La vedova allegra
Circo Maxim: il gioco di parole è inevitabile se si vuole parlare de “La vedova allegra” allestita dal Teatro dell’Opera di Roma in occasione della stagione estiva 2019-2020, una programmazione rimodulata a causa della pandemia da coronavirus e trasferita dalle tradizionali Terme di Caracalla al Circo Massimo. Uno dei luoghi simbolo della Città Eterna ha fatto da sfondo al terzo titolo operistico (gli altri sono “Rigoletto” e “Il barbiere di Siviglia”), la celebre operetta di Franz Lehar che è stata presentata in forma di concerto con la proiezione su un maxi-schermo di immagini e spezzoni di vecchi film e balletti d’epoca.
In realtà, al Circo Massimo c’è stato spazio per “Die lustige witwe” e non il titolo indicato in italiano nelle locandine, dunque la versione originale in lingua tedesca. Questo dettaglio può aver “spaventato” qualche spettatore, impedendo alla location capitolina di far registrare il tutto esaurito (1400 posti complessivi). Più che la tradizionale forma di concerto, gli spettatori hanno assistito a una sorta di “mise en éspace”, una forma scenica che prevede che i cantanti si muovano sul palco tra gli orchestrali e il direttore. Interessante è stato il richiamo della regista Giulia Randazzo e alla scenografa Giulia Bellè al cinema muto.
Queste pellicole hanno una melanconia e una spensieratezza che si ritrovano anche nella musica di Lehar. Le due ragazze fanno parte del progetto “Fabbrica” del Teatro Costanzi e la loro idea ha cercato di rendere meno statico e noioso lo spettacolo. Per quel che riguarda il cast vocale, le due protagoniste femminile hanno dimostrato di avere mezzi convincenti e pregevoli. Nadja Mchantaf ha una buona esperienza alle spalle per quel che riguarda il ruolo di Hanna Glawari e anche in questo caso ha messo in mostra spigliatezza e presenza scenica, con un voce piena di charme. La Valencienne di Hasmik Torosyan è stata ugualmente accattivante e dotata di acuti incantevoli.
Lo stesso discorso può essere fatto per il Danilo Danilowitsch di Markus Werba, elegante e pieno di sottigliezza ironica, mentre Andrea Concetti (Zeta) ha unito simpatia e voce calda. “La vedova allegra” è piena di ruoli minori e in questo caso si possono citare l’intrigante Juan Francisco Gatell (Rossillon), il puntuale Marcello Nardis (St. Brioche) e il preciso Simon Schnorr (Cascada). Il cast è stato completato da Roberto Accurso (Bogdanowitsch), Roberto Maietta (Kromow), oltre ai comprimari che fanno parte o sono diplomati del progetto “Fabbrica – Young Artist Program” del Teatro dell’Opera di Roma.
Sara Rocchi (Praskowia), Angela Schisano (Olga) e Marianna Mappa (Sylviane) sono apparse molto affiatate, contribuendo alla buona riuscita del finale dell’opera di Lehar. Vanno citati anche Alessio Verna (Pritschitsch) e Agnieszka Jadwiga Grochala (Grisettes). Stefano Montanari ha diretto con piglio e convinzione l’orchestra del Costanzi, con tanto di presenza scenica al momento della “consegna” del telefono davanti alla sua bacchetta a uno dei protagonisti. Il pubblico ha riconosciuto i brani più celebri, valzer in primis grazie a una concertazione ben preparata. Di buon livello anche il coro romano diretto da Roberto Gabbiani.
Qualche smorfia tra gli spettatori è stata notata per la presenza eccessiva di partiture nelle mani dei cantanti per aiutarsi con i difficili dialoghi in tedesco, nonostante i circa dieci minuti di applausi finali siano la testimonianza di un gradimento importante per un titolo che non riesce a far presa come una “Traviata” o una “Carmen” nel periodo estivo e tenendo conto del complicato periodo storico che stiamo affrontando da mesi. “Die lustige Witwe” tornerà al Circo Massimo mercoledì 5, venerdì 7 e mercoledì 12 agosto.
Teatro dell’Opera di Roma (Circo Massimo)
Stagione estiva 2020
LA VEDOVA ALLEGRA
Operetta in tre atti di Viktor Leon e Leo Stein
Musica di Franz Lehar
Barone Mirko Zeta Andrea Concetti
Valencienne Hasmik Torosyan
Hanna Glawari Nadja Mchantaf
Graf Danilo Danilowitsch Markus Werba
Camille De Rossillon Juan Francisco Gatell
Raoul De St. Brioche Marcello Nardis
Vicomte Cascada Simon Schnorr
Bogdanowitsch Roberto Accurso
Sylviaine Marianna Mappa
Kromow Roberto Maietta
Olga Angela Schisano
Praskowia Sara Rocchi
Pritschitsch Alessio Verna
Grisettes Agnieszka Jadwiga Grochala
Direttore d’orchestra Stefano Montanari
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Progetto visivo Giulia Randazzo e Giulia Bellè
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Foto di Yasuko Kageyama