita in termini di programmazione e repertorio, fondatore e direttore di numerosi festival e della casa discografica Mariinsky che ha ricevuto grandi consensi di critica e di pubblico. Il Maestro ha ricevuto prestigiose onorificenze governative in Russia, Germania, Polonia, Paesi Bassi, Italia, Francia e Giappone.
Gergiev mancava da Parma dal 2001 quando diresse Messa da Requiem nel Duomo cittadino, sotto gli affreschi di Correggio, e nello stesso anno, al Teatro Regio Un Ballo in Maschera con l’orchestra Kirov. Il programma sinfonico del concerto, un omaggio ideale all’Italia e alla Russia, prevede come primo brano l’esecuzione della Ouverture dell’opera Guillaume Tell di Gioachino Rossini. Dopo l’assolo al violoncello, incipit del brano, qui eseguito con sorprendente precisione e malinconica dolcezza, le diverse sezioni orchestrali si susseguono nei loro interventi con grande fluidità ed armonia sino al vorticoso e celeberrimo finale. Il secondo brano della serata è la sinfonia num. 4 in la maggiore, op.90 “Italiana” composta da Felix Mendelsshon Bartholdy nel 1833. Nel susseguirsi dei quattro movimenti che la compongono, il Maestro conduce con gesto composto ed asciutto le varie melodie che, con i loro ritmi ora incalzanti ora malinconici e romantici, lasciano intuire una serie di inevitabili ammiccamenti ai compositori di scuola italiana. La prima parte del concerto termina con la sinfonia dell’opera La forza del destino di Giuseppe Verdi (siamo pur sempre nell’ambito del Festival a lui dedicato), ma la scelta di questo brano appare quanto mai adatta in quanto il compositore delle Roncole approntò una versione della partitura proprio per San Pietroburgo nel 1862. Anche in questa occasione il gesto di Gergiev riesce a dipingere un affresco sonoro di alto valore ottenendo, in particolare, dagli archi un espressività commovente e dai fiati una magnificenza imperiosa, quasi ieratica.
Per la conclusione del concerto viene scelta la Sinfonia num.5, in mi minore, op.64 composta da Pëtr Il’ič Čajkovskij nel 1888. Il Maestro russo mostra una perfetta conoscenza di questo repertorio ed esprime con grande maestria la potenza espressiva di questo brano. L’Orchestra del Teatro Comunale aderisce perfettamente alle intenzioni di Gergiev e segue con incedere maestoso le indicazioni previste dal compositore. Il racconto sinfonico di questo brano sembra collegarsi idealmente con la sinfonia verdiana precedente in quanto è intrisa di struggente malinconia, rassegnazione verso il destino inteso come fato ineluttabile, un tema, quest’ultimo, particolarmente ricorrente negli studi degli ultimi anni di vita di Čajkovskij. Un’esecuzione magistrale, partecipata e vibrante che ha confermato nuovamente la grandezza del gesto di Valerij Gergiev.
Al termine del concerto il pubblico del Teatro Regio accoglie con entusiasmo i professori dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e il Maestro Gergiev con la speranza che si sia trattato solo di un breve ma bellissimo incontro, preparatorio ad un prossimo appuntamento più sostanzioso con il Festival Verdi.
FOTO ROBERTO RICCI